Reggio / Assunzioni al Comune, Fiamma e Ancora Italia alzano il tiro

Reggio / Assunzioni al Comune, Fiamma e Ancora Italia alzano il tiro

mario meliado

Reggio / Assunzioni al Comune, Fiamma e Ancora Italia alzano il tiro

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lunedì 10 Gennaio 2022 - 06:55

Minnella e Modafferi: perché s'è preferito uno scritto inaccettabilmente minaccioso al chiarimento alla cittadinanza su certi "misteriosi" scorrimenti?

REGGIO CALABRIA – Fiamma tricolore e Ancora Italia Calabria non ci stanno. Dopo la nuova replica sul caso-assunzioni al Comune, stavolta non da parte dell’assessore al Bilancio Irene Calabrò ma dello stesso sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, i rispettivi portavoce Peppe Minnella e Peppe Modafferi rintuzzano ogni accusa. Le affermazioni propalate da Palazzo San Giorgio costituirebbero, affermano, una «risposta confusa e sconclusionata tipica di chi viene beccato con le mani nella marmellata: sarebbe bastato chiarire quando abbiamo testualmente letto, e non inventato, dai documenti dell’Amministrazione comunale e portati all’attenzione della stampa riguardo il soddisfacimento del fabbisogno triennale 2021-23».

«Preferito ai chiarimenti uno scritto con intimidazioni inaccettabili»

Palazzo San Giorgio RC

Si evidenzia invece che gli amministratori reggini hanno «preferito invece, tramite una nota anonima, firmata genericamente come “Amministrazione comunale”, (nota «diffusa dall’Amministrazione comunale», per come evidenziato nel testo, e tuttavia inviata dalla mail del sindaco facente funzioni, ndr) per rivolgere forme d’intimidazioni inaccettabili ai sottoscritti ed agli organi di stampa per la diffusione di tali contenuti.

Nessuno ha il coraggio e la dignità di metterci il nome e la faccia nella reazione scomposta – così i dirigenti di Fiamma tricolore e Ancora Italia Calabria – che i maldestri amministratori di Palazzo San Giorgio hanno preferito a un’operazione di chiarezza nei confronti dei propri cittadini che noi avevamo espressamente richiesto».

Lo scorrimento per i 33 (!) candidati di Cervicati (CS) resta un mistero

Ribadiscono i due firmatari che «tutto ciò non fa altro che avallare i nostri dubbi già presentati con un esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, alla quale abbiamo richiesto di verificare la presenza eventuali di profili d’illiceità nelle procedure di assunzione al comune. Nessuna risposta è giunta, infatti, dall’Amministrazione in merito alla scelta di optare per lo scorrimento di graduatorie di piccoli e piccolissimi Comuni come Palmi, Bova Marina, Cervicati (quest’ultimo appena 810 abitanti in un concorso dove si sono presentati appena 33 candidati!), rinunciando alla possibilità di bandire regolari concorsi pubblici in una città affamata di lavoro come Reggio Calabria!».

«Calabrò già assunta al Comune? Mai detto»

L’assessore comunale Irene Calabrò

Stando ai due esponenti delle Destre, «l’attenzione di Brunetti e compagni s’è spostata maldestramente sulla graduatoria del Grande ospedale metropolitano inventandosi dapprima una nostra affermazione, mai pronunciata, come facilmente evincibile dalla registrazione della conferenza stampa, circa l’assunzione dell’assessore Irene Calabrò al Comune di Reggio Calabria e poi negando l’esistenza di una convenzione con il Gom stesso. La loro sfortuna è che proprio i documenti del comune fissano nero su bianco richieste, numeri e date che dimostrano quanto da noi sostenuto».

Convenzione col Gom: tutto chiaro. O no?

E si ripercorre poi nella nota, “documenti alla mano” – fra questi, la delibera numero 886 del 28 dicembre scorso del direttore sanitario del Gom che materializzerebbe la convenzione in questione – i vari passaggi tra l’hub ospedaliero reggino e Palazzo San Giorgio. La convenzione, ribadiscono fra l’altro Peppe Minnella e Peppe Modafferi, si riferisce all’«utilizzo di n.10 (dieci) idonei di cui alla graduatoria di merito, per incarico a tempo indeterminato di personale (….) dalla quale attingere personale idoneo per come stabilito nell’allegato schema di convenzione»

Soprattutto Fiamma e Ancora Italia ci tengono a ribadire quello che ritengono “il” punto cruciale della vicenda: «Il Comune deve per legge dello Stato, e non secondo Modafferi e Minnella, rispettare i princìpi di trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa che, è evidente, con un assessore comunale posto in graduatoria della stessa, e che vota in giunta a favore delle delibere di utilizzo di graduatorie di altri Enti, non può essere garantita».

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