Pdl, il futuro è nebuloso. In aula e fuori

Pdl, il futuro è nebuloso. In aula e fuori

Pdl, il futuro è nebuloso. In aula e fuori

venerdì 21 Giugno 2013 - 09:25

Decimato in consiglio, sconfitto al primo turno, il partito delle Libertà cerca di riorganizzarsi. Nel frattempo, farà opposizione. Ecco come. E con chi

Saranno cinque anni difficili in aula per il Pdl. Il partito che fino alle scorse amministrative in aula faceva (avrebbe dovuto fare, meglio) il bello ed il cattivo tempo, oggi si trova decimato, ridotto all’osso dalle “fughe” di parecchi dei suoi esponenti verso i lidi del centrosinistra, azzoppato dalla mancata riconferma di un paio di “colonnelli” e relegato all’opposizione, con il solo dubbio su chi sarà a fargli eventualmente compagnia.
Anche fuori dall’aula, la situazione non è nè fluida nè rosea. Le indicazioni di voto spaziano dall’accorato “endorsement” dell’ex assessore della giunta Buzzanca, Pippo Isrgò, a favore di Renato Accorinti, all’sms che in queste ore l’ex consigliere non rieletto Salvatore Ticonosco fa girare, in cui loda “lealtà, quaità, competenze ma soprattutto l’onestà intellettuale” di Felice Calabrò, fino alla posizione di terzietà e responsabilità di Daniela Faranda, nuovo ingresso in consiglio comunale che dalla sua bacheca di Facebook lancia un invito a presentarsi alle urne e dare una preferenza al prossimo sindaco di Messina, chiunque esso sia.
La batosta di due settimane fa, benchè non esattamente inattesa, è di quelle che bruciano forte: non giungere nemmeno al ballottaggio, per il partito che fino a febbraio faceva in città il bello e il cattivo tempo in termini di voti, è un’onta da lavare “col sangue”. Dei tre che oggi hanno le redini del partito in mano (il deputato e candidato a sindaco Enzo garofalo, l’ormai ex presidente della Provincia Nanni Ricevuto ed il deputato regionale Nino Germanà), a proiettare attivamente il Pdl nella fase della rifondazione sarà probabilmente il solo Germanà, il cui impegno diretto in campagna elettorale ha permesso a Nicola Crisafi e Daniela Faranda di sommare i loro ed i suoi voti, permettendogli l’ingresso da trionfatori in consiglio comunale.
E gli altri? Pippo Trischitta e Giovanna Crifò, unici sopravvissuti all’epurazione delle urne, sono due casi a sè: il primo ha inaspettatamente costruito un successo partendo da zero, dal ritorno alla casa madre dopo quattro anni di infatuazione per Fli (o piuttosto per una lotta all’arma bianca con l’ex sindaco e amico Giuseppe Buzzanca, circostanza che ha allontanato Trischitta dal Pdl) fino ad un risultato che forse ha sorpreso anche lui. Giovanna Crifò è una macchina da consenso costruita negli anni con un incessante lavoro fuori dal consiglio, dietro precari, coop e tutto il sottobosco di bisogni che ruota dietro la politica. tanto forte, Giovanna Crifò, da essere riuscita a “divorare” pure Pippo Capurro, decano del consiglio (in cui sedeva dal 1994) che le era accoppiato nel ticket elettorale. Che possa essere lei però a guidare gli azzurri in aula è pressochè impossibile. Difficile, per indole, che sia anche Pippo Trischitta. E quindi?
Crisafi e la Faranda avranno bisogno di tempo per ambientarsi, benchè da consigliere d’amministrazione del teatro Vittorio Emanuele la seconda abbia messo in mostra una decisa verve. Poi c’è Pierluigi Parisi, esponente di quell’area giovane del partito che ha iniziato a fare la voce grossa, piazzando non solo Parisi in consiglio, ma anche, unica corrente del partito, un esponente in ciascuna delle sei circoscrizioni, e fa capo a Ciccio rella, enfant prodige del Pdl messinese che sarebbe stato assessore se Garofalo avesse vinto.
E se Siamo Messina ha dovuto in extremis rinunciare a Sebastiano Tamà, che al ricontrollo dei verbali è risultato terzo dietro Fabrizio Sottile che quindi ne prende il posto in aula, dalle file del “listino” emerge prepotentemente Piero Adamo, giovane ma già da tempo sulla scena esponente dell’associazione Vento dello Stretto, che sulla carta sembra il più idoneo a tenere in aula le redini di un partito da ricostruire. Partendo proprio dai giovani.

8 commenti

  1. ROBERTO TOMMASO 21 Giugno 2013 10:19

    ………………..questa è la logica conseguenza di un partito, che sin dal 1994, Forza Italia, ad oggi, è stato costituito sempre da persone incompetenti, in una sola parola, SCARSISSIME, dai consiglieri di quartieri, ai consiglieri comunali e provinciali, ai deputati regionali, fino ad arrivare ai deputati e senatori, gente letteralmente scarsa e mediocre!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  2. bonanno giuseppe 21 Giugno 2013 11:04

    dovuta all’arroganza e purtroppo alla legge elettorale. Vedi la fine dei tanti millantatori e gente da niente che si sono confrontati con le urne per le Amministrative, se cambia la legge elettorale con l’introduzione delle preferenze ne vedremo delle belle…….a cominciare da Brumetta per finire ai nostri…….ci siamo rotti del Partito in cui comanda uno solo. Critichiamo il PD ma almeno combattono si sputtanano, ma almeno non sono JES MAN come i nostri. Ma avete letto il “cinguettio” della Carfagna che confonde la Consulta con la Cassazione, come xxxxxxx si è laureata questa i Giurisprudenza

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  3. i siciliani se ne intendono molto di politica ,sopratutto i messinesi .La più grande “furbizia politica” sicuramente è stata quella di aver dato in passato in massa il voto ad una coalizione dove vi era la Lega Nord un partito radicado solo al nord e che quindi non avrebbe mai avutro alcun interesse a mettere in atto politiche a favore del sud .Pensate che Bossi è diventato ministro anche con i voti dei siciliani e poi ci lamentiamo se ci chiamano terroni e come cavolo dovrebbero chiamare un popolo incapace di badare ai propri interessi ?

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  4. Antonino mancuso 21 Giugno 2013 14:02

    Se il PDL di Messina non fosse nelle mani di persone incompetenti e incapaci (dalla scelta di Garofalo alla gestione sciagurata delle elezioni amministrative di Messina…),alla guida dell’opposizione in consiglio comunale si metterebbe Pietro Adamo.Ma sono sicuro che questo non accadrà perchè non c’è fine allo scatafascio del PDL messinese….

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  5. ma la carfagna è una bella pupa e piace al papy come quell’altra minetti per non parlare di quella grandissima..politica ..Santanchè.Tutte esperte nel pdl.

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  6. L’ha aiutata Silvio che vuole bene a tutte.

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  7. Sono d’accordo ed aggiungerei che tutto ha un inizio ed una fine. L’inizio è stato nel 1994, la fine è finalmente arrivata nel 2013. L’arroganza, la troppa sicurezza, la sfacciataggine, gli abusi ed i soprusi sono finalmente arrivati al capo linea. Il bello incomincia adesso!!!

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  8. Ma sbaglio o tutti gli eletti sono di alleanza nazionale….?

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