Poche speranze per i 10 vigilianti fuori dal nuovo appalto, l'Università dice la sua

Poche speranze per i 10 vigilianti fuori dal nuovo appalto, l’Università dice la sua

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Poche speranze per i 10 vigilianti fuori dal nuovo appalto, l’Università dice la sua

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venerdì 19 Settembre 2014 - 14:44

Sit-in di protesta per i lavoratori del servizio di portierato che rischiano di non tornare più in servizio a causa del nuovo bando di gara dell'Ateneo. Oggi incontro tra i vertici universitari e i sindacati. L'Università chiarisce la sua posizione.

Poche speranze, pochissime certezze. Per i dieci vigilanti che rischiano di rimanere fuori dal nuovo appalto che l’Università di Messina ha bandito per assegnare il servizio sembra non esserci un futuro roseo. Oggi si sono dati appuntamento davanti il Rettorato per farsi vedere e sentire dall’Ateneo messinese, sono rimasti in sit-in aspettando qualche buona notizia che purtroppo non è arrivata. Una protesta indetta da Filcams Cgil e Ultucs Uil che durante la mattinata hanno incontrato i vertici dell’Università per discutere il problema e cercare una soluzione che scongiuri il licenziamento di dieci lavoratori e l’inevitabile dramma sociale e occupazionale che ne scaturirà. Poche le risposte che ha potuto dare l’Università, è spuntata fuori la possibilità di aumentare del 5% il budget del bando di gara in modo da garantire ai dieci lavoratori di tornare in servizio, seppur con orario ridotto. Una soluzione che al momento è solo un’ipotesi da vagliare. Resta al centro del dibattito naturalmente il bando. I sindacati già in passato avevano lanciato l’allarme, segnalando che con quei criteri sarebbero stati cancellati dei posti di lavoro, tanto che in effetti si cancella quasi totalmente il servizio di portierato.

L’Università però fa alcune precisazioni, spiegando di non aver operato alcun taglio occupazionale, ma di aver rimodulato il servizio stesso, scegliendo di gestirne una parte (che riguarda in particolare il portierato) “in house”, con proprio personale altrimenti inutilizzato. “Sta poi all’azienda vincitrice dell’appalto scegliere il numero massimo delle unità da impiegare nelle diverse postazioni previste dal capitolato” scrive l’Ateneo che tiene a ricordare anche che l’amministrazione universitaria ha il diritto-dovere di ottimizzare la gestione delle risorse interne, al fine di evitare sprechi e di rispettare le previsioni di bilancio, strettamente legate ai trasferimenti pubblici. Trasferimenti che, come è noto, il Ministero ha drasticamente ridotto negli ultimi anni per l’intero sistema universitario italiano.

La vertenza resta dunque aperta. Lavoratori e sindacati adesso sperano che il Prefetto Trotta accolga al più presto la richiesta di aprire un tavolo di confronto con l’Università e le aziende di vigilanza.

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