Lucia Florio, della Comunità di Sant'Eigidio, invita tutti, in occasione dell'annuale Marcia della pace a riflettere sul compito coraggioso che spetta a ciascuno di noi: lavorare per la pace.

La Marcia «Pace in tutte le terre» organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio il 1° Gennaio di ogni anno è motivo di preghiera, di riflessione, di ribellione verso tutte quelle guerre dimenticate, per ricordare quei popoli dilaniati dalla sofferenza, dalla fame e dalla miseria.
Ma noi tutti abbiamo un compito: dobbiamo "pregare per la Pace, lavorare per la Pace!" come Papa Francesco ci esorta a fare, e la speranza è la chiave.
Sono i poveri, gli anziani, i bambini, gli immigrati, gli ultimi della nostra società che ci insegnano ad avere Fede e Speranza.
In questo mondo dilaniato da guerre, dove tantissime persone fuggono dai loro paesi in cerca di libertà, vogliamo lanciare un grido di pace, perchè è dalla mancanza di fraternità e dalla diffusione della “globalizzazione dell’indifferenza” che si diffonde e cresce il male nel nostro mondo, dalle guerre alla crescita della povertà, alla corruzione di ogni tipo…
C’è bisogno di riconoscere nell’altro il fratello con cui costruire la pace!
Come augurio per la nostra città, vogliamo iniziare l'anno mettendo in atto una "rivolta della Speranza": una rivolta che non fa male e che non accusa nessuno.
Proviamo a essere coraggiosi e liberiamoci dal pregiudizio e dalla rassegnazione che spesso ci incatenano; smettiamola di dire che non cambierà mai niente e che è tutto inutile. La vera "rivoluzione" parte proprio da noi: non dobbiamo avere paura di ascoltare e di lasciarci conquistare, perchè essere amico di chi è povero è la scelta più incredibile e importante che si possa fare.

Lucia Florio, Comunità di Sant'Egidio di Messina