Rientro senza mascherine. Il Comitato "Scuola in presenza" soddisfatto a metà

Rientro senza mascherine. Il Comitato “Scuola in presenza” soddisfatto a metà

Redazione

Rientro senza mascherine. Il Comitato “Scuola in presenza” soddisfatto a metà

lunedì 08 Agosto 2022 - 09:06

In caso di aumento dei contagi l'obbligo tornerebbe

Approvate le indicazioni scolastiche per il nuovo anno scolastico 2022/2023. Ad elaborarle come proposta per il nuovo governo i ministeri della Salute e dell’Istruzione, l’Istituto Superiore di Sanità e la Conferenza delle regioni.

Il Comitato “Scuola in presenza” le considera “ancora non pienamente soddisfacenti in quanto si prevede uno scenario 2 (in caso di innalzamento dei contagi) col ritorno di restrizioni; tuttavia, va registrato, come elemento positivo, che gli studenti e le studentesse non avranno più obbligo di mascherina, perlomeno a settembre. Una buona notizia per i nostri bambini e le nostre bambine, per i ragazzi e le ragazze. Ma si tratta, appunto, di ciò che è previsto nello scenario 1: in una condizione, cioè, di relativa tranquillità epidemiologica. Se la situazione evolve in peggio si passerebbe allo scenario 2. Ma, ci chiediamo, chi deciderà e su quali basi quando lo scenario è mutato? E inoltre, perché dare spazio nuovamente a pericolose interpretazioni localistiche dei provvedimenti sanitari sulla Scuola? (perché questo consentirebbero le indicazioni appena pubblicate)”.

“Lievi sintomi respiratori”

“Non si può frequentare la scuola – continua il documento – in caso di febbre ma con lievi sintomi respiratori sì (anche se è obbligatoria, in questo caso, la mascherina). Il raffreddore non rientrerebbe in queste casistiche, ma la soggettività della scelta su cosa sia sintomo o no ci preoccupa molto. Chi stabilisce l’entità di sintomi sulla cui base far mettere la mascherina agi alunni? I docenti, i Presidi? E poi, in questi casi non si parla più nemmeno del Covid in via esclusiva ma anche di lieve patologia simil-influenzale. Alla luce delle esperienze vissute negli ultimi due anni e mezzo, il pericolo è quello cha tanti insegnanti si vestano da ufficiali sanitari e si sentano autorizzati ad imporre obblighi in presenza di starnuti o colpi di tosse degli studenti. Per non parlare dei rischi legati a decisioni autonome di sindaci o governatori di regione. Nel complesso, continuiamo davvero a non comprendere il perché di questo accanimento nei confronti dell’ambiente scolastico e dei suoi principali fruitori: bambini e ragazzi”.

“Avremmo voluto che i danni che restrizioni e mascherine provocano alla relazionalità didattica e, per i più piccoli, anche sul piano strettamente cognitivo, avessero avuto maggior impatto rispetto alla prevenzione dalla malattia da Covid- Sars 19 e che le ragioni pedagogiche avessero avuto più spazio rispetto a quelle sanitarie. Ancora una volta, invece, si continua a restare vittime dell’effetto tunnel, del guardare ad un solo obiettivo, senza curarsi di tutto il resto”.

“Impianti di areazione”

“La nostra analisi, comunque, ci fa ritenere che in virtù delle elezioni ci sarà finalmente un progressivo allentamento delle restrizioni pandemiche. Chi arriverà, probabilmente, si impegnerà nella messa a disposizione di impianti di areazione (ultimo obiettivo o marchetta di questa pandemia; basterebbe ricambiare l’aria come si è sempre fatto). Il nostro Comitato, in ogni caso, vigilerà affinché non siano applicati protocolli più restrittivi, ricorrendo se necessario, e come fatto in passato con successo, anche alle vie legali”.

Verso le elezioni

“In questo momento, il nostro obiettivo è quello di capire quali forze politiche si impegneranno a investire davvero sulla scuola e a considerare i più piccoli cittadini non solo come individui da proteggere da una malattia che ad essi causa una lieve sintomatologia, ma soprattutto da ascoltare, comprendendone disagi e bisogni profondi. L’augurio, in definitiva, è che tali proposte – perché, ricordiamolo, di questo ancora si tratta e non di norme già vigenti – vengano dunque rigettate, nei loro aspetti più restrittivi, dal nuovo governo. Nel frattempo, ci impegniamo a far vivere questi ultimi giorni di vacanze ai nostri figli e alle nostre figlie nella maniera più libera e gioiosa possibile: hanno bisogno di serenità, dopo due anni e mezzo assurdi”.

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