Si tratta di somme "pronto cassa" destinate all'acquisto delle case.
“Nonostante tutto e tutti, nonostante le difficoltà, le polemiche, dietro le quinte ci sono umili personaggi che lavorano. Dietro le quinte stiamo portando risultati”.
Misura le parole il vicesindaco Salvatore Mondello, che per natura preferisce i toni moderati e i numeri alle polemiche. I numeri ci sono, non sono quelli che sarebbero stati se il governo gialloverde avesse dato l’ok alla dichiarazione dello stato d’emergenza, ma sono importanti.
In totale sono 26 milioni di euro, tra Regione ed Unione Europea “spendibili” in tempi brevi ed altrettanti che potrebbero arrivare in riva allo Stretto successivamente, tra le pieghe di quella legge 10 diventata “pozzo” al quale attingere per quanti non erano messinesi e che hanno usufruito di quelle risorse che noi abbiamo lasciato.
E’ quanto emerso dalla conferenza stampa congiunta dei vertici di ArisMe, del vicesindaco Mondello e dell’assessore alla programmazione europea Carlotta Previti e servita a fare il punto della situazione.
“Il 29 aprile sarà lo stesso assessore regionale Marco Falcone ad illustrare nel dettaglio il provvedimento che porterà, pronta cassa, 13 milioni di euro per il risanamento- prosegue Mondello– Purtroppo ci siamo scontrati finora con le conseguenze di una conflittualità esasperata tra i 3 soggetti competenti, Comune-Iacp-Regione. Ancora adesso per avere le carte abbiamo dovuto attendere a lungo”.
I 13 milioni di euro rappresentano una prima parte di altre somme che il Comune conta di poter avere dalla Regione nell’ambito di quel che resta (in termini di fondi) della legge 10. Le somme saranno destinate agli alloggi di Bordonaro e Minissale.
Ci sono poi altri due interventi prioritari: Fondo Basile (dove la progettazione è in fase avanzata, si è alla cantierabilità e quindi si può procedere speditamente) e San Filippo-Santa Lucia dove si sta valutando se procedere in modo analogo aggiornando le cifre.
Tra i 13 milioni di euro una parte proviene da economie di ribassi d’asta che saranno così utilizzate. L’obiettivo è nei prossimi mesi recuperare altre cifre, tra i 17 ed i 20 milioni, attraverso un provvedimento ad hoc firmato dall’assessore Falcone e che riguarda appunto quel fiume di risorse che la legge 10 stanziò ma che siamo stati bravissimi a non usare e che altri, in Sicilia, sono stati bravissimi (giustamente) a recuperare.
“Superato l’impasse iniziale stiamo continuando-ha concluso Mondello- Certo, la strada è più lunga ma non c’era alternativa visto che non abbiamo avuto il sostegno che speravamo”.
Quando si parla di strada lunga si scopre ad esempio che a Camaro Sottomontagna, solo per togliere l’impiantistica dell’enel ed avviare le demolizioni sono stati necessari 2 mesi di conferenze di servizio…..
Gli altri 13 milioni di euro “cash”, provengono dalla rimodulazione del Pon Metro (asse 3 e 4), dal progetto Messina 4.1.1 che, seguito passo per passo dall’assessore Carlotta Previti ha avuto il via libera dall’Unione Europea.
“Si tratta di una prima tranche di una cifra più alta-ha spiegato la Previti– e che è destinata all’ acquisto o all’affitto di alloggi per l’ edilizia popolare. All’inizio l’Agenzia di coesione aveva perplessità sulla rimodulazione del Pon in tempi così brevi, temevano che non ce l’avremmo fatta. Ma per noi il risanamento è una priorità e la nostra tenacia è stata premiata”.
Via libera quindi alle risorse ma con due paletti: l’individuazione degli immobili dovrà seguire una certificazione prevista a livello europeo ed inoltre il beneficiario dovrà essere accompagnato in un percorso di integrazione sociale.
“Lo strumento c’è, ed è ArisMe, ora abbiamo le risorse. Certo, siamo ancora ai piedi della montagna, ma non ci spaventiamo- ha quindi tirato le somme il presidente Marcello Scurria– Parafrasando Blade Runner potremmo dire: abbiamo visto cose che voi umani potreste soltanto immaginare… Ma dei 46 milioni di euro previsti dalla legge 10 sono rimaste briciole, Messina non ha saputo usate quelle risorse”.
E’ per questo che l’ArisMe punta sull’acquisto degli immobili, anche perché avviare l’iter dal principio, quindi procedere con progettazione, gare, costruzione, ricorsi, equivarrebbe a vedere le case tra 50 anni. L’obiettivo invece è consegnarne 500 entro fine anno, puntando sul mercato degli alloggi e sulle risorse fresche a disposizione.
“Il nuovo bando per la presentazione delle offerte di case è stato modificato eliminando alcune rigidità- ha aggiunto Scurria– Ad esempio le offerte potranno essere presentate direttamente on line nel sito dell’Agenzia, compilando i vari campi. Non è più obbligatoria la perizia giurata relativamente allo stato dell’immobile ma basta un’autocertificazione. Poi procederemo noi con doppi controlli per evitare furbizie”.
I prezzi sono basati su parametri indicati dalla normativa, all’offerta dovranno essere allegate le foto dell’immobile. Il bando non scadenza ma ArisMe spera di poter raggiungere almeno 700 offerte in modo da avere margini operativi. Il numero degli aventi diritto è altissimo, ci sono almeno 3000 baracche censite, alle quali occorre aggiungere le “baraccopoli fantasma”, quelle cioè che nel censimento del 2001 non risultavano. Di recente ne è stata scoperta una alla foce del torrente Gazzi.
“A chi ci definisce carrozzone rispondiamo con i numeri- concludono- Noi operiamo con dipendenti del Comune, non c’è personale esterno. Il nostro grazie va a chi sta lavorando 24 ore su 24, ed in particolare ai componenti del Cda Alessia Giorgianni e Giuseppe Aveni che continuano a dare il massimo impegno”.
Lunedì 29 seduta straordinaria del consiglio comunale alla presenza dell’assessore regionale Falcone che ufficializzerà il provvedimento da 13 milioni di euro.
Rosaria Brancato
Non si comprende se il nuovo bando per l’acquisto degli immobili sia già pubblicato e se sono cambiati, oltre che le regole per la presentazione delle offerte, anche i requisiti degli immobili, per i quali non capisco perché c’è una superficie massima da rispettare. Capisco la minima, per avere alloggi dignitosi, ma non ci sono famiglie numerose che hanno bisogno e diritto ad un alloggio?