Protesta spontanea dei dipendenti Messinambiente che oggi hanno fermato la raccolta. Non c'è più gasolio nei mezzi, non ci sono notizie degli stipendi, anche loro stamattina erano a reclamare risposte a Palazzo Zanca.

Il fondo ormai è stato toccato. Non ci sono soldi, non ci sono speranze, non ci sono segnali positivi neanche se si prova a guardare l’orizzonte. Messinambiente è una delle troppe emergenze di una Messina che non ce la fa più a rialzarsi. Oggi la raccolta si è fermata, questa mattina alle 4 i lavoratori hanno incrociato le braccia dando vita ad una protesta spontanea e in parte quasi obbligata perché comunque i mezzi oggi sarebbero rimasti in autoparco. Per la seconda volta in poco più di un mese non c’è più gasolio, il secondo fornitore ha chiuso i rubinetti. Messinambiente è ferma al palo, uno dei servizi fondamentali per la città di Messina rischia di saltare definitivamente. Poi ci sono i lavoratori che devono ancora ricevere lo stipendio di settembre, nel frattempo sta anche finendo ottobre e non si sa se e quando arriveranno i soldi. Un elenco lunghissimo di problemi che il commissario Armando Di Maria non sa più come fronteggiare mentre inevitabilmente cresce l’esasperazione dei 534 lavoratori ormai allo stremo delle forze. Oggi c’erano anche loro davanti palazzo Zanca. Erano insieme ai lavoratori dei servizi sociali, a quelli del comparto pulizie, mentre dentro ci sono ancora gli Atm. Tutti reclamano risposte. Hanno protestato come già troppe volte hanno dovuto fare in questi mesi, altri colleghi sono rimasti nell’autoparco di via Salandra in presidio. L’emergenza rifiuti è praticamente alle porte. Se i mezzi per la raccolta continueranno a rimanere fermi basteranno appena due giorni per ritrovarsi sommersi dalla spazzatura. (Francesca Stornante)