“Resistere a Messina”: libro generoso nato da un animo audace

“Resistere a Messina”: libro generoso nato da un animo audace

Emanuela Giorgianni

“Resistere a Messina”: libro generoso nato da un animo audace

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domenica 03 Ottobre 2021 - 06:50

Presentato al Salone delle Bandiere il libro del professore Giuseppe Rando

Presentato al Salone delle Bandiere del Comune di Messina il libro del professore Giuseppe Rando dal titolo “Resistere a Messina. Reportages, lettere, racconti e saggi critici”, edito Luigi Pellegrini .

Amore per la sua città e la sua professione

L’incontro è stato condotto e moderato dall’avvocato Silvana Paratore che ha affermato come l’amore dell’autore per la città dello Stretto, per l’Università e per la sua professione di docente universitario e di critico letterario è il filo conduttore del libro stampato col patrocinio della Fondazione Bonino Pulejo di Messina.

Sottolineato il richiamo, costante nel libro, dell’autore alle sue origini di figlio di un onesto pescatore dello Stretto appagato dei traguardi raggiunti col sostegno dei suoi cromosomi normanni e con l’aiuto di Dio. “Io vengo dal mare e non dai salotti perciò cammino sempre e da sempre a fronte alta”.

Ricominciare ad abitare il futuro

Ad intervenire alla presentazione del corposo volume diviso in quattro sezioni: Messina ed oltre – per l’Università- seminari per un insegnamento formativo e letteratura e vita, il professore Orazio Nastasi, Presidente dell’associazione culturale Archimede di Messina, che ha dettagliatamente illustrato ogni singolo capitolo. Vedere bene un testo, ha affermato il Direttore di conversazioni letterarie, significa imparare a vedere correttamente anche nella vita, a resistere ai “colpi di ventura”, a tentare con tutte le forze di mettere in essere una visione del mondo che uno scrittore può aiutarci a capire meglio. La vita, ha concluso Nastasi, ci offre, anche attraverso un libro, gli strumenti per vivere e ricominciare ad abitare il futuro ed in tal senso “Resistere a Messina” costituisce uno di quegli strumenti che non falsificano la realtà ma la illustrano così come essa è.

A porgere i saluti dell’amministrazione comunale l’assessore alla pubblica istruzione Laura Tringali che, nel ricordare di essere stata allieva di Rando, ha aggiunto come dagli episodi passati, dagli accadimenti, dalle vicende nasca la storia della nostra Messina.

Ricordi e valori

Emozionato lo scrittore, che non ha nascosto sin dalla premessa del suo libro il desiderio di stabilire un contatto con i giovani, le donne e gli uomini di buona volontà di questo grande Paese, si è rivolto, nel contempo, ai professori e agli alunni della Scuola e dell’Università che abbiano maturato la piena consapevolezza dell’insostituibile valore della democrazia e sentano l’urgenza di continuare a lottare per la trasparenza e la meritocrazia in ogni settore della vita pubblica.

Intensi i ricordi del docente di letteratura italiana dell’Ateneo di Messina che, nelle diverse pagine del suo libro, elogia gli incanti del passato della città dello Stretto, ma ne depreca l’attuale decadenza alla quale si oppone decisamente, senza arrendersi. Questo libro, ha più volte ripetuto Rando nel suo intervento, è generoso nei confronti del lettore e nelle intenzioni dell’autore è coraggioso o ingenuo.

L’Università

Evidenziati nella sezione seconda del testo i meriti conseguiti dalla grande Università che l’autore in più parti scrive di amare e rispettare. Incisivo il suo sprono anche nell’evidenziare i difetti del mondo universitario per correggerli ed il suo monito ad esercitare il diritto-dovere di schierarsi contro il malaffare dovunque esso si annidi. Insegnare, evidenzia nei capitoli della terza sezione del libro, è una delle più coinvolgenti e creative attività umane che deve avere come obiettivo quello di trasmette col giusto lessico e con modalità opportune saperi e valori indispensabili in una scuola che voglia essere davvero formativa. Ammirevoli i saggi critici della quarta sezione del libro che fanno amare, anche ai “quasi profani”, gli autori e i testi trattati: attraversati dallo stesso intento pedagogico e innovativo che si può considerare lo stemma di Giuseppe Rando.

Perché resistere a Messina?

“Perché resistere a Messina?” È stato chiesto al docente dai partecipanti all’evento. Per testimoniare una presenza attiva, non rassegnata; per lanciare un grido d’allarme. Perché Messina, ha ribadito Rando riprendendo la premessa del suo libro, sta morendo e rischia di travolgere tutto e tutti nella sua immane ruina.

Tra i presenti all’incontro anche la vicepresidente AMMI Cettina Inferrera Parafioriti, diversi rappresentanti del mondo accademico, esponenti del mondo politico, scrittori, poeti, artisti messinesi.

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