Regionali in Calabria, Pino Aprile "balla da solo"

Regionali in Calabria, Pino Aprile “balla da solo”

mario meliado

Regionali in Calabria, Pino Aprile “balla da solo”

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sabato 21 Agosto 2021 - 12:12

Dopo Tansi, è il secondo soggetto che lascia il percorso comune con de Magistris e per motivi analoghi: la presunta opera di marginalizzazione subita

Il Movimento 24 Agosto–Equità territoriale abbandona Luigi de Magistris. Il secondo duro colpo incassato dalla minicoalizione a sostegno del sindaco di Napoli, dopo il definitivo “divorzio” da Carlo Tansi.

L’accusa: volevate marginalizzarci

Sostanzialmente, de Magistris avrebbe tentato di «marginalizzare l’ingombrante presenza» di Equità territoriale, fanno sapere dal movimento.

Così, Pino Aprile & C. censurano duramente l’«insensata battaglia sui candidati» (che era poi una delle principali contestazioni mosse all’epoca dall’ex capo della Protezione civile calabrese).

E fanno sapere che daranno vita una “corsa” elettorale del tutto indipendente, in cui battaglie come quella anti-Ponte e sull’«iniquità della spesa pubblica» avranno più spazio. «Che senso avrebbe snaturare l’essenza di Equità territoriale per portare due consiglieri di demA in Consiglio regionale?», si chiedono dal Movimento 24 agosto.

«Corriamo da soli, nella convinzione che i calabresi e i meridionali acquistino ogni giorno di più la coscienza che le cose cambieranno solo guardando il problema non da destra né da sinistra o secondo logiche simili, ma da Sud».

La replica: «Lasciamo a voi la nullità politica»

Dal canto suo, il sindaco di Napoli e aspirante Governatore calabrese rileva che «dopo mesi di percorso comune», sono «i vertici» di Equità territoriale ad aver gettato la spugna. E «nonostante il pensiero contrario della maggioranza», avrebbero abbandonato lo schieramento comune «con pretesti e argomenti privi di fondamento».

Con qualche pretesa, l’ex pm accoglie la decisione con questa frase tranchant: «A noi e al popolo il governo della Regione, ad altri l’oblio della nullità politica». E fa presente che «l’onestà intellettuale non è patimonio diffuso in politica. Inconfessabili forse le ragioni di questa scelta incomprensibile».

Lodata, piuttosto, la «coerenza dei militanti» da parte del candidato alla conquista di Germaneto. «Diversi hanno scelto di candidarsi con noi e altri hanno abbandonato i vertici che hanno tradito», asserisce de Magistris.

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