S. Teresa. Non è ancora arrivata nessuna approvazione per la discarica di Ligoria

S. Teresa. Non è ancora arrivata nessuna approvazione per la discarica di Ligoria

Gi. Br.

S. Teresa. Non è ancora arrivata nessuna approvazione per la discarica di Ligoria

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lunedì 15 Giugno 2015 - 08:01

"Il comprensorio jonico avrebbe bisogno di un impianto di compostaggio". Il Comitato Jonico Beni Comuni e Zero Waste Sicilia hanno chiesto al sindaco De Luca di farsi promotore di un incontro pubblico tra i singoli cittadini, i rappresentanti dei comitati di quartiere e le associazioni operanti sul territorio sensibili alle tematiche ambientali al fine di cominciare quel processo di coinvolgimento della comunità di riferimento che porta all’adozione di scelte condivise

Non è arrivata ancora nessuna autorizzazione per la realizzazione della discarica di Ligoria nel territorio di Santa Teresa. L’entusiasmo di De Luca per la presunta approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stato spento dai rappresentanti del Comitato Jonico Beni Comuni e di Zero Waste Sicilia. Salvuccio Irrera e Beniamino Ginatempo hanno infatti chiarito che il Ministero ha espresso parere favorevole alla Valutazione Ambientale Strategica (Vas), ma la questione è di competenza regionale.

“La Vas – spiegano Irrera e Ginatempo – è solo la valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente e solo la Regione potrà autorizzare la discarica e potrà farlo solo se la riterrà coerente con il piano regionale rifiuti e possiederà le caratteristiche fissate dalle normativa in vigore”.

Nella fattispecie, dovrà rispettare la direttiva europea sui rifiuti e quella sulle discariche: “Questa ultima dichiara illegale il conferimento dei rifiuti tal quali in discarica e prevede l’obbligatorietà del trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti in ingresso, prima dell’abbancamento. Comunque i tempi dell’iter autorizzativo sarebbero lunghissimi e l’emergenza rifiuti potrebbe esplodere ugualmente. Ma il rischio di fondo che dobbiamo scongiurare è che la discarica venga considerata la soluzione del problema rifiuti ed addirittura una fonte di guadagno per il Comune sul cui territorio insiste”.

“Sul piano tecnico, poi – proseguono – ci teniamo a precisare che la normativa europea sopracitata mette al centro della gestione il recupero di materia invece che lo smaltimento. Sempre l’Europa ribadisce con la comunicazione della commissione Barroso del 14/07/2014 che la gestione dei rifiuti (o meglio dei materiali post-consumo) debba essere prioritariamente incentrata sul recupero di materia invece che sull’interramento o l’incenerimento; e con la risoluzione del Parlamento Europeo del 24/05/2012 invita ad introdurre gradualmente un divieto generale dello smaltimento in discarica a livello europeo…dei rifiuti riciclabili e compostabili” ed afferma che “le discariche esistenti potrebbero essere utilizzate come depositi temporanei di materie prime (estrazione mineraria urbana)”. Cioè – chiosano – la discarica dovrebbe essere solo il deposito per lo stoccaggio di materiali da recuperare in seguito, senza creare problemi igienico-sanitari e ad impatto ambientale limitatissimo”.

La conclusione è che sarebbe quanto meno necessario che il comprensorio jonico si dotasse di un impianto di compostaggio. Argomento che dovrebbe essere discusso pubblicamente, in un incontro tra amministratori e cittadini. Ragion per cui, Irrera e Ginatempo hanno chiesto al sindaco De Luca di farsi promotore di un incontro pubblico tra i singoli cittadini, i rappresentanti dei comitati di quartiere e le associazioni operanti sul territorio sensibili alle tematiche ambientali al fine di cominciare quel processo di coinvolgimento della comunità di riferimento che porta all’adozione di scelte condivise.

“L’urgenza – concludono i rappresentanti di Zero Waste Sicilia e del Comitato Jonico Beni Comuni – non è rappresentata dalla gestione della parte dei rifiuti rimanente ma, al contrario, dalla gestione della frazione umida proveniente dalla raccolta porta a porta che rappresenta il 35-40% del volume dei rifiuti (beni-post consumo) ed incide per il 50% sui costi complessivi della gestione. Solo dopo la soluzione di questo problema, attraverso il più ampio coinvolgimento della collettività, si potrà affrontare il tema di cosa realizzare a Ligoria”.

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