Scia di incendi sui Nebrodi. Rinaldi e Sidoti chiedono lo stato di calamità

Scia di incendi sui Nebrodi. Rinaldi e Sidoti chiedono lo stato di calamità

Scia di incendi sui Nebrodi. Rinaldi e Sidoti chiedono lo stato di calamità

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lunedì 01 Ottobre 2012 - 16:18

Ne sono stati colpiti i comuni di Tusa, Capo d’Orlando, Santo Stefano di Camastra, Sant’Agata di Militello, Patti, Ucria, Librizzi, Naso, Longi, Montalbano Elicona. Montagnareale e Mazzarrà Sant’Andrea. Il deputato regionale e il consigliere provinciale invocano aiuti per l'attività agricola

Settembre è terminato, gli incendi e la paura no. Gli ultimi giorni del mese sono stati un calvario per le montagne della parte tirrenica messinese, in particolar modo sui Nebrodi. Per questo, il vicepresidente del partito democratico all’Ars, Franco Rinaldi, e il consigliere provinciale capogruppo dell’udc, Rosario Sidoti, hanno chiesto alla Regione di proclamare lo stato di calamità.

Rinaldi ha inviato la richiesta alla presidenza regionale per le zone colpite dagli incendi che hanno distrutto migliaia di ettari di vegetazione: “Da alcuni giorni – ha scritto Rinaldi nella nota – incendi di ampia proporzione stanno devastando terreni della provincia di Messina, tra i Monti Nebrodi e la fascia tirrenica. Ne sono colpiti i territori ricadenti nei Comuni di Tusa, Capo d’Orlando, Santo Stefano di Camastra, Sant’Agata di Militello, Patti, Ucria, Librizzi, Naso, Longi, Montalbano Elicona. Montagnareale e Mazzarrà Sant’Andrea, questi ultimi a ridosso della discarica. Ingenti sono i danni al pubblico e privato patrimonio, in particolare all’attività agricola diffusa in queste zone”.

Questi i motivi che hanno spinto Rinaldi a richiedere lo stato di calamità: “È importante – ha concluso l‘esponente del Pd all’Ars – che il Governo regionale prenda questa decisione, per opportunamente risarcire le Pubbliche Amministrazioni e i privati lesi economicamente e per il recupero dell’ambiente”.

Sidoti si è rivolto invece a Ricevuto chiedendo di intervenire presso il Governo regionale: “Di inestimabile valore il danno al patrimonio rurale che è possibile rilevare nei giorni successivi all’evento. Oggi è necessario che il Governo regionale prenda questa decisione, per risanare economicamente il pubblico ed il privato e per il recupero dell’ambiente, intervenendo ed elargendo i contributi straordinari anche per far fronte a queste calamità”.

Secondo Sidoti la Regione deve intraprendere urgentemente tutte quelle misure e decisioni necessarie a consentire che gli agricoltori non abbandonino definitivamente i terreni perché scoraggiati da disposizioni normative inapplicabili e affinchè il pubblico ed il privato possano accedere, senza più ritardi e impedimenti burocratici, ai finanziamenti europei che sono destinati, in particolare, al settore agricolo proprio per la salvaguardia dei territori.

“Il sistema oggi vigente – conclude – scoraggia gli investimenti dell’agricoltore in questi territori e lascia spazio ad un dilagante fenomeno vandalico da parte di piromani e scellerati”.

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