Gaia: una morte sofferta diventata “nome” del volontariato alla stazione di Messina

Gaia: una morte sofferta diventata “nome” del volontariato alla stazione di Messina

Gaia: una morte sofferta diventata “nome” del volontariato alla stazione di Messina

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mercoledì 11 Gennaio 2012 - 10:19

Basterebbe poco per aiutare i tanti che soffrono e rischiano ogni giorno di morire travolti dalla fame, dal freddo, dalle malattie e dalla nostra indifferenza. Anche un piccolo gesto

“Gaia-persone per sempre” è uno dei gruppi impegnati ad aiutare i poveri della stazione ferroviaria di Messina, ma anche chi è vittima di gravi malattie, bisognosi e sofferenti per vicende umane che portano al triste stato di “ultimi” di una società che sembra avere smarrito anche il dono della solidarietà. Gaia, la ragazza a cui è stata intitolato il gruppo, viveva in una “grotta”, al freddo e al gelo della stazione. In quei pressi è morta nel periodo di Natale (vedi correlati). La sua vita era un calvario. L’obiettivo è evitare che la commozione sia di un momento, evitare che a Messina Gaia sia un anello di un rosario triste di morti, che altri, con il gelo dell’inverno che ancora ci attende, muoiano travolti dal freddo, dalla fame, dalle loro malattie e disperazione esistenziale e dalla nostra indifferenza.

Se ogni famiglia che fortunatamente, giustamente, ha una casa, cibo, condizionatori e stufe, donasse una coperta e un pasto, una sola coperta e un solo pasto a famiglia, faremmo vivere questi poveri fratelli senza fame e sommersi da migliaia di coperte, ma soprattutto nel calore di un pizzico di amore della città.

C’è già chi con trasporto ha dato il proprio contributo. Un aiuto per il quale i volontari di Gaia ringraziano: padre Ettore parroco di San Giacomo, il prefetto Francesco Alecci, i padri rogazionisti, la mensa di S.Antonio, le case di accoglienza che magari per necessità ospitano con limitazioni e a turni, la storica ed importante comunità di S.Egidio, le piccole suore, le parrocchie e tanti altri. I Gaia il martedi (oltre alle varie feste), dalle 20, si trovano alla stazione: chi vuole può aiutarli in qualsiasi maniera, anche solo con la presenza. Basta una luce per accendere una coscienza, basta solo interrogarsi.

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