Adamo: Commissione speciale d'inchiesta sui rifiuti e sconti sulla Tares

Adamo: Commissione speciale d’inchiesta sui rifiuti e sconti sulla Tares

Eleonora Corace

Adamo: Commissione speciale d’inchiesta sui rifiuti e sconti sulla Tares

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sabato 24 Agosto 2013 - 01:23

Il consigliere comunale di Siamo Messina, Piero Adamo, ha proposto l'istituzione di una Commissione Consiliare speciale d'inchiesta sui rifiuti per fare chiarezza su debiti e costi di gestione. Ha inoltre suggerito di attuare uno sconto sulla tassa sui rifiuti ai cittadini che praticano la raccolta differenziata.

Operazione verità sui rifiuti e lanciare concretamente la raccolta differenziata. Sono queste le due proposte di Piero Adamo, consigliere comunale di Siamo Messina. La prima, volta a fare chiarezza sulla gestione dei rifiuti e sull’accumulo dei debiti grazie all’istituzione di una commissione consiliare d’inchiesta speciale, è stata prontamente accolta dal Presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile; la seconda, che sollecita sgravi fiscali sulla Tares proporzionali alla quantità di spazzatura differenziata da ogni cittadino, è stata offerta all’assessore all’Ambiente e Rifiuti, Daniele Ialacqua.

Tutto questo nel corso della seduta di pre-Ferragosto del Civico Consesso, la prima che ha discusso la delibera Ato3 riguardante il riconoscimento dei crediti che la partecipata vanta dal Comune come debiti fuori bilancio nell’arco di tempo compreso tra il 2007 e il 2012 e il conseguente accesso al fondo di rotazione regionale per colmare i debiti grazie alle somme che Palermo invierebbe nei prossimi tre anni, da restituire dilazionate in dieci. Alla seduta del 14 è seguita quella del 22, che ha visto il ritiro della delibera da parte del vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino, per lavorare sulle criticità segnalate dalla commissione Bilancio e per inserire le richieste espresse dal consiglio. Continuare ad emendare l’atto, secondo i membri della giunta comunale, avrebbe richiesto un tempo maggiore di ripresentarla ex novo. La nuova versione, riveduta e corretta, dovrebbe essere pronta già mercoledì e ai primi di settembre nuovamente discussa in aula. Mentre TirrenoAmbiente minaccia di chiudere i cancelli della discarica di Mazzarà Sant’Andrea a causa della morosità di Palazzo Zanca e imperversano le trattative – la giunta è riuscita a strappare un paio di giorni all’ultimatum del presidente di TirrenoAmbiente, Antonello Crisafulli – resta, al di là dell’emergenza, il problema di un sistema troppo costoso e il sospetto di debiti eccessivi.

“Ho proposto a nome di Siamo Messina, ma anche del PDL – spiega Piero Adamo – l’istituzione di una commissione speciale d’inchiesta sui rifiuti per comprendere cosa sia successo in termini di gestione e come si sia arrivati ad un costo così alto – il sistema rifiuti a Messina costa, infatti, oltre 40 milioni – e alla formazione di simili debiti. Penso sia prioritario, oltre a trovare una soluzione tampone per l’attuale emergenza, fare chiarezza”. Qualche anno fa, era il 2009, una proposta simile era stata inviata all’Assemblea Regionale dalla sede dell’Unesco di Milazzo il cui segretario Giovanni Petrungaro, chiedeva chiarezza “sull'accumulo dei debiti da parte di alcuni Ato, sul rapporto con le amministrazioni comunali, fino alla gestione dell’intero sistema rifiuti in Sicilia”. Come dire, sul fronte rifiuti i conti proprio non tornano. In ogni modo, una Commissione Speciale si può formare quando viene presa in carico dal presidente del Consiglio o in seguito alla sottoscrizione da parte di un determinato numero di consiglieri. Già nella seduta consiliare del 14 Agosto il presidente Emilia Barrile ha accolto formalmente la proposta, impegnandosi, tra l’altro, ad organizzare la commissione iniziando a sottoporre l’idea alla prossima riunione dei capigruppo.

