"Alfonsina Storini: la mia casa è il mare", omaggio alla poetessa argentina tra versi e tango

“Alfonsina Storini: la mia casa è il mare”, omaggio alla poetessa argentina tra versi e tango

francesco musolino

“Alfonsina Storini: la mia casa è il mare”, omaggio alla poetessa argentina tra versi e tango

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venerdì 30 Dicembre 2011 - 11:28

Lo spettacolo ideato, diretto e interpretato da Marica Roberto (Sala Laudamo, 29 e 30 dicembre) unisce teatro, poesia, musica, danza e pittura. Produzione del Teatro di Messina

Argentina, Mar del Plata, ottobre 1938: seduta in una sedia e avvolta in un poncho, una donna scrive su un quaderno; ha 46 anni, è malata. All’alba del 25, in una crisi di dolore senza tregua della sua malattia, scrive in un pezzo di carta, con tratto incerto, solo quattro parole: “Me arrojo al mar” (mi tuffo a mare). Esce dall’hotel, percorre i tre isolati che la separano dalla spiaggia e continua camminando fino a sprofondare nel mare. Era Alfonsina Storni, grande poetessa argentina: il giorno dopo "La Nacion" diede la notizia della sua morte, insieme al suo testamento poetico, scritto nell’hotel qualche giorno prima: “Voy a dormir”.

A lei è dedicato lo spettacolo "Alfonsina Storni: la mia casa è il mare", in scena nella Sala Laudamo il 29 e il 30 dicembre per la sezione "Progetto Ensemble: prosa e musica". Infatti la messinscena, ideata, diretta e interpretata da Marica Roberto riunisce teatro, poesia, musica, danza e pittura per celebrare la poetessa. Lo spettacolo è un omaggio alla sua figura, nell’aspetto poetico, umano e di vicende vissute. Struttura portante le sue poesie, la scrittura della sua vita, e il tango: “Buenos Aires non ha trovato né il suo poeta né il suo romanziere, però è stata capace di creare qualcosa di così importante come il tango”, dichiarò Alfonsina in una conferenza.

Nata nella Svizzera italiana nel 1892, parlando della sua nascita aveva scritto: "Mi hanno chiamata Alfonsina, nome arabo che vuol dire 'disposta a tutto'".

Emigrata dalla Svizzera a 4 anni, ha fatto l’operaia, la lavapiatti, l’attrice, la maestra, la giornalista. Ragazza madre a 19 anni non ha mai rivelato il nome del padre di suo figlio. Ribelle e tenera, sfidò le convenzioni, lottò per la parità sessuale, unica donna ammessa a grandi circoli intellettuali maschili.

Insieme con Marica Roberto sul palcoscenico della Laudamo saranno: Paolo Petrilli (fisarmonica e direzione musicale), Miguel Fernandez (chitarra), Simone Talone (percussionista), Anna Maria Ferrara (ballerina), Serena Marsala (pittrice).

La produzione è del Teatro di Messina (produzione esecutiva Associazione "Cosa sono le nuvole").

Sala Laudamo, 29 e 30 dicembre, ore 21.00

Prezzi: posto unico 10 euro, ridotto 6 euro

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