Chiuso il cerchio sui "topi d'appartamento" che facevano razzie nella zona tirrenica

Chiuso il cerchio sui “topi d’appartamento” che facevano razzie nella zona tirrenica

Ve. Cro.

Chiuso il cerchio sui “topi d’appartamento” che facevano razzie nella zona tirrenica

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sabato 14 Marzo 2015 - 12:26

Si tratta di due catanesi arrestati ieri pomeriggio a Catania dai militari dell'Arma della Stazione di Roccavaldina e Torregrotta, coordinati dalla Procura di Barcellona.

Due catanesi in continua trasferta per mettere a segno furti e colpi nelle zone tirreniche di Messina, da Roccavaldina a Torregrotta, passando pure per Acireale. Due topi d’appartamento specializzati, dalla lunga esperienza, che negli ultimi anni erano riusciti a rubare indisturbati in case ed auto in sosta, sparendo poi nel nulla. Almeno fino a ieri.
Sono finiti in manette con l’accusa di furto aggravato Antonino Cardarone, 35 anni, e Giuseppe Nicolosi, 28 anni, entrambi di Catania e già noti alle Forze dell’Ordine.

A mettere i militari dell’Arma della Stazione di Roccavaldina nella giusta pista, in particolare, è stato un colpo che i due hanno tentato quest’estate nella spiaggia di Monforte Marina e che, sfortunatamente per loro, non è mai andato a buon fine.
Quel caldo giorno di agosto, i due si erano appostati vicino al litorale tenendo d’occhio una coppia di sposi che stava posteggiando l’auto prima di andare a farsi un tuffo a mare. Non appena le vittime si erano allontanate, infatti, Cardarone e Nicolosi erano velocemente riusciti ad aprire lo sportello ed arraffare tutto quello che c’era nel cruscotto, dalle fedi nunziali alle chiavi di casa. E non avevano neanche disdegnato i documenti dell’auto in cui compariva proprio l’indirizzo di casa dei due malcapitati. Così, approfittando della loro assenza sicura, erano tornati sulla propria macchina ed erano partiti alla volta di Roccavaldina, dove i due coniugi risiedevano.
Una volta arrivati, con la chiave rubata, avevano aperto l’appartamento iniziando a fare razzia. Sarebbe filato tutto liscio se il padre di uno dei due coniugi non avesse notato una strana auto posteggiata là fuori ed avesse messo in fuga i due ladri. A questo punto, a loro non rimaneva altro che scappare a piedi, lasciare l’auto ancora lì, recarsi a Torregrotta, rubare la macchina di un altro malcapitato che, per distrazione, aveva appena posteggiato lasciando le chiavi nel cruscotto e fuggire verso la SS113. A Spadafora erano poi scesi, avevano abbandonato la macchina rubata ed erano spariti nel nulla.
Sono stati poi i rilievi scientifici sulla macchina e le indagini dei carabinieri delle Stazioni di Roccavaldina e Fondachello Valdina, coordinati dal pm Giorgio Nicola, a far sì che nel giro di qualche mese i due catanesi venissero identificati.
Ieri pomeriggio, dunque, i militari dell’Arma sono andati a prendere i due ladri direttamente a Catania. Cardarone adesso si trova ai domiciliari, mentre Nicolosi è finito direttamente in carcere. (Ve. Cro.)

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