“Cantieri sociali” può essere definito una sorta di incubatore sociale, il quale racchiude tra gli obbiettivi quello di portare avanti iniziative e finalità destinate, non soltanto agli anziani ma anche alla famiglia, nuova priorità del Centro IPAB.
Si è svolta venerdì 19 dicembre, presso l’IPAB “Casa Pia”, l’inaugurazione del progetto “Cantieri sociali” alla presenza dell’Assessore all’Arredo urbano Daniele Ialacqua, l’Assessore alle Politiche sociali Antonino Mantineo e la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile.
Presenti i componenti del consiglio di amministrazione dell’IPAB “Casa Pia”, Paolo Andronaco, Maria Rita Rizzo ed Enza Romeo.
Le iniziative sociali non sono mai abbastanza in una città che ha tanto da dare.
“Cantieri sociali”; si chiama così il nuovo disegno sociale inaugurato presso l’IPAB “Casa Pia”.
Un modo rapido, moderno e socialmente interessante il cui nome è un chiaro indice degli obiettivi posti dal progetto.
Si tratta infatti di un’iniziativa sociale volta a rendere possibile la messa in rete di beni, competenze e potenzialità pubbliche e private al servizio dell’intera città.
Al fine di collegare tra loro esperienze differenti, che spaziano dalla tutela del territorio alla promozione sociale di cittadini più deboli, sono stati coinvolti vari gruppi attivi del mondo del volontariato sociale.
Tre le associazioni cittadine in questa prima fase: Giardino di Luce, Lega ambiente e Banca del tempo; gruppi attivi nel sociale, impegnati non solo unicamente nel progetto ma allo stesso tempo nel conseguimento dei loro scopi associativi.
“Cantieri sociali” può essere definito dunque una sorta di incubatore sociale, il quale racchiude tra gli obiettivi quello di portare avanti iniziative del genere e di perseguire finalità destinate, non soltanto agli anziani ma anche alla famiglia, nuova priorità del Centro IPAB.
I promotori si augurano che il progetto sia soltanto l’inizio di una lunga serie di varie iniziative sociali; un piccolo seme gettato lì per aspettare che la comunità decida di abbracciare differenti realtà sociali presenti sul nostro territorio che interessano, in modo particolare, le fasce sociali più deboli.
D’altronde “Chi semina, raccoglie”.
Silvia Mondì
