S. Alessio. Il restauro svelerà i segreti della chiesa Madonna del Carmelo

S. Alessio. Il restauro svelerà i segreti della chiesa Madonna del Carmelo

Gianluca Santisi

S. Alessio. Il restauro svelerà i segreti della chiesa Madonna del Carmelo

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martedì 19 Maggio 2020 - 12:44

Secondo alcuni studi all'interno del tempo religioso è contenuta una seconda chiesa

S. ALESSIO – In tempo di coronavirus Archeoclub ha rinviato all’11 ottobre la manifestazione “Chiese Aperte”, prevista per la seconda domenica di maggio. Hanno però avuto luogo le presentazioni multimediali e la sezione Area Ionica Messina, presieduta da Filippo Brianni, ha scelto di partecipare con la chiesa della Madonna del Carmelo di S. Alessio, attualmente in fase di restauro.

La prima particolarità della chiesa è che probabilmente… sono due. Secondo gli studi del prof. Stefano Bottari, all’interno del tempio religioso è contenuta una chiesa bizantina dedicata a S. Nicola dei Greci, realizzata intorno all’VIII secolo. Il primo edificio, probabilmente, si trovava nell’attuale area della sacrestia, tra la chiesa e due casette private. A testimonianza di ciò, è ancora visibile il  prospetto posteriore e una piccola porzione del muro nord, entrambi interrati.

Altra particolarità è che la chiesa sorge nell’area in cui nel XII secolo si trovava un monastero che forse ospitò, nel 1116, l’incontro tra il conte normanno Ruggero II e l’abate Gerasimo, all’esito del quale il normanno decise di finanziare la ricostruzione dell’antico monastero dedicato ai Santi Pietro e Paolo.

Il quadro trafugato

Sfaccettature e dubbi che potranno essere fugati proprio dai restauri avviati di recente e che potrebbe consentire anche di confermare l’esatta data di “battesimo” dell’edificio alla Madonna del Carmelo. La nuova chiesa venne realizzata nel XVII secolo, con ogni probabilità in un periodo vicino al 1655, data presente in un quadro della Madonna del Carmelo, e da atti di donazione alla chiesa che risalgono allo stesso periodo. Il quadro, peraltro, venne rubato una prima volta nel 1991, ritrovato dalle forze dell’ordine dopo due settimane e definitivamente trafugato nel 2013.

In attesa degli eventi di ottobre, le schede e le foto della chiesa sono già state inserite nella sezione di “Chiese Aperte” del sito di Archeoclub con un contributo audio di Ketty Tamà destinato a fare parte di un progetto di mappatura che Archeoclub sta conducendo a S. Alessio in collaborazione con l’amministrazione del sindaco Giovanni Foti e la Pro Loco, guidata da Maria Biondo.

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