Due mensilità arretrate. In sciopero gli addetti alle pulizie delle Poste

Due mensilità arretrate. In sciopero gli addetti alle pulizie delle Poste

Due mensilità arretrate. In sciopero gli addetti alle pulizie delle Poste

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giovedì 20 Giugno 2013 - 15:46

Francesco Lucchesi, della Filcams Cgil, chiede a Poste Spa di intervenire a garanzia dei circa 25 lavoratori che dipendono dalla Iside gestioni, la ditta che gestisce l’appalto, e che - spiega il sindacalista - non ha più pagato le mensilità motivando tale scelta nella mancata puntualità del pagamento delle fatture da parte di Poste spa

Venerdì 21 giugno, i lavoratori che si occupano del servizio di pulizia degli uffici postali di Messina incroceranno le braccia per protestare contro il mancato pagamento di due mensilità.

Ad annunciarlo è Francesco Lucchesi della Filcams Cgil che chiede a Poste Spa di intervenire a garanzia dei circa 25 lavoratori che dipendono dalla Iside gestioni, la ditta che gestisce l’appalto, e che, spiega il sindacalista, non ha più pagato le mensilità motivando tale scelta nella mancata puntualità del pagamento delle fatture da parte di Poste spa.

“A partire dal 15 dicembre 2012, con l’entrata della nuova ditta, – afferma Lucchesi – i lavoratori hanno subito un ribasso del loro orario di lavoro del 60%, gli addetti i hanno serie difficoltà ad espletare il servizio di pulizia ordinaria in quanto i tempi stabiliti permettono soltanto un servizio sommario. E da ormai due mesi aspettano il pagamento degli stipendi di aprile e maggio 2013 da parte dell’azienda che gestisce il servizio, la Iside Gestioni. Inoltre la Sanex, la ditta che gestiva precedentemente il servizio, è sparita senza avere pagato le ultime tre mensilità, il TFR e le ferie ed i permessi residui ai lavoratori ed alle lavoratrici, non rispettando neanche gli impegni assunti in sede Prefettizia, ed inoltre non ha provveduto ad inviare i CUD ai lavoratori. Tale comportamento sta mettendo in profonda difficoltà i lavoratori da tutti i punti di vista, sia economici che legali”.

“Come sempre – conclude Lucchesi- in questi casi sono i lavoratori a soffrire le conseguenze di un sistema inefficiente. Chiediamo formalmente a Poste di adoperarsi per ottenere il pagamento delle spettanze arretrate”.

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