Di Napoli: “Grande prova di maturità, mi fa ben sperare per il futuro”

Di Napoli: “Grande prova di maturità, mi fa ben sperare per il futuro”

Marco Ipsale

Di Napoli: “Grande prova di maturità, mi fa ben sperare per il futuro”

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domenica 15 Novembre 2015 - 18:20

Più spavaldo l’allenatore etneo, Pippo Pancaro, secondo il quale il Catania ha avuto più occasioni sia nel primo sia nel secondo tempo. Cocuzza si toglie un sassolino dalla scarpa nei confronti di Ferrigno, Padulano contento della prestazione al rientro da titolare dopo oltre un mese

Per quasi tutti i protagonisti di Messina-Catania lo 0-0 è il risultato più giusto ed effettivamente ha rispecchiato l’andamento della gara. Un primo tempo più vivo rispetto al secondo, con il Messina che ha creato qualche occasione in più del Catania, che comunque si è fatto vedere in avanti. Ripresa brutta, con ritmi più bassi e squadre che nel finale sono apparse stanche. Le uniche due chance, pur se non clamorose, sono state degli ospiti, mentre il Messina si è proposto solo con azioni confuse che non hanno prodotto granché.

A fine partita, mister Arturo Di Napoli è soddisfatto: “E’ stata una partita equilibrata, che poteva essere decisa da un episodio, contro una squadra che ha giocatori di categoria superiore ed è stata costruita con una spesa dieci volte superiore alla nostra. Tuttavia la differenza in campo non si è vista e questo mi fa ben sperare per il futuro, è stata una grande prova di maturità, superata a pieni voti. Sono felice per i 20mila tifosi, sapevo che la città poteva rispondere in questo modo, si è stretta intorno alla squadra dopo un periodo difficile per la crisi idrica”.

E dire che i biancoscudati, da qualche partita, devono fare i conti con le assenze e le precarie condizioni fisiche di alcuni giocatori. “Berardi, Palumbo e Baccolo non erano al meglio ma hanno stretto i denti – prosegue Di Napoli – e ci mancano due giocatori importanti come Gustavo e Tavares. Ma il nostro obiettivo resta la salvezza perché siamo partiti da zero, non era facile costruire in poco tempo questo gruppo, eppure la società ci è riuscita. Una volta raggiunta la salvezza penseremo ad altro: oggi ci guardiamo dietro, poi guarderemo avanti”.

Di Napoli esalta le qualità dell’avversario: “E’ una squadra che gioca sempre un calcio propositivo, a mio avviso arriverà ai play off a mani basse perché è la più forte della Lega Pro. Ha un grande centrocampo e un grande attacco, ma siamo riusciti a neutralizzare le loro ripartenze. Noi ci siamo comportati bene, Baccolo ha fatto da filtro anche se è rimasto in campo più del dovuto, per quelle che erano le sue condizioni fisiche. Nella ripresa siamo calati, alcuni erano in difficoltà atletica ma credo che anche per il Catania valga lo stesso discorso, è stato un pari giusto tra due squadre che hanno giocato bene e a viso aperto”.

Più spavaldo l’allenatore etneo, Pippo Pancaro, secondo il quale “il primo tempo è stato equilibrato ma noi abbiamo prodotto di più e non siamo riusciti a sfruttare tre o quattro occasioni per sfortuna e per la loro bravura. Nella ripresa la mia squadra ha preso in mano il pallino del gioco e creato altre situazioni, sbagliando l’ultimo passaggio. Abbiamo cercato di vincere contro una squadra che è lassù non per caso. Mi dispiace che non ci fossero i nostri tifosi, la cornice di pubblico sarebbe stata ancora più bella”.

Sarebbe stata più bella sì se non fosse che, anche di recente, i catanesi si sono resi più volte protagonisti in negativo in trasferta. Contro il divieto anche i tifosi di casa, che hanno urlato durante la partita che “non c’è derby senza rivali”, e il centrocampista Giuseppe Russo, tre presenze a Messina in serie B nella stagione 2003-2004, secondo cui “è stato un errore e una sconfitta per il calcio. Dobbiamo tirarci fuori dalla bassa classifica – ha proseguito – e fare più punti anche in trasferta per avvicinarci prima possibile alla zona play off. Quando sono entrato in campo sembrava potessimo far male agli avversari, poi è subentrata la stanchezza e avevamo finito i cambi”.

Il risultato è giusto pure per il portiere Bastianoni: “Le due difese hanno fatto una grande partita, peccato per alcune occasioni non concretizzate. Sono contento della prestazione della squadra, ci è mancata un po’ la spinta dei nostri tifosi ma penso sia un punto guadagnato”.

Il rammarico per le occasioni fallite c’è anche in casa Messina. La più ghiotta forse alla mezz’ora, sui piedi di Cocuzza: “Il rimbalzo è cambiato all’ultimo momento – spiega -, pensavo di prendere la palla di testa ma si è abbassata e non sono riuscito a coordinarmi bene. Se la partita non si riesce a vincere allora bisogna pensare a non perderla perché giocavamo contro la squadra più forte del campionato, che ha molti giocatori che hanno fatto la serie B. La nostra è invece una squadra di giocatori normali e ne sono orgoglioso perché in campo la differenza non si è vista”.

Cocuzza ha voluto anche rispondere alle dichiarazioni rilasciate in settimana dal collaboratore dell’area tecnica del Catania, Fabrizio Ferrigno, che da direttore sportivo del Messina decise di non confermarlo nel passaggio dalla serie D alla serie C. “Si diceva che sono un giocatore da serie D ma io sono fiero di aver fatto quella categoria con grande umiltà e sacrifici. Oggi sono arrivato a giocare davanti ad oltre 18mila spettatori e ringrazio per questo la squadra e il mister. Se penso che cinque anni fa giocavamo davanti a 50 persone, vuol dire che è stato fatto un grande lavoro e ne sono felice”.

In chiusura, l’esterno offensivo Padulano, rientrato da titolare dopo un lungo stop di oltre un mese: “Non avevo ancora i 90 minuti nelle gambe ma penso di aver fatto una buona prestazione. Mi basta poco per ritrovare la forma fisica, sono un brevilineo. Giocare davanti a 20mila spettatori è stata un’emozione bellissima, mi son venuti i brividi, spero che sarà così ogni domenica”.

(Marco Ipsale)

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