Accorinti e Calabrò s'incontrano per parlare del ricorso. Diversi gli scenari possibili

Accorinti e Calabrò s’incontrano per parlare del ricorso. Diversi gli scenari possibili

Rosaria Brancato

Accorinti e Calabrò s’incontrano per parlare del ricorso. Diversi gli scenari possibili

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lunedì 15 Luglio 2013 - 13:34

Il sindaco incontra Felice Calabrò per parlare del ricorso. "Prima di ogni commento voglio che ci guardiamo negli occhi e capire cosa pensa, non voglio basarmi sul sentito dire", commenta Accorinti. Intanto si profilano diversi scenari, compresa l'ipotesi di una "costituzione ad opponendum".

Si sono sentiti per telefono e tra poche ore si guarderanno negli occhi, per un colloquio franco e sincero. Renato Accorinti e Felice Calabrò, che fino a poche settimane fa erano avversari per la poltrona di Palazzo Zanca s’incontreranno per parlare del ricorso.

“Dobbiamo guardarci negli occhi, devo parlare con lui, non posso rilasciare dichiarazioni se prima non so quello che lui pensa in merito- spiega Accorinti- Non voglio dire cose che si basano su fatti non concreti. E’ giusto che prima di fare commenti sui ricorsi io prima ne parli direttamente con Felice”.

Detto fatto, il sindaco ha chiamato Calabrò ed in base ai reciproci impegni si sono dati appuntamento al pomeriggio. Saranno soli, senza altre persone presenti, per affrontare il tema che si è fatto rovente in queste ore: la presentazione del ricorso al Tar di Catania da parte di Alessia Currò, Giovanni Cocivera, Giovanna Venuti. Nei prossimi giorni ne arriveranno altri, si vocifera altri due, tre. All’ex coordinatore dei gruppi Pd al Comune il sindaco chiederà se c’è lui dietro questi ricorsi o se confermerà la sua estraneità, come annunciato nei giorni successivi al primo turno. La legge consente, tra l’altro, la possibilità di “dissociarsi” attraverso la “costituzione ad opponendum”. In sintesi chi avrebbe giovamento dall’esito favorevole del ricorso, in questo caso Felice Calabrò, può, in questa fase, presentarsi al Tar ed opporsi al procedimento, dichiarando di non voler procedere. In realtà anche questa “costituzione ad opponendum” non comporta automaticamente lo stop al ricorso, che è stato presentato da altri e quindi seguirà l’iter previsto dalla norma, ma potrebbe avere un peso determinante sulle decisioni del giudice chiamato ad esprimersi ed avrebbe anche valenza sul piano simbolico. Se il principale “favorito” dall’esito positivo del ricorso, dichiara di non volere procedere, in teoria potrebbe venire meno l’interesse all’azione davanti al Tar, ma sono tutte ipotesi che in ogni caso passano dalla decisione della magistratura amministrativa. Probabilmente questa chiacchierata a quattr’occhi servirà anche a questo aspetto, che si snoda più sulla valenza simbolica che sulle conseguenze immediate sul ricorso.

Nelle prossime ore comunque si metterà in moto la macchina difensiva, perché entro 10 giorni il Presidente della I sezione del Tar deciderà con decreto l’udienza e le controparti avranno 15 giorni per costituirsi in giudizio. Nel frattempo dovrebbero arrivare, ma non è affatto scontato, gli altri ricorsi. Quanto all’esito anche questo non è scontato, perché ad esempio non è detto che il giudice accolga le richieste finora presentate. Diversi quindi gli scenari che si possono verificare. Il ricorso può non essere accolto, oppure procede e comporta il riconteggio. Proviamo ad ipotizzarne alcuni. Finito il riconteggio il Tar proclama Calabrò sindaco, ma è solo il primo grado. Quindi in questo caso può scattare l’appello davanti al Cga, che potrà confermare l’elezione o ribaltarla. Altra ipotesi è che dopo il riconteggio resta sindaco Accorinti, ma in questo caso l’appello al Cga potrebbe essere presentato dai ricorrenti. E il Cga decidere nell’una o nell’altra direzione. C’è infine un'altra possibilità, prevista dalla normativa anche se meno realistica. Supponiamo che tra otto, dieci mesi, dovesse essere acclarata l’elezione di Felice Calabrò e trovati i 59 voti mancanti al primo turno e lui, sulla scia ad esempio della costituzione ad opponendum, rifiutasse l’incarico,allora si andrebbe a nuove elezioni. Come si vede il ventaglio delle ipotesi è ampio ed in questo momento siamo soltanto al primo gradino. Vedremo nelle prossime ore l’esito dell’incontro tra Accorinti e Calabrò e quali scenari potrebbero aprirsi.

Rosaria Brancato

14 commenti

  1. Giovanni Ragusa 15 Luglio 2013 13:46

    Mi sembra l’incontro del papà Renato, con un bimbo che ha fatto le marachelle…

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  2. Giovanni Ragusa 15 Luglio 2013 13:48

    Ma come fa ad esserci Calabro dietro? se Calabro e’ solo messo li…io credo che non ne sapeva niente ..che ragione c’era di dirglielo che i capi stavano organizzando il ricorso..

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  3. la colpa non è di Accorinti o Calabrò ma di quei Presidenti di seggio che sarebbe bene frequentassero quanto meno le scuole serali.

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  4. Renato non scendere a compromessi di alcun tipo!!!!

