Relazione Dia, le 'ndrine allargano il raggio a Nft e contrabbando di lubrificanti

Relazione Dia, le ‘ndrine allargano il raggio a Nft e contrabbando di lubrificanti

Redazione

Relazione Dia, le ‘ndrine allargano il raggio a Nft e contrabbando di lubrificanti

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giovedì 07 Aprile 2022 - 10:30

Nel primo semestre dello scorso anno, tra sequestri e confische di beni, 'colpi' ai clan 'ndranghetistici per oltre 200 milioni di euro di controvalore

REGGIO CALABRIA – Pubblicata la Relazione sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia nel primo semestre del 2021,presentata al Parlamento dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Il documento è stato redatto dalla Dia, inquadrata all’interno del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ed è stato coordinato con il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale.

In 6 mesi, colpi ai clan per oltre 200 milioni di euro

In termini di dati sensibili, si caratterizza per i sequestri per 93,7 milioni di euro e le confische per 129,3 milioni, i 933 atti di monitoraggio delle imprese e le 181 aziende edili destinatarie d’accessi ai cantieri, le 455 interdittive antimafia e le 68.534 segnalazioni per operazioni bancarie sospette.

Il controllo del territorio

L’analisi sull’andamento della delittuosità riferita al primo semestre 2021, che permane connotato dal perdurare della pandemia da Covid-19, continua a mostrare come le organizzazioni criminali si stanno muovendo secondo una strategia tesa a consolidare il controllo del territorio.

Quest’ultimo fattore è ritenuto, infatti, elemento fondamentale per la loro stessa sopravvivenza e condizione imprescindibile per qualsiasi strategia criminale di accumulo di ricchezza. L’immediata disponibilità dei capitali illecitamente acquisiti dalle mafie potrebbe incidere, mediante le attività di riciclaggio, sulla capacità dei sodalizi di inquinare l’economia e di infiltrare la pubblica amministrazione per intercettare le risorse pubbliche immesse nel ciclo produttivo.

Infiltrazioni dell’economia e cooperazione di polizia

Alla luce di queste considerazioni, la Relazione di questo semestre delinea le probabili direttrici d’azione futura delle mafie soffermandosi sulla loro capacità di infiltrare l’economia.
Fondamentale, in chiave preventiva, la cooperazione internazionale di polizia che rappresenta una direttrice privilegiata nel contrasto alle organizzazioni criminali strutturate attesa la sempre maggiore dimensione oltre confine di queste ultime. In tale contesto sottolinea l’importanza sia della Rete Operativa Antimafia @On di cui la Dia è ideatore e Project Leader, sia all’iniziativa I-Can per accrescere la consapevolezza della pericolosità delle mafie.

Nft e riciclaggio

La Relazione inoltre propone un focus di approfondimento sulla evoluzione della normativa internazionale e italiana volta a fronteggiare il fenomeno del riciclaggio non omettendo di indicare tra le nuove sfide un’emergente procedura di e-commerce, attinente ai non-fungible token, che ben si presterebbe alle mire delle mafie per le sue potenzialità nel celare la provenienza illecita dei capitali. La pubblicazione del Report prognostico si inserisce nell’ambito della prosecuzione delle celebrazioni del 30ennale della fondazione della Dia.

Le ‘ndrine si buttano sul contrabbando di lubrificanti

La ‘ndrangheta senza abbandonare il ruolo di leader nel traffico internazionale di cocaina sebrerebbe impegnata nel tentativo di espandere i propri affari illeciti anche attraverso possibili mutamenti degli equilibri criminali con sodalizi di diversa matrice. Le cosche calabresi in una sorta di modello criminale fluido si presentano sempre più capaci di allacciare relazioni sia con le organizzazioni leader nel narcotraffico, sia con funzionari e rappresentanti degli enti locali, imprenditori e liberi professionisti, la cui collaborazione appare strumentale alla realizzazione degli affari illeciti connessi con l’infiltrazione nell’economia.

Gaming e betting rimangono fronti d’assoluto rilievo, ma analoghe infiltrazioni ad opera della criminalità organizzata, in prevalenza della camorra e della ‘ndrangheta, continua a registrarsi nel settore del contrabbando di prodotti energetici (olio lubrificanti ed oli base) in virtù dei notevoli vantaggi economici derivanti dalla possibilità di immettere sul mercato prodotti a prezzi sensibilmente più bassi di quelli praticati dalle compagnie petrolifere.

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