L'ente locale ha nominato un legale, l’avvocato Giovanni Randazzo, di Messina, lo stesso che ha seguito la prima fase del giudizio
Un altro lodo. Un contenzioso da oltre due milioni di euro. Questa volta il procedimento arbitrale riguarda i rifiuti e Messinambiente. Il Comune di Taormina ha nominato un legale, l’avvocato Giovanni Randazzo, di Messina, lo stesso che ha seguito la prima fase del giudizio. A Randazzo è stata affidata la procura speciale con ogni potere di rappresentanza a difendere le ragioni del Comune di Taormina. Messinambiente ha evidenziato attraverso l’avvocato Leonardo Masi che intende attivare il procedimento arbitrale in merito alle pretese rivendicate. Il riferimento è a fatture insolute per un milione e 817mila euro. Con gli interessi moratori si arriva a 2 milioni e 93mila euro.
E’ questa la fotografia di un rapporto, tra l’ente locale e la società che gestisce il servizio rifiuti, avviato sedici anni addietro, esattamente il 7 aprile del 2000. Un rapporto che continua (in virtù di un affidamento "contingibile ed urgente" da parte del sindaco Eligio Giardina) in quella che il Comune definisce una fase transitoria, in attesa della gara per l’affidamento a nuova impresa. Una fase che non dovrebbe andare oltre il prossimo 30 settembre. L’assessore Salvo Cilona ha dichiarato che “per quanto concerne la questione Messinambiente sta iniziando una fase di confronto dopo una prima sentenza favorevole al Comune”. Si attende adesso l’esito del lodo incardinato. Una tappa dell’iter che porta alla rescissione del contratto che lega il Comune della città del Centauro alla società mista, che continua a garantire il servizio di raccolta, smaltimento e trasporto in discarica dell’immondizia prodotta nella Perla dello Jonio.
C. Casp.