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  5. Giovanni Ragusa 15 Luglio 2013 15:06

    Domandati chi ha messo quei presidenti t e saprai chi ha le colpe

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  6. lo so che sono stati messi e non sono caduti dal cielo,ma se il cittadino non cambia mentalità non si può sempre dare la colpa ad altri.Tu non sei capace? non chiedere l’impossibile.

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  7. Sono state violate le più elementari norme di sicurezza e di privacy. Tanti sigilli per niente. Scusate come faccio a sapere che una scheda valida non è stata scarabocchiata apposta per poter essere poi regolarmente annullata? Se questo processo non dovesse riconfermare Accorinti l’unica opozione è tornare alle elezioni. Questo ricorso è solo per punire i responsabili senza cambiare sindaco altrimenti è solo una farsa per la poltrona e per distruggere tutta la città compreso il neoeletto sindaco ed in questo modo ci sarà una rivolta!

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  8. Secondo i risultati elettorali pubblicati sul sito web di palazzo Zanca, il totale dei voti validi alle LISTE COLLEGATE ai candidati a sindaco di Messina è pari a 125.995, mentre quello relativo ai soli CANDIDATI è di 83.022. La differenza è notevole, pari a 42.973 elettori, che non abbiano dato preferenza a nessun candidato a sindaco. PRIMO NUMERO con forte significato politico, il CENTROSINISTRA voleva un sindaco debole rispetto ai Consiglieri Comunali. Tutti i candidati, tranne ACCORINTI, che ha raccolto 9.549 voti in più della sua lista, hanno avuto meno voti delle loro liste collegate, in particolare CALABRO’ con ben 40.992 preferenze in meno, seguito da GAROFALO con meno 9.519. Questo è il SECONDO NUMERO con forte valenza politica, ACCORINTI già al primo turno ottiene 9.549 voti trasversali a tutti gli schieramenti politici, voto disgiunto, comincia a costruire la sua esaltante rimonta. Al ballottaggio i voti validi sono 90.883, cioè 7.861 voti in più, rispetto a quelli dati ai soli CANDIDATI al primo turno. Il 52,67%, pari a 47.866, vota ACCORINTI, e 43.017, il 43,017% preferisce CALABRO’. La differenza fra i due è di 4.849, il 5,34%. CALABRO’ fa il pieno dei voti raccolti al primo turno, aumentandoli di 1.664, mentre l’exploit la fa ACCORINTI con ben 27.927 in più, sono elettori dei due schieramenti di CENTRODESTRA, RESET, CINQUE STELLE, cui si aggiungono quelli del CENTROSINISTRA con circa 7 mila preferenze. Questi numeri hanno un forte valore politico, di cui tutti dovranno tenere conto, in particolare Felice CALABRO’. Il TAR non centra nulla, è una vittoria politica limpida. Il Comune non ci da il numero delle SCHEDE NULLE e BIANCHE. Sarebbe interessante sapere la motivazione più rilevante numericamente delle SCHEDE NULLE.

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  9. Quindi, colui il quale aveva preannunciato ricorso, quando il dato non era chiaro al primo turno, chiede di sapere il pensiero di Calabrò su questa vicenda : singolare richiesta, mi sia permesso(evidentemente , in quel preciso momento storico il TAR era l’unica ancora di salvezza per il prof and company).
    Spero che per rispetto verso i suoi elettori, Calabrò stia alla finestra ed attenda l’esito dei ricorsi.
    Se col riconteggio ( ma non è affatto scontato, per il quorum)le cose dovessero risultare differenti, è giusto e sacrosanto che il prof and company, vadano a casa ; altrimenti è giusto e sacrosanto che rimangano in carica.Personalmente ritengo che Calabro’abbia fatto bene a dichiarare fin dal principio che non avrebbe fatto ricorso ;e son contento che non l’abbia fatto.Ma come suo sostenitore, speravo che qualcuno avrebbe fatto ricorso. Altrimenti, il ricorso sarebbe stato presentato da ” normali” cittadini.
    E’ uomo di altro spessore umano e politico, avrebbe governato lui ( spero ancora che verrà nominato sindaco)e non certo altri e non avrebbe avuto bisogno di un tutor.
    Ha vinto le elezioni, ma non è sindaco.
    Vedremo i voti che salteranno fuori.

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  10. MessineseAttento 15 Luglio 2013 19:57

    Il problema è farlo capire a tutti gli “impiegati” della vecchia politica che ancora si affannano a difendere l’indifendibile. Questi signori si riempiono la bocca con quei 59 voti, non capendo (e non me ne stupisco) che questa esigua differenza è figlia di quel guazzabuglio disordinato di partiti e partitini, che appoggiavano (mica tanto) Calabrò. Finito l’effetto trascinamento causato dai voti di amici e parenti dei candidati a consigliere, che al secondo turno hanno preferito rimanere a casa in panciolle, il risultato reale delle elezioni viene fuori con l’effetto di un fendente su quegli (ex) “impiegati” di cui parlavo all’inizio.

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  11. dolcestilnuovo 15 Luglio 2013 20:13

    Analisi scopiazzata da tutti i commenti di questi giorni. Nessun dato nuovo. Inoltre mariedit, evidentemente, non ha mai fatto il presidente di seggio e non ha idea di come vengono, nella gran parte dei casi, specialmente in occasione delle amministrative, compilati i verbali e indicate le cause di nullità delle schede. Insomma, un post assolutamente inutile!

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  12. Ti sogni la parola ricorso????

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  13. le elezioni non le ha vinte Calabrò, caro Pandorino.
    Che si sta dimostrando di essere un uomo dallo spessore minimale.

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  14. come sono sempre i tuoi, dolce stil vecchio

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