Regionali. I leader dialogano con De Luca: Sicilia Vera va oltre gli steccati politici. La due giorni di Taormina

Regionali. I leader dialogano con De Luca: Sicilia Vera va oltre gli steccati politici. La due giorni di Taormina

Carmelo Caspanello

Regionali. I leader dialogano con De Luca: Sicilia Vera va oltre gli steccati politici. La due giorni di Taormina

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giovedì 30 Settembre 2021 - 10:18

Domani l'Assemblea regionale del Movimento che fa capo al sindaco di Messina sul "Futuro della Sicilia". Sullo sfondo la crisi politica alla Regione con Musumeci che minaccia di ritirare le deleghe agli assessori

di Carmelo Caspanello

Cateno De Luca è pronto a sfoderare la lanterna. Alla ricerca di cosa o chi non è dato ancora sapere. Bisognerà aspettare probabilmente fino alla tarda mattinata di sabato, quando il sindaco di Messina concluderà i lavori dell’Assemblea regionale di Sicilia Vera sul futuro della Sicilia. Che passa anche da De Luca e dal suo Movimento. La due giorni nella capitale siciliana del turismo, con i big della politica isolana, apre di fatto le danze in vista delle elezioni regionali. “Abbiamo un obiettivo – spiega il deputato regionale Danilo Lo Giudice, braccio destro di De Luca – ed è quello di eliminare le criticità ataviche della Regione al di là degli steccati politici. L’assemblea di Taormina è solo il punto di partenza del percorso che porterà alle regionali, di un confronto politico aperto a tutti finalizzato a realizzare la liberazione della Sicilia”. Non ci sono indicazioni precise, al momento, sulle alleanze. L’appuntamento, l’1 e il 2 ottobre, è all’hotel Diodoro. Ci saranno amministratori, sindaci, assessori e consiglieri comunali in carica. I lavori saranno aperti dal sindaco di Taormina Mario Bolognari e dal presidente federale di Sicilia Vera, Giuseppe Lombardo.

I temi caldi dell’Assemblea

La gestione dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti in Sicilia è il primo tema caldo in scaletta. Alla relazione introduttiva di Salvo Puccio, dirigente della Città Metropolitana (Ambiente e pianificazione), seguiranno gli interventi di Roberto Di Mauro, vice presidente all’Ars e segretario regionale del movimento per la Nuova Autonomia e del sttosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Gianclarlo Cancelleri. Il tavolo sarà moderato dal giornalista Mario Barresi. Si parlerà anche di programmazione dei fondi europei 2021-2027 e di capacità di spesa. Dopo l’introduzione del vicesindaco di Messina, Carlotta Previti, seguiranno gli interventi dell’europarlamentare di FdI Raffaele Stancanelli e del deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia. La moderazione è stata affidata al giornalista Paolo Mandarà. Sabato si parlerà di “squilibri contabili della Regione siciliana” con Gianni Polizzi, presidente Promotergroup SpA.; Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd e con Danilo Lo Giudice, sindaco di Santa Teresa di Riva e deputato Ars oltre che coordinatore Federale di Sicilia Vera. L’incontro sarà moderato da Manlio Viola. L’ultimo incontro prevede la partecipazione del presidente dell’Assemblea regionale siciliane e segretario regionale di Fi Gianfranco Micciché, del senatore Davide Faraone (Italia Viva) e del giornalista e scrittore Pino Aprile. Modererà il dibattito il giornalista Lucio D’Amico. Concluderà i lavori il sindaco di Messina, Cateno De Luca.

Le prime mosse in vista delle elezioni

L’Assemblea di Sicilia Vera giunge in una fase delicata della politica siciliana, in cui si cominciano a fare le prime mosse in vista dell’elezione del presidente e del parlamento regionale. “E’ evidente – chiosa il deputato regionale Lo Giudice – che il centrodestra sia spaccato; all’Ars l’attività è ingessata e mancano i numeri (ieri in Aula si è chiuso il cerchio positivamente solo perché è stata tolta la grana lavoratori Asu, ndr). Ed è chiaro che su Musumeci non c’è convergenza”. L’europarlamentare Stancanelli, artefice della tessitura che portò all’elezione di Musumeci, probabilmente fornirà ulteriori elementi all’Assemblea di Sicilia Vera sulle cause che hanno portato alla rottura del progetto e sulle prospettive politiche in vista della tornata elettorale.

Politica regionale in fibrillazione

La politica regionale è in fibrillazione. Ieri sembrava imminente la decisione di Musumeci di ritirare le deleghe agli assessori, azzerando il governo. Ipotesi congelata. In aula le delibere all’ordine del giorno sono passate senza patemi ed è stato anche approvato il rendiconto 2019. Ma si tratta di una calma apparente. Filtra la notizia di un accordo sempre più vicino tra Musumeci e Meloni, con il governatore pronto a ricandidarsi anche a costo di… far perdere la coalizione. In un contesto a tinte fosche si inserisce la candidatura a sindaco di Palermo di Roberto Lagalla, passato oggi ufficialmente all’Udc di Lorenzo Cesa. La mossa di Lagalla, membro del governo Musumeci ed ex rettore di Palermo, farebbe parte di un accordo tra Cesa e Salvini a livello nazionale. In Sicilia parte un nuovo laboratorio che apre ulteriori scenari politici. Ancora tutti da definire.

3 commenti

  1. Hanno un obiettivo…..di eliminare le criticità della REGIONE 😳……ma se non siete riusciti ad ELIMINARE le criticità di una città come potete avere l’ ARDIRE e la PRESUNZIONE di potere eliminare quelle di un’INTERA REGIONE?🤔Non avete ancora capito che le chiacchiere ci hanno STANCATO …..e soprattutto …..NA VOTA PASSA U SANTU😇😏

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  2. Liberare la Sicilia dicono loro.
    Mi ricorda la retorica spiccia dei cinque stelle che avrebbero dovuto aprire il parlamento come una scatoletta.
    Anche questo un movimento poi.
    Formule ritrite e vecchie per una regione stremata e stanca.

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  3. RASSEGNATI…non sarai MAI presidente della Regione!

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