La soluzione dell’emergenza rifiuti ormai praticamente perenne per la nostra città, passa, però, soprattutto dall’istituzione d’un efficiente sistema di raccolta differenziata. Attualmente Messina è l’ultima città d’Italia, riuscendo a differenziare solo il 6% dei rifiuti che produce. Nonostante la presenza degli appositi cassonetti e delle isole ecologiche, l’ostacolo più grande, su questo fronte, è la mentalità dei messinesi. In attesa del cambio culturale più volte auspicato dalla giunta – sindaco Accorinti in testa – Piero Adamo propone metodi di persuasione più concreti ed immediati. Anche quest’idea prende vita nel corso della seduta consiliare del 14 agosto: “C’era l’assessore Ialacqua – racconta il consigliere di Siamo Messina – che faceva riferimento a progetti di raccolta differenziata e alla possibilità di produrre energia con i rifiuti, senza accennare, però, a come realizzare concretamente tutti quei bei progetti. Parlare di differenziata ed energia pulita così è come parlare della pace nel mondo: siamo tutti d’accordo ma resta un’astrazione. A prescindere da tutto bisogna innescare un meccanismo virtuoso che parta dalla stessa casa di ogni cittadino”. La soluzione è semplice quanto efficace: fare sconti a chi differenzia. Essendo la Tares, tra l’altro, una tassa che già si annuncia salata per le tasche dei cittadini, è facile pensare che nessuno disdegnerà uno sconto. “Se so di poter avere un risparmio in proporzione a ciò che consegno alle isole ecologiche mi applicherò subito per ottenerlo”, commenta Adamo, che esorta l’amministrazione ad attuare immediatamente il provvedimento. Purtroppo i cambiamenti culturali, si sa, seguono vie più lunghe. I vantaggi economici hanno, viceversa, risposte più immediate. L’una cosa non esclude l’altra. Anzi, la seconda può essere un buon trampolino di lancio per la prima.

3 commenti

  1. Salvatore Vernaci 24 Agosto 2013 07:08

    Un Quotidiano locale si poneva la domanda: “Se è un diritto di TirrenoAmbiente pretendere le somme a credito, ci si chiede come mai negli anni precedenti si sia lasciato accumuluare questo enorme debito, senza esporre la Città a continue emergenze da scongiurare a suon di migliaia di euro?”
    La risposta è semplice: TirrenoAmbiente riteneva, negli anni passati, gli Amministratori pro tempore del Comune: conosciuti, affidabili e solvibili. Gli Amministratori attuali sono, purtroppo, per lo più degli sconosciuti, “politicamente” sprovveduti, evidentemente per TirrenoAmbiente , non si sa se siano affidabili e solvibili, ecco, perché la Società sta cercando, in tutti i modi, usando anche le maniere forti, di recuperare quanto più possibile, in tempi brevi. Cosa dovrebbe fare un’Amministrazione attenta di fronte a questa “emergenza” e braccio di ferro? Usare tutti i mezzi legali e pretendere, se necessario, l’intervento autorevole del Prefetto per prevenire qualsiasi pericolo e/o danno igienico-ambientale. La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU), è commisurata alle quantità e qualità dei rifiuti prodotti, nei locali ed aree per il tipo di uso, nonché al costo dello smaltimento. In sostanza è dovuta al Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, oltre che di spazzamento delle strade pubbliche. Il servizio, una volta era gestito dal Comune, in regime di privativa ed il Comune non poteva incassare più di quanto spendeva per il servizio di raccolta e smaltimento. Nei primi anni del 2000, il Governo regionale dell’epoca, ha varato una legge illogica e clientelare, costringendo i Comuni a dare vita agli ATO, società per azioni costituite dagli stessi Comuni. Questi ATO avrebbero dovuto utilizzare le risorse umane (operatori ecologici) e materiali (automezzi, auto compattatori) dei singoli Comuni. Ed i Comuni avrebbero dovuto versare agli ATO quanto fino allora stanziavano in bilancio per lo smaltimento dei rifiuti e l’igiene ambientale. Invece, per una Politica clientelare, sono state costituite questi ATO, con rispettivi consigli di amministrazione e con gli amministratori scelti dalla politica, i quali hanno fatto spese pazze ed assunzioni di parenti ed amici, senza concorso e senza che ve ne fosse, probabilmente, l’effettiva necessità.
    Se le entrate dei Comuni, dovute alla TARSU, dovevano essere limitate al pagamento del servizio (raccolta, smaltimento e discarica), non potevano essere destinate né al C.d.A., né alle spese create dai C.d.A., né agli stipendi del considerevole numero di assunzioni arbitraie. Ecco spiegato il perchè l’ATO che riceveva dal Comune gli importi annuali, che dovevano servire per pagare la discarica, li ha invece utilizzati per pagare C.d.A., spese pazze e stipendi dei neo assunti.
    L’Amministrazione comunale, il Consiglio comunale non dovrebbero badare solo a tamponare l’emergenza, ma dovrebbero, anche e soprattutto, fare un’analisi delle dissennate gestioni e scaricare sui vari Amministratori dell’ATO, succedutisi negli anni, i debiti ingiustificati ed irrazionali contratti, omettendo di pagare, come invece avrebbero dovuto, la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea.

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  2. Giovanni Ragusa 24 Agosto 2013 09:11

    BELLA L’IDEA SCONTO SULLA TARES PER I BALCONI FIORITI…

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  3. giusta l’analisi dell’avv. vernaci ma a messina ,campa cavallo

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