Valdina e il suo terremoto politico: nuove nomine e nuovi equilibri

Valdina e il suo terremoto politico: nuove nomine e nuovi equilibri

Antonella Trifiro

Valdina e il suo terremoto politico: nuove nomine e nuovi equilibri

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sabato 30 Maggio 2015 - 09:16

Un quadro piuttosto frammentato è quello che emerge alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno interessato l'amministrazione comunale di Valdina. Quello che si è configurato sarà un assetto più stabile?

Un terremoto politico è forse il modo più appropriato per definire la situazione turbolenta che ha investito fino a ora l'attuale amministrazione di Valdina. Analizzando i cambiamenti che si sono verificati negli ultimi mesi emerge indubbiamente un quadro frammentato, con non poche lamentele, visibili anche sul web. Il sindaco Gianfranco Picciotto, in carica da giugno 2013, ha visto infatti avvicendarsi al suo fianco diversi assessori, in un andirivieni repentino e concitato. A Novembre 2014 il primo cittadino revoca la nomina ai tre assessori Antonino Damiano, Rosa Nastasi e Michele Surdo.

L'esecutivo, in quella fase, conta solo sul sindaco e sul vice sindaco, Antonino Cannuni. Dunque dopo circa un mese da tale revoca, Picciotto nomina un nuovo componente nell'esecutivo: Cristina Puglisi Rossitto, 43 anni, commercialista, prima quota rosa. Poco dopo anche Nino Arrigo viene nominato assessore con varie deleghe, tra cui quella al bilancio, al personale e politiche energetiche. Mentre per l'area tecnica viene nominato per sei mesi l'ingegnere Pietro Anastasi, dipendente del comune di Torregrotta.

Si apre il 2015 e il capogruppo d'opposizione Nino Di Stefano protocolla la mozione di revoca del presidente del Consiglio Adele Danzè, sostenendo che quest'ultima avrebbe rinunciato al suo ruolo di imparzialità, partecipando a iniziative del sindaco, come appendice dell'esecutivo. Inoltre, secondo le argomentazioni della mozione, la Danzè non avrebbe mai invitato formalmente il primo cittadino a presentare in Consiglio la relazione annuale sull'attuazione del programma, in relazione all'operato degli esperti, non avrebbe mai ottemperato quanto ordinato dalla Corte dei Conti nei tempi dovuti, bloccando l'attività economica dell'ente. Il Tar di Catania, inoltre, respinge il ricorso presentato dalla Danzè nei confronti dei sette consiglieri che hanno votato la sua revoca. La delibera per il Tar risulta infatti motivata. Alla presidenza del Consiglio, nel frattempo sopraggiunge Carmelo Lo Surdo. A scaldare gli animi, qualche mese fa, è stata, tra le altre cose, anche la bocciatura del Piano d'azione per l'energia sostenibile (Paes) che impedisce al paese di accedere a importanti finanziamenti.

E infine proprio qualche giorno fa proprio Adele Danzè è stata nominata assessore, seconda quota rosa dell'esecutivo. La farmacista, dopo essere stata presidente del consiglio, carica che come abbiamo visto è stata poi revocata, si trova ora a rivestire questo ruolo importante. Sono state di conseguenza ridistribuite le deleghe. Alla Danzè le attività produttive, commercio, politiche agricole e pesca, rapporto con le associazioni e consulte, il vicesindaco decoro urbano, viabilità, urbanistica, demanio, autoparco, servizi cimiteriali, di igiene ambientale e raccolta rifiuti; ad Arrigo bilancio, tributi, personale, politiche ambientali, giovanili, sport e spettacolo, sviluppo turistico e attuazione del programma. Per la Rossitto servizi sociali, pubblica istruzione, pari opportunità, contenzioso e trasparenza. Completata dunque la tormentata giunta di Valdina, almeno per il momento.

"Non ho scelto la Danzè a caso – commenta il sindaco Picciotto – perchè è una persona valida, all'altezza, tra l'altro partecipe, oggi abbiamo fatto la prima giunta insieme, abbiamo deliberato alcune cose importanti, stiamo andando avanti con i lavori che ci eravamo prefissati, abbiamo fatto un primo contratto per il rifacimento della piazza Portosalvo, a giorni ne faremo un altro per i lavori sul lungomare". Sarà un assetto stabile questo? Secondo il sindaco "è sempre qualcosa che va verificato. Vedremo le conseguenze, vedremo chi ha avuto più opportunità e chi di meno, chi si è impegnato di più e chi di meno, e cercheremo di andare sempre avanti".

Anche secondo Adele Danzè il punto fondamentale è lavorare per il paese. Lo afferma mentre racconta quella che definisce la sua "disavventura". "Sono stata revocata con sette voti, si sono rifatti allo statuto, e non al regolamento ne alla legge e quindi mi è sembrato opportuno ricorrere al Tar. Il Tar ha dato parere negativo e quindi non so se farò ricorso, ancora non ho deciso, voglio fare le cose secondo criterio e con calma". E sulla nomina ad assessore aggiunge: "Non so se ne sarò capace, da parte mia, sinceramente la buona volontà c'è. Vengo criticata giornalmente da tutti quelli che mi hanno ovviamente votato contro, però io vado avanti lo stesso, e non do importanza a queste critiche. Si deve parlare di operato e basta. Gli altri amministratori sono soddisfatti per la decisione presa dal sindaco, quindi sono stata accolta bene. Oggi ho avuto la prima giunta, speriamo di fare un buon lavoro. Certo, a livello umano sono stata ferita perché, insomma, una sfiducia non è una bella cosa, anche se si dice che la politica è politica e l'amicizia è l'amicizia, alla fine viene sfiduciata una persona e non è stata una bella esperienza. Però ho avuto un riscontro non indifferente dalla comunità dei valdinesi". La nuova squadra di governo potrebbe essere più stabile? "Io ci credo – afferma la Danzè – e da parte mia c'è massima disponibilità anche con chi mi ha votato contro, ci mancherebbe. Non bisogna avere dei pregiudizi e poi se si deve lavorare per il paese si deve passare sopra a tante cose. Si critica il fatto dell'indennità, però sinceramente quando sono stata il presidente del consiglio ho rinunciato all'indennità e l'ho fatto senza essere sponsorizzata e quando ci sarà la necessità lo farò di nuovo".

"In Consiglio Comunale è venuta meno la maggioranza – spiega il capogruppo dell'opposizione, Nino Di Stefano – quindi secondo noi l'unico passaggio politico che dovrebbe fare il sindaco è azzerare la giunta e considerare i rapporti che ci sono adesso in consiglio comunale. Lui di fatto ha un esecutivo che scaturisce da un gruppo che viene fuori dalle elezioni ma che non esiste più. A seguito dell'abbandono dei tre consiglieri Surdo, Lo Surdo e Giunta, di fatto lui non può più contare su una maggioranza in consiglio comunale. Per la dottoressa Danzè nulla di personale, ma è una fedelissima del sindaco e non ci va bene. E' una persona che viene messa lì con la forza perchè non rappresenta le forze politiche del consiglio comunale. E' una persona "riciclata" praticamente, ha avuto il suo trascorso in questa legislatura, è stata presidente del consiglio, e più volte invitata dal sottoscritto e da altri componenti a dimettersi perché non aveva più la maggioranza che la sosteneva, lei si è arroccata sulle sue posizioni e noi siamo stati costretti a procedere con questa mozione di revoca che è stata approvata dalla maggioranza del consiglio, quindi sicuramente non un giudizio positivo".

Antonella Trifirò

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