Il Primo Maggio di una Messina all'anno zero che non ha più tempo da perdere

Il Primo Maggio di una Messina all’anno zero che non ha più tempo da perdere

Il Primo Maggio di una Messina all’anno zero che non ha più tempo da perdere

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martedì 01 Maggio 2018 - 09:49

Il segretario generale della Uil di Messina Ivan Tripodi traccia una riflessione su questa giornata e sul senso delle lotte per il lavoro, in una città in cui la disoccupazione resta altissima e in cui i giovani continuano a partire. Cruciale questo momento elettorale: Forum con i candidati il 26 maggio

“Ci apprestiamo a celebrare la Festa del 1° maggio, festa del Lavoro e dei Lavoratori. Uil, Cgil e Cisl hanno deciso di svolgere la manifestazione nazionale, che sarà conclusa dagli interventi del segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo e degli due leader confederali, a Prato.

La scelta di Prato è strettamente coniugata con il tema del 1° maggio 2018, vale a dire: “Sicurezza: il cuore del lavoro”.

Si tratta di un tema attualissimo che necessita un impegno straordinario poiché il dramma delle morti bianche rappresenta un’emergenza sempre più. Pertanto un 1° maggio di impegno e denuncia che, partendo dal necessario esercizio del ricordo dei valori profondi e della memoria, elementi da custodire e preservare gelosamente, si è tramutato da giorno di festa a giorno di forte impegno e di denuncia per ridare forza e considerazione al lavoro sempre più mortificato e svilito.

Vi è un quotidiano ed indecente attacco ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che, fortunatamente, trova un fermo argine nel Sindacato che, quindi, si conferma un elemento utile e indispensabile.

Questo 1° maggio deve perciò rappresentare un momento di ulteriore sostegno per il mondo del lavoro, ma anche e soprattutto per quello del non lavoro che rischia di perdere la speranza per un futuro semplicemente dignitoso.

Pertanto, in questo già complicato e fosco quadro generale si intreccia il disastro economico-sociale che caratterizza la città metropolitana di Messina.

I freddi numeri dei dati riguardanti l’occupazione, anzi, per meglio dire, la disoccupazione di Messina e provincia sono paurosi: si sono persi migliaia di posti di lavoro e la crisi ha colpito orizzontalmente tutti i settori e non ha risparmiato nessun comparto.

Le ragazze e i ragazzi, spesso con un grado di formazione di altissima eccellenza, sono costretti a lasciare i propri affetti e le proprie città e, alla stregua di quanto accadeva nei primi del ‘900, sono costretti a cercare fortuna lontano da casa e il più delle volte, addirittura, fuori dal nostro Paese.

Insomma, siamo all’anno zero.

E’, quindi, del tutto ovvio che la fase che stiamo affrontando è straordinariamente drammatica.

A Messina siamo all’ultima spiaggia e, pertanto, il delicatissimo passaggio elettorale del prossimo 10 giugno rappresenta un crocevia fondamentale per tentare di costruire un credibile progetto di sviluppo per una città morente.

Un’idea di città che, senza retorica e a causa dei danni delle classi dirigenti che si sono susseguite, rischia di essere già fuori tempo massimo.

L’elezione del nuovo Sindaco non può essere derubricata come momento di normalitá poiché viviamo su un metaforico Titanic ormai per metà affondato.

Crediamo che la scelta del messinesi dovrà essere pienamente consapevole poiché vi é in gioco il futuro di una città e di un territorio che non avranno ulteriori chance.

In tal senso, la UIL Messina ha deciso di organizzare un “Forum con i candidati a Sindaco” che avrà per tema: “Il pessimismo della ragione, l’ottimismo della volontà: diritti, lavoro, sviluppo. Quale futuro per Messina?” durante il quale aiuteremo la città a comprendere meglio i programmi dei candidati.

La manifestazione si terrà sabato 26 maggio alle ore 10.00 presso Palazzo dei Leoni e sarà moderata dal dott. Lucio D’Amico, Vice Capo Redattore Gazzetta del Sud.

Pertanto, a nostro avviso, dal 1° maggio 2018 deve partire una nuova e non più rinviabile stagione di riscatto di Messina e del suo territorio che dovrà necessariamente coinvolgere il suo nuovo governo cittadino: un’amministrazione che non potrà fare a meno del confronto con il Sindacato, le forze sane e i soggetti realmente credibili della società”.

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