S. Teresa. Ordinanza contro gli sprechi nell'uso dell'acqua potabile

S. Teresa. Ordinanza contro gli sprechi nell’uso dell’acqua potabile

Gianluca Santisi

S. Teresa. Ordinanza contro gli sprechi nell’uso dell’acqua potabile

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giovedì 02 Luglio 2020 - 21:50

Stop ai consumi impropri durante l'estate. Previste multe da 25 a 500 euro per chi non rispetta le disposizioni del sindaco

S. TERESA – Un invito affinché si adotti un uso razionale e corretto dell’acqua proveniente dal civico acquedotto, con l’obiettivo di “evitare inutili sprechi e adottare ogni utile accorgimento teso ad attuare un risparmio idrico”. Lo ha rivolto alla cittadinanza il sindaco Danilo Lo Giudice, in considerazione del fatto che nel periodo estivo viene normalmente rilevata una riduzione della portata dei pozzi che alimentano i serbatoi d’accumulo dell’acquedotto. Situazione che va a fare il paio con un rilevante incremento del normale consumo di acqua potabile e che rischia quindi di provocare disagi.

Il primo cittadino ha deciso di regolamentare con un’ordinanza l’uso dell’acqua proveniente dal civico acquedotto, al fine di limitarne i consumi impropri e garantire le necessarie priorità all’uso domestico e civile. Con il provvedimento, si dispone il divieto di utilizzare l’acqua potabile proveniente dal pubblico acquedotto per l’annaffiatura orti e giardini privati; l’irrigazione dei campi; il lavaggio autovetture e simili anche da fontane pubbliche; il lavaggio di spazi di aree private; il riempimento di vasche e piscine private anche da fontane pubbliche; ogni altro utilizzo improprio e diverso dalle normali necessità domestiche e produttive.

Dal divieto è fatta esclusione l’acqua emunta da pozzi privati, quella utilizzata dai gestori degli impianti di autolavaggio, quella per usi zootecnici, industriali ed artigianali e per le attività regolarmente autorizzate. Sono esclusi, inoltre, gli innaffiamenti dei campi da calcio a manto erboso, i parchi e i giardini di uso pubblico, qualora l’organizzazione ne consenta l’innaffiamento notturno. In caso di inosservanza sono previste sanzioni amministrative pecuniarie da 25 a 500 euro, fatte salve più gravi sanzioni di carattere penale che potranno essere riscontrate nel corso delle verifiche.

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