Reggio. Alival, il 6 giugno il 'debutto' del tavolo nazionale per salvare San Gregorio

Reggio. Alival, il 6 giugno il ‘debutto’ del tavolo nazionale per salvare San Gregorio

Redazione

Reggio. Alival, il 6 giugno il ‘debutto’ del tavolo nazionale per salvare San Gregorio

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martedì 31 Maggio 2022 - 07:04

L'intento delle parti sociali: «Si può spingere Lactalis al doveroso piano industriale per Nuova Castelli, doveroso a due anni dall'acquisizione»

REGGIO CALABRIA – Dopo un mese dalla richiesta di convocazione urgente del tavolo di crisi, dal Mise arriva «il primo segnale di riscontro alle legittime istanze degli oltre 150 lavoratori e lavoratrici direttamente impiegati negli stabilimenti Alival di Reggio Calabria e Ponte Buggianese», di cui è stata annunciata la cessazione attività nei prossimi mesi.
Lo dichiarano in una nota Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil in merito alla vertenza Alival-Nuova Castelli del gruppo Lactalis.

Il tavolo nazionale, finalmente

«L’accorato appello di affidare la gestione della crisi ad un tavolo nazionale è stato sostenuto fortemente anche dalle Regioni Calabria e Toscana – affermano i rappresentanti apicali delle sigle sindacali di categoria della Triplice -. Siamo convinti che il tavolo nazionale assicuri una gestione finalizzata a individuare ogni possibile soluzione utile a salvaguardare occupazione e continuità produttiva».

«Un piano industriale per l’intera Nuova Castelli»

Il Mise (Ministero per lo Sviluppo economico) ha convocato Triplice e parte datoriale per il 6 giugno: le forze sociali sono convinte che si possa, con l’occasione, anche «spingere Lactalis a presentare un vero piano industriale di tutto il gruppo Nuova Castelli, doveroso ad oltre due anni dall’acquisizione. Sottovalutare le ripercussioni sociali che deriverebbero dalla chiusura degli stabilimenti coinvolti è una grave responsabilità, che contrasteremo assumendo tutte le necessarie iniziative di protesta» evidenziano, ancora, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, il cui Coordinamento unitario «ribadisce che qualora non ci sia la volontà politica del Mise di coordinare questa complicata situazione attiveranno tutte le iniziative necessarie, a partire da un presidio presso il Ministero».

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