Era accusato di aver pagato l'albergo alla moglie. Secondo i difensori sono "spese insindacabili"
MESSINA – Si è chiusa con l’assoluzione di tutti i deputati regionali imputati una delle tranche processuali sulle così dette spese pazze all’Ars. Tra questi il messinese Franco Rinaldi, scagionato “perché il fatto non sussiste” : le spese cioè non erano affatto ingiustificate, secondo il Tribunale di Palermo (presidente Lo Forte). L’esponente politico allora sedeva tra i banchi del Partito Democratico.
Stesso verdetto per gli ex deputati Miguel Donegani, collega di partito, Franco Mineo di Grande Sud, Giovanni Greco del Mpa.
L’Accusa aveva invece chiesto la condanna a 3 anni. A Rinaldi veniva contestato di aver pagato l’albergo alla moglie e comprato con i soldi dell’Ars 15 chili di dolci, costati 300 euro.
I legali degli onorevoli regionali hanno sostenuto che le spese dei parlamentari non era sindacabili e che i deputati non avevano alcun obbligo di rendicontazione.
Quindi le spese sono state fatte solo che non sono imputabili stante un regolamento…..Sbaglio???
quindi un processo che è durato un decennio x 300 euro di dolci. ma fatemi il piacere.!!
Si sapeva che andava a finire così.
Ma , il GIP e successivamente il giudice , si erano documentati sul regolamento dell’ARS prima di istruire un processo durato decenni e chiedere 3 anni per 300 Euri di “spese pazze” ? Il regolamento può essere discutibile ma è sorprendente la fiscalità e la pena richiesta.