Comitato, Cisl e Uil: "Accorinti esca dal letargo e dica come la pensa sul Piemonte"

Comitato, Cisl e Uil: “Accorinti esca dal letargo e dica come la pensa sul Piemonte”

Rosaria Brancato

Comitato, Cisl e Uil: “Accorinti esca dal letargo e dica come la pensa sul Piemonte”

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venerdì 14 Novembre 2014 - 14:57

Comitato Salvare il Piemonte, Cisl e Uil tornano a protestare per dire no alla chiusura dell'ospedale. Lunedì 17 novembre appuntamento nel Salone delle Bandiere. "Invitiamo anche il sindaco sperando che interrompa il letargo e dica una volta per tutte come la pensa sul destino del nosocomio e da che parte sta".

“Accorinti esca dal letargo e dica finalmente come la pensa sul futuro dell’ospedale Piemonte” tuonano all’unisono Comitato Salvare il Piemonte, Cisl e Uil annunciando una nuova manifestazione di protesta lunedì 17 novembre nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.

E’ trascorso un mese e mezzo dalla manifestazione del 29 settembre per salvare il nosocomio dalla chiusura e tre mesi dall’ormai nota lettera del sindaco all’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino dalla quale emergeva più una resa che una voglia di combattere per il Piemonte eppure da parte di Accorinti, nonostante le dichiarazioni post-protesta non è emersa una posizione netta e chiara sulla vicenda.

Anzi, quel 29 settembre aveva annunciato una conferenza dei servizi che invece non si è mai tenuta. Ecco perché oggi gli stessi organizzatori di quella protesta tornano alla carica annunciando la replica il 17 novembre e spiegando perché nel frattempo il disegno che punta allo smantellamento del nosocomio di viale Europa diventa ogni giorno più nitido.

La conferenza stampa si è tenuta presso la sede dell’Ordine dei medici alla presenza di Giacomo Caudo, presidente dell’Ordine dei Medici; Giuseppe Calapai, segretario provinciale della Uil Flp; Giuseppe Raineri della Cisl Fp; assente, per problemi di salute il presidente del Comitato Salvare l’ospedale Piemonte Marcello Minasi.

“La chiusura dell’Ospedale Piemonte renderebbe difficile l’assistenza ai cittadini- ha dichiarato Caudo- Con l’eliminazione dell’unico punto di riferimento al centro della città, verrebbe meno un servizio democraticamente possibile”. Il presidente dell’Ordine dei Medici ha poi aggiunto che nei giorni scorsi è stato siglato dalle parti interessate un documento che verrà reso noto in occasione della manifestazione di giorno 17, “volto a sancire l’intesa d’intenti affinchè vi sia una integrazione tra Piemonte e Ircss Centro Neurolesi”. L’accordo sarà illustrato nei dettagli lunedì e tiene in considerazione il ddl Formica, firmato da gran parte della deputazione regionale messinese e che prevede l’accorpamento dell’Ircss Neurolesi Fondazione Bonino Pulejo con l’ospedale Piemonte con l’ipotesi di mantenere “in vita” sia il pronto soccorso (da potenziare), che il punto nascita, che i 78 posti letto nonché accedere a due canali di finanziamento,quelli per la ricerca e quelli per l’assistenza. Il ddl va in direzione opposta alle intenzioni del direttore generale dell’azienda Papardo-Piemonte Michele Vullo che ha più volte annunciato di voler chiudere il pronto soccorso ma anche del piano di riordino della rete ospedaliera che ha tagliato posti letto a Messina come se fossero rami secchi lasciando che tra tutte le città dell’isola fosse quella dello Stretto a “sacrificarsi” più delle altre. Più passano i giorni più emergono due destini diversi e contrapposti per il nosocomio storico del centro ed è alla luce di questo che comprendere senza possibilità di equivoci cosa voglia Accorinti, che è sindaco e massima autorità sanitaria, diventa determinante.

“Intento della manifestazione – ha spiegato Calapai, Uil – è quello di dire no, ancora una volta, alla chiusura del Piemonte. A tal proposito, lunedì inviteremo il sindaco Accorinti a mantenere la parola data nel corso dell’assemblea del 29 settembre davanti all’ospedale, ovvero di convocare con urgenza quella Conferenza dei servizi di cui ancora, invece, non abbiamo a tutt’oggi notizia. Ricordo, inoltre che entro il mese verrà approvata alla Regione la rimodulazione della Rete ospedaliera: il sindaco, nella qualità di massima Autorità sanitaria della città, dovrà farsi carico affinchè venga garantito il presidio ospedaliero di viale Europa”.

Il Comitato, la Cisl e Uil rinnovano l’appello, come a settembre, a tutta la deputazione per partecipare alla manifestazione di lunedì e sostenere la causa del “no senza se e senza ma”.

In realtà in questa vicenda sono proprio i “se ed i ma” a rendere del tutto inefficace il no, a depotenziarlo fino a renderlo si. Un conto è dire no alla chiusura dell’ospedale, un altro è dire “no, ma se proprio non si può…”. Sono proprio i se ed i ma ad aprire i varchi ai sigilli ed ai catenacci.

“Messina – ha incalzato Raineri della Cisl Fp – è ormai considerata a livello regionale soltanto il salvadanaio a cui attingere per nutrire e, quindi, avvantaggiare gli interessi delle altre città siciliane, vedi Palermo e Catania, dove nessun posto letto è stato decurtato in alcuna struttura sanitaria”.

Ma c’è di più perché nel corso della conferenza stampa si è discusso delle notizie diffuse nei giorni scorsi che secondo Cisl e Uil e il Comitato, hanno “avallato quel loro allarme dato una settimana fa, circa il “disegno di chiudere l’Ospedale Piemonte per favorire interessi terzi”. Comitato, Cisl e Uil in particolare si sono soffermati sulla notizia relativa ad una mail avente per oggetto la “Convocazione del Tavolo tecnico Sanità” al Comune, in cui un Ordinario del Policlinico avrebbe reso noto di aver rivolto al sindaco Accorinti la richiesta affinché non si esponesse troppo ad una difesa inutile quanto dannosa del mantenimento del Piemonte, proprio in attesa che si pronunciasse il tavolo tecnico”. L’invito risalirebbe a luglio, prima cioè che esplodesse in tutta la sua virulenza il caso Piemonte, con la nota seduta del Consiglio comunale aperto,la successiva lettera del sindaco alla Borsellino, ritenuta dai più molto morbida, le decisioni di Vullo e il trasferimento del punto nascita dal Papardo al Piemonte, le proteste, ed una serie di eventi che hanno arroventato il clima e reso evidente come il destino del