La Procura apre un'inchiesta sulla proroga del mandato al Rettore Tomasello

La Procura apre un’inchiesta sulla proroga del mandato al Rettore Tomasello

Redazione

La Procura apre un’inchiesta sulla proroga del mandato al Rettore Tomasello

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venerdì 26 Ottobre 2012 - 12:20

La Procura ha aperto un fascicolo sulla vicenda della proroga del mandato al Rettore Franco Tomasello per l'anno accademico 2012-2013. Il sostituto procuratore Falvo vuol vederci chiaro ed ha avviato un'inchiesta, al momento contro ignoti, con l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio. La Guardia di Finanza ha già acquisito un'ampia documentazione negli uffici amministrativi dell'Università. Sentiti alcuni testimoni.

Adesso anche i riflettori della Procura si accendono sulla decisione del Rettore dell’Università Franco Tomasello di prorogarsi il mandato per l’anno accademico 2012-2013. Il sostituto procuratore della Dda, Camillo Falvo ha aperto un fascicolo, per il momento contro ignoti, in cui viene ipotizzato il reato di abuso d’ufficio in quanto la proroga del mandato al rettore ed agli altri organi elettivi avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale. Nei giorni scorsi i Militari della Guardia di Finanza si sono recati negli uffici amministrativi dell’Università ed hanno acquisito tutta la documentazione relativa alle sedute ed ai verbali ed alle delibere adottate dal Senato Accademico e dal consiglio d’amministrazione dell’ateneo. Una enorme mole di documenti che finiranno sul tavolo del sostituto Falvo che dovrà valutarle attentamente e verificare se dalle carte emergano ipotesi di reato ed individuare eventuali responsabili. Gli uomini delle Fiamme Gialle e lo stesso magistrato nelle settimane scorse hanno sentito diverse persone come persone informate dei fatti. La vicenda aveva destato scalpore negli ambienti accademici quando il rettore dell’Ateneo messinese, Tomasello, e gli altri organi elettivi, all’inizio del 2010 avevano prorogato il loro mandato di 12 mesi. Immediatamente 32 docenti e ricercatori dell’Università avevano presentato ricorso al Tar contro la modifica dell’articolo 57 dello statuto universitario che aveva poi consentito la proroga. Il Tribunale amministrativo lo scorso 29 ottobre aveva accolto il ricorso ed il 28 febbraio scorso il Consiglio di giustizia amministrativa ha respinto il ricorso dell’Università contro la sentenza del TAR. I giudici di secondo grado avevano ribadito che “nessun organo collegiale può, al di fuori di una previsione normativa che lo preveda e consenta, prorogare se stesso con provvedimento amministrativo». Ma la battaglia fra ricorrenti e Rettore dell’Università non si è ancora conclusa ma adesso è la magistratura a volerci vedere chiaro su questa vicenda. Per i vertici dell’Ateneo l’entrata in vigore della Legge Gelmini legittima il comportamento degli organi elettivi e del rettore mentre i ricorrenti continuano ad affilare le armi e a chiedere un passo indietro di Tomasello.

10 commenti

  1. …ma non ci sono commenti possibili per una così grande tracotanza!!!
    il rettore avrebbe dovuto andarsene già da tempo,non fosse altro se non perrispetto all’istituzione,almeno per rispetto verso se stesso.Io,per esempio,se avessi percepito tutto il dissenso che si è sollevato intorno alla figura del rettore,me ne sarei andato, poichè credo che in un consesso accademico possono esistere divergenze di opinione,ma tale dissenso, andrebbe onorato soltanto con le dimissioni.
    Ma chiamiamo le cose con il loro nome.Davvero il nostro magnifico si ritiene indispensabile nella transizione normativa dal vecchio al nuovo”REGIME” normativo?
    E’ evidente un eccesso di autostima,ma che fa parte integrante del personaggio.
    Niente niente il rettore avesse MIRE alla presidenza della costituenda Fondazione ?

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  2. semu persi e questi ancora lucrano sui poveretti.

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  3. Ma lo vogliamo dire? E diciamolo!!! Magnifico che? Qui l’unica cosa magnifica è che finalmente qualcuno (GRAZIE dott. Camillo Falvo) cominci a segare i piedi di queste poltrone… Non si può più sentire di questi personaggi che, invece di fare il lavoro professionale per cui hanno studiato, continuino ad arrabattarsi per poltrone in più. Non basta loro quanto già guadagnano? A prescindere dai meriti… ovvio, senza entrare nel personale.

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  4. Il commento, invece, c’è
    ed è questo: sono anni che si indaga, si inquisisce e non si risolve nulla dal punto di vista penale.
    Allora perchè non trasferiamo il tutto sotto il profilo etico ed applichiamo una pena – come dire, fisica – prendendo a xxxxx xxx xxxx tutta questa gente che se ne xxxxx dell’onesta, del rispetto, della considerazione sociale, ecc ecc. magari partendo da Piazza Università e finendo l’impresa alla sede di Ingegneria a Sperone???

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  5. E diciamolo pure…
    Ma gli studenti? I rappresentanti degli studenti? Che fine hanno fatto? che fanno? Che pensano? Si sono dissociati?hanno preso una posizione pubblica decisa?
    Mi sembra che il loro assordante SILENZIO sia più chiaro ed esplicito di mille parole, qualcuno avrebbe parlato anche di “omertosa connivenza”.

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  6. Per far ciò ci vogliono uomini, non quaquaraquà…

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  7. Ne ho abbastanza di te 27 Ottobre 2012 11:38

    Vergogna!!! A casa subito!

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  8. puzza di bruciato 28 Ottobre 2012 09:38

    perbacco che celerità, sta per scadere il mandato del rettore e adesso la procura si sveglia…. campa cavallo….. e questa inchiesta ha avuto un bombardamento mediatico rilevante… figuriamoci le altre inchieste!!!!

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  9. come mai i magistrati intervengo solo ora? si sono accorti a fine mandato che la vergogna impera all’università? strano questa finta indagine a tempo scaduto.

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  10. ma cosa ci si poteva aspettare da quella xxxxxxxxxxxxx?

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