Ok da Rfi: la nuova nave ammiraglia si chiamerà “Messina”

Ok da Rfi: la nuova nave ammiraglia si chiamerà “Messina”

Ok da Rfi: la nuova nave ammiraglia si chiamerà “Messina”

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lunedì 28 Maggio 2012 - 10:21

La conferma arriva dall'Associazione Ferrovie siciliane. L’arrivo della nuova nave traghetto, per la quale Rfi ha stanziato un investimento di 49,5 milioni di Euro, costituirà una tappa importante nel traghettamento ferroviario tra la Sicilia e il Continente

Il Gruppo Ferrovie dello Stato italiane ha formalmente comunicato al “Comitato pro nave traghetto Messina” di aver inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ai fini della relativa autorizzazione, l’indicazione del nome “Messina” per la nuova unità di Rete ferroviaria italiana in costruzione presso i Nuovi cantieri Apuania di Marina di Carrara. Giunge così a compimento il percorso intrapreso dai rappresentanti del Comitato, Giovanni Russo, Giovan Giuseppe Mellusi e Diego Buda, e supportato nelle ultime settimane dalla Provincia Regionale di Messina e del Comune dei Messina, in merito all’intitolazione della futura ammiraglia della flotta pubblica operante sullo Stretto di Messina.

Nella missiva, firmata dal Direttore del settore Navigazione di Rfi, Ing. Antonino Calluso, si conferma che tra le varie opzioni era già stato preso in considerazione anche il nome “Messina”, per le stesse motivazioni che hanno sollecitato l’intervento del Comitato, la cui proposta ha quindi giovato nella scelta finale. L’arrivo della nuova nave traghetto, per la quale Rfi ha stanziato un investimento di 49,5 milioni di Euro, costituirà una tappa importante nel traghettamento ferroviario tra la Sicilia e il Continente, sia per la qualità del servizio offerto ai passeggeri, sia per il tipo di propulsione impiegato: di tipo Ro-Ro, monodirezionale, avrà una lunghezza di 147 metri e una larghezza di 19, una portata di 2500 tonnellate, una velocità di 18 nodi e sarà adibita al trasporto di passeggeri, carrozze e carri ferroviari.

I dettagli della positiva conclusione del progetto saranno illustrati in un incontro con la stampa che si terrà domani, alle ore 10.30 presso il Comune di Messina, alla presenza dei rappresentanti del Comitato e delle autorità locali.

5 commenti

  1. Il problema è che sotto il nome della nuova nave “Messina” ci sarà la scritta Catania….Non è ammissibile che Messina, primo porto passeggeri d’Italia, non abbia più il compartimento e dipenda da uno degli ultimi porti italiani….
    Invito tutti alla protesta, per ridare a Messina quanto è sempre stato suo…..Non facciamoci uccidere(come città) continuando a prendere bastonate ed a subire come asini apatici.
    Bisogna creare un movimento politico di autonomia dalla Sicilia….per salvare il futuro dei nostri figli.
    Il nostro territorio……è schiavizzato, umiliato, distrutto da una politica regionale antimessinese…….
    Aver ottenuto il nome “Messina” alla nuova nave dello Stretto sembra una vittoria….perchè abitualmente sullo Stretto a decidere sono i catanesi ed i palermitani..i messinesi non contano nulla…comunque sotto la scritta “Messina” brucerà sulla pelle di quanti amano lo Stretto vedere la scritta Catania, città che nulla a che vedere con il mare di Nettuno.
    Che sacrilegio…

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  2. …CHIEDETE PER FAVORE ANCHE RAGGUAGLI CONCRETI (NON LE SOLITE RISPOSTE VAGHE) SULLA REINTRODUZIONE DELLE CARROZZE (LETTO/CUCCETTE)DA E PER MILANO E SULLA VERTENZA DEGLI 85 LAVORATORI EX SERVIRAIL…

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  3. Parrau bonu!!!
    Bisogna creare un movimento politico (ne abbiamo veramente pochi..) di autonomia DALLA Sicilia che finalmente ci tolga dalla schiavitù e possa ridare il nome di Messina alle navi che solcano il mare nostrum!!!
    Non è ammissibile che Messina dipenda da Palermo e non è neanche lontanamente ammissibile che debba dipendere pure da Roma, noi “buddaci” siamo autonomi e ci sappiamo autogovernare (come ampiamente dimostrato da Buzzanca e da Ricevuto)

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  4. Caro Osservatore, poco osservatore della realtà, i politici messinesi non contano nulla nella regione.
    Messina per l’asse catanese/palermitano è un pericolo…. per la sua posizione interregionale, per la sua provincia..bellissima…ect.
    Solo un forte ridimensionamento di Messina può creare sviluppo a Catania e Palermo.
    La crescita di Messina renderebbe evidente la posizione periferica di queste città ed accentrerebbe a Messina i servizi e le strutture interregionali dell’area calabro-sicula per la posizione ideale di Messina al centro delle due regioni…..Buzzanca e Ricevuto sono coscienti delle grandi potenzialità di Messina e provincia…ma la regione non li considera. Sono esponenti della gestione di Messina e quindi personaggi da allontanare dalla politica regionale antimessinese.

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  5. Hai ragione.. non a caso i carabinieri del RIS hanno scelto MESSINA come una delle quattro principali sedi, proprio per la sua collocazione strategica.. condivido su tutta la linea sia questo che il tuo precedente commento…

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