De Luca: Non sono un macellaio, sono un amministratore" e porta nuove denunce

De Luca: Non sono un macellaio, sono un amministratore” e porta nuove denunce

De Luca: Non sono un macellaio, sono un amministratore” e porta nuove denunce

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lunedì 15 Ottobre 2018 - 13:10

Ha distribuito ai consiglieri comunali un dossier contenente atti sulle partecipate e sui servizi sociali

Tra stanotte e stamattina sono successe alcune cose e sto preparando i documenti.

Ma in pregiudiziale chiedo al Consiglio se ci sono conflitti d’interesse in relazione alle seguenti tematiche: Atm, Messinaservizi, Amam, Servizi sociali e lo pongo perché gli argomenti che tratteremo oggi toccano conflitti d’interessi con chi ha anche parenti e affini. Sono stanco di subire pressioni e chi ha conflitti d’interessi lo dichiari subito, ma la città lo deve sapere. Se ci sono dipendenti o consiglieri comunali che hanno parenti e affini che riguardano le società o le partecipate, invito a riferirlo all’Aula.

CRISTINA CANNISTRA’, M5S, (presidente della Commissione consiliare servizi sociali e dipendente della coop Genesi): l’ho già dichiarato in conferenza stampa, lavoro nel settore assistenza domiciliare anziani, sono una dipendente, un’Osa da 23 anni, non ho mai gestito e amministrato soldi del Comune.

GAETANO GENNARO, capogruppo Pd, chiede lumi al segretario generale su cosa prevede in questi casi il regolamento.

DE LUCA: Dal mio punto di vista il provvedimento che andiamo ad esaminare porta a toccare la Genesi ed il settore dei servizi sociali. E’ ovvio che si sta parlando di una strategia che taglierà fuori prima o poi le cooperative. La collega Cristina Cannistrà è presidente della Commissione consiliare dei servizi sociali e questo pone un problema di opportunità. Tra poco consegnerò ai consiglieri una relazione dei vigili urbani sui servizi sociali, ho tolto i nomi ma vorrei che si chiarisse questo. Stiamo parlando del datore di lavoro della collega Cannistrà, quindi per me era doveroso evidenziarle, poi sarà lei a decidere secondo etica e secondo regole.

FELICE CALABRO’: lei non solo ha alzato il livello di quest’Aula e nei week end passati ci ha fatto lavorare. Oggi ci sorprende con effetti speciali. Io e alcuni colleghi abbiamo parenti nelle partecipate, ma la mia preoccupazione è un altro. Ma il documento che oggi siamo chiamati a votare è un atto d’indirizzo che non ha efficacia diretta. E’ una cornice. Oggi quindi non ci sono elementi d’incompatibilità, ma un domani chiunque di noi si trovi in queste situazioni quando si dovrà votare su atti singoli è chiaro che la posizione deve essere diversa. Lei è stato eletto dalla città e ha il dovere di amministrare. Mi avrà al suo fianco quando avrò consapevolezza che lei ha ragione, ma se oggi si dimette, io sarò ugualmente sereno.

CATENO DE LUCA: il tema non è se passa o non passa il Salva Messina, perché il problema si presenterà quando dovremo affrontare il singolo provvedimento. Restano 50 giorni per esaminare il nuovo Piano di Riequilibrio, è questo il tempo che abbiamo per votare almeno 500 delibere. Sono provvedimenti collegati con effetto domino l’uno con l’altro. E’ importante saperlo adesso, perché arriverà il momento in cui l’Aula dovrà fare i conti con i numeri risicati del numero legale o meno. LEGGE UN WHATSAPP CHE FA PARTE DI UN DOSSIER DENUNCIA SUI SERVIZI SOCIALI CON ESTREMI DA REATI RELATIVA ALLA GESTIONE DELLE COOP. Nel whatsapp c’è una persona che racconta di un incontro che porterà a movimenti nella partecipazione a gare d’appalto (presente anche un consigliere comunale).

