Reggio. Commissione pari opportunità: audita l'europarlamentare Pina Picierno

Reggio. Commissione pari opportunità: audita l’europarlamentare Pina Picierno

elisabetta marciano

Reggio. Commissione pari opportunità: audita l’europarlamentare Pina Picierno

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martedì 20 Luglio 2021 - 08:44

"Sono a disposizione per costruire percorsi inclusivi per utilizzare al meglio l'occasione straordinaria che ci offre il momento che abbiamo vissuto"

L’VIII Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali e immigrazione del comune di Reggio Calabria, ha audito Pina Picerno, europarlamentare del PD sulla tematica delle donne. “Durante la pandemia – afferma Lucia Anita Nucera presidente della Commissione – le donne hanno sofferto tanto in tutto il Paese. Ancora di più al Sud. Costrette a lasciare il lavoro per accudire i figli in DAD. A volte hanno perso il posto perché occupate in settori che sono stati particolarmente colpiti. A questo si aggiunge la problematica delle tante donne costrette a vivere tutto il giorno a casa con uomini violenti, a volte sfociati drammi.

Divario più forte

Una situazione che ha acuito maggiormente il divario di genere, con le donne che hanno pagato il prezzo maggiore. Servono interventi forti e azioni mirate sul territorio – dice la presidente Nucera- frutto di una programmazione precisa e coordinata. Occorre riunire tutti i soggetti impegnati nel dare supporto alle donne, favorendone il reinserimento lavorativo. Sono contenta della presenza dell’europarlamentare Picerno. Credo che dalla sinergia tra più istituzioni possano nascere percorsi virtuosi. Per questo, ho invitato l’europarlamentare ad una prossima riunione del tavolo tecnico dell’Osservatorio per le pari opportunità e contro ogni forma di discriminazione da me costituito al comune, al fine di illustrarci l’iter della programmazione europea in termini di risorse da investire sul nostro territorio.”

Sinergia con il comune

“Un tassello importante, infatti, i fondi europei nella nostra regione non sono impiegati o sono persi per mancanza di competenza”. – conclude. Sul percorso di Next Generation eu e le politiche di genere, l’europarlamentare evidenzia: “Sono a disposizione dell’amministrazione comunale per costruire percorsi inclusivi. Utili e per utilizzare al meglio l’occasione straordinaria che ci offre il momento drammatico che abbiamo vissuto. Abbiamo bisogno di classi dirigenti all’altezza in grado di governare il momento. La crisi pandemica ha segnato nel profondo la nostra vita e le conseguenze economiche sono purtroppo ancora da definire. Ecco perché necessaria una risposta adeguata.

I problemi individuati

Le istituzioni europee – prosegue la parlamentare- hanno dato una risposta all’altezza con Next Generation eu di cui il Recovery è una gamba. L’altra è la programmazione ordinaria. La pandemia ha acuito vecchi divari che già esistevano. La Commissione ha individuato le aree, le disuguaglianze e i campi di azione: distanza tra i generi nelle pari opportunità, nelle percentuali rispetto all’occupazione e alla retribuzione. Un altro aspetto è la distanza tra le generazioni, tra i cosiddetti garantiti e i precari non garantiti. L’altro asse fondamentale individuato è la distanza tra i territori, come tra Nord e Sud. La questione di genere – evidenzia la Picerno- ha segnato drammaticamente le donne. Già lo scorso marzo avevamo chiesto che il 50% delle risorse fosse destinato a politiche di inclusione, di genere. Questa rivendicazione ha avuto seguito in tutti i paesi europei. In Italia si è fatta strada con un po’ più di fatica.”

Il movimento

Da quella battaglia è nato un movimento conosciuto nel nostro Paese con il nome di Il Giusto Mezzo, in cui siamo riusciti ad unire tante donne, personalità e associazioni che hanno capito l’importanza di quella rivendicazione. Su centunomila posti di lavoro persi nel mese di dicembre, novantanove mila persi da donne. “E’ evidente che siamo di fronte a dati drammatici. Se una donna rimane fuori dal circuito del lavoro per qualche anno sarà difficile recuperarla. Ecco perché la Commissione ha immaginato delle misure specifiche rispetto all’inclusione per le politiche di genere. Abbiamo ottenuto risultati importanti.”

I fondi

Ci sono 400 milioni per l’ imprenditorialità femminile all’interno del piano nazionale del governo. Dobbiamo pensare -conclude l’europarlamentare-ad una infrastruttura sociale che consenta alle donne di realizzarsi pienamente”. In commissione sono intervenuti, anche, il presidente del consiglio comunale Enzo Marra, l’assessore alle pari opportunità Giuggi Palmenta, la Garante dei detenuti Giovanna Russo, il consigliere metropolitano Giuseppe Marino, la consigliere comunale Angela Martino e la consigliera di parità della città metropolitana Paola Carbone.

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