Russo sul caso Croce: "Ricorso pronto. Il 95% di assenze? Un altro dato eclatante"

Russo sul caso Croce: “Ricorso pronto. Il 95% di assenze? Un altro dato eclatante”

Giuseppe Fontana

Russo sul caso Croce: “Ricorso pronto. Il 95% di assenze? Un altro dato eclatante”

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giovedì 07 Marzo 2024 - 13:05

L'esponente del Pd ha commentato la scelta del Consiglio di votare "no" alla delibera sulla decadenza: "In discussione la legittimità del civico consesso"

MESSINA – Maurizio Croce resta consigliere comunale. La notizia ha fatto discutere, e non poco, tanto all’interno delle mura di Palazzo Zanca quanto l’intera città, perché dell’incompatibilità eventuale del consigliere, attualmente soggetto attuatore al dissesto idrogeologico, si parla ormai da mesi. E a far discutere è stato il “no”, passato con 13 voti contro i 12 sì, ma anche le quattro assenze tra i gruppi legati al sindaco Basile e al presidente del Consiglio Nello Pergolizzi.

Russo: “Non era una delibera politica”

A commentare l’esito dei lavori d’aula è Alessandro Russo, esponente del Pd e protagonista in prima persona della vicenda, in qualità di consigliere chiamato a subentrare (al netto dell’eventuale ricorso di Sebastiano Tamà di Forza Italia) in caso di decadenza: “So bene che era una delibera complicata dal punto di vista della votazione, perché quando si tratta di votare dell’ineleggibilità, sulla possibilità di essere eletto o sulla permanenza in aula di un collega è sempre difficile. Non mi aspettavo grandi cose visto che già la prima votazione è passata sul filo. Il punto è che non si tratta di una questione politica, ma della legittimità della composizione stessa del Consiglio comunale. Questa è una delibera che doveva mettere a confronto il caso di Croce con la previsione normativa. E questa è chiara: un vertice dell’amministrazione statale non è eleggibile in un consiglio comunale. Mi spiace che sia sfuggito questo e sia diventata una vicenda politica”.

Pronto il ricorso

Ora il ricorso: “Presenteremo ricorso in Tribunale e lo farò io. Mi stanno arrivando decine di richieste, non solo dal Pd, per cofirmare il ricorso, l’impugnativa sull’esito della votazione di ieri. Ciò significa che non soltanto il Pd segue la vicenda e fa piacere non essere soli. Questo ricorso farà giurisprudenza, perché è il primo caso per un vertice amministrativo dello stato che viene portato in tribunale. La norma è talmente palese che non accade mai. Lo stesso Croce per candidarsi a sindaco si è dimesso prima della corsa elettorale, prima di tornare al suo ruolo”.

Le assenze di Croce: “Il 95% è un dato eclatante”

La questione andrà avanti, ma sul tema delle assenze di Croce: “Parliamo di un altro aspetto di incompatibilità. Croce a nostro vedere è incompatibile su più aspetti e questo forse è uno dei più rilevanti. Il Consiglio comunale non è un concorso, dove si entra e si dispone di una posizione intoccabile per cinque anni. In Consiglio si entra per un ruolo politico, per rappresentare la città, la comunità. E per farlo bisogna andarci, mi pare chiaro. Le assenze certificano che Croce non può esercitare questo ruolo politico in Consiglio, ci si aspetterebbe solo per questo un passo indietro invece di portare i colleghi a una nuova votazione su un fatto che secondo noi del Pd è palese. Non è una questione di correttezza delle assenze, giustificate tutte con motivi di lavoro: quella che è in dubbio è la capacità di poter esercitare il ruolo per cui è stato chiamato. Lui deve rappresentare la città e con le assenze viene meno un principio di democraticità importante. Il 95% di assenze è un dato eclatante”.

Caso Croce: “In un’altra epoca il caso avrebbe indignato tutti”

“In un’altra epoca una roba del genere avrebbe indignato di più anche i partiti politici – ha concluso poi Russo -. Ricordo le battaglie del centrosinistra contro Buzzanca ma anche contro De Luca su un tema simile, all’inizio della passata legislatura. Più si va avanti più si ha l’impressione che i temi della legalità, del rispetto formale della legge, siano totalmente distaccati, quasi come se non ci interessassero più o fossero in secondo piano. Ma dobbiamo riappropriarci di questi tempi. Se alla città passa il messaggio che tu puoi fare il 95% di assenze per un ruolo al quale sei chiamato dagli elettori, e puoi farlo logicamente, passa la logica alla Marchese del Grillo: ‘Noi siamo noi, e loro…’, ci siamo capiti. Così si riesce a giustificare tutto, ma alla fine il cittadino si sente preso in giro perché sembra che il politico possa fare tutto ciò che vuole mentre il cittadino medio deve subire di tutto senza fare niente. Poi ci si domanda perché la gente non vota o si vota sempre meno. Bisognerebbe avere il coraggio, da destra e da sinistra, di riconoscere che c’è un problema e che con queste azioni non si può che peggiorare la situazione”.

Un commento

  1. Fai il ricorso se ritieni di avere ragione,come
    hanno fatto due consiglieri del quinto e del quarto .Non perdere tempo .
    Nelle ultime elezioni le commissioni elettorali hanno fatto degli errori eclatanti.
    Sicuramente il Tar ti darà giustizia.
    .

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