Cominciamo col dire che il Piano di Riequilibrio non è basato sul taglio dei posti di lavoro, ma il criterio con cui si organizzano i servizi pubblici non può essere il mantenimento del posto di lavoro. Qualcuno chieda ai sindacalisti, ma non siete cittadini che pagano le tasse? Noi guardiamo a tutti, al lavoro dei nostri figli, noi pensiamo a pagare i debiti del passato. Non ci faremo intimidire dai fantasmi del passato perché vogliamo accendere la speranza. Non è la mia storia personale che va messa a confronto con quella della Cgil. A MESSINA non si accede più nel posto pubblico per CONCORSO PUBBLICO DA DECENNI. La regola era ormai la RACCOMANDAZIONE DI POLITICA E SINDACATI.

Il paragone se Mastroeni e la Cgil vogliono si può fare tra i nostri figli costretti ad andare via e i sindacati che non hanno fatto alcuna proposta alternativa ma hanno abbandonato il tavolo. Solo contestazioni, a differenza di chi ha avuto il coraggio e il senso di responsabilità di restare al tavolo, alleggerire il provvedimento e guardare avanti. Questi sindacalisti che hanno abbandonato il tavolo hanno sistemato parenti e amici in vario modo senza pensare che OGNI POSTO FARLOCCO CREATO COSIì RICHIEDE A MONTE UNA COMPLICITA’ CHE COSTA DIECI VOLTE TANTO.

Dobbiamo continuare a fare debiti e usare i precari? Oppure dobbiamo risanare i conti e FINALMENTE FARE RICAMBIO GENERAZIONALE CON CONCORSI PUBBLICI E REALI?

Dobbiamo razionalizzare la spesa. So che non sarà facile. Ma dobbiamo pensare a chi un lavoro non ce l’ha ma se si continua così non ce l’avrà mai. Difendiamo il diritto al lavoro di tutti e non solo quello di pochi e mi spiace che alcuni sindacati si siano ridotti a svolgere un ruolo di merito sostegno a pratiche di questo genere.

Il compianto Mario Centorrino scriveva che a Messina si sogna solo il posto pubblico.

I cittadini pagano con i loro tributi i figli privilegiati di una sola parte. Non si chieda più ai cittadini di sostenere due lavoratori per un servizio pubblico che può essere offerto da una sola persona. Non voglio denigrare nessuno ma ripristinare un rapporto di fiducia tra cittadini e dipendenti del pubblico e para pubblico.

Nel Salva Messina non c’è nulla che appartenga alla logica della vecchia repubblica e delle vecchie logiche clientelari. Difendiamo il lavoro inteso come competenza al servizio della comunità e non di lavoro dato senza concorso e con logiche clientelari.

Non difendiamo il diritto allo stipendio ma il diritto al lavoro. Volete continuare a difendere questo sistema illegale?

E’ difficile per me avere a che fare con alcune organizzazioni sindacali che mi hanno detto no a prescindere, accusandomi di fare macelleria sociale.

Forse sono stato ingenuo nel pensare che applicare il mio senso istituzionale sarebbe stato la risposta. Avrei fatto meglio a non toccare SANTUARI DELLA SPESA COMUNALE. Forse avrei dovuto cedere alle pressioni di alcune frange sindacali (Uil e Cgil), fautori del tanto meglio tanto peggio per avere un paio di tessere in più.

Ma noi eravamo per la svolta. E svolta sia.

Mi auguro che i consiglieri comunali vogliano far parte del gruppo dei responsabili. Noi non chiederemo atti di fede a Cgil e Uil ma chiediamo di contribuire ad un’azione per scardinare il sistema.

Questo quadro che era doveroso rispetto ai termini puntuali del Salva Messina è importante tenerlo presente. Siete stati testimoni della nostra disponibilità al confronto e alle proposte. Ognuno di questi 100 giorni è stata una tragedia, con numeri sempre più tragici. Oggi vi sto portando NUOVI DOCUMENTI, e voglio che voi li leggiate. Finora solo alcuni hanno sindacati hanno portato proposte. LEGGETELI E NON POTRETE DIRE DOMANI CHE NON SAPEVATE.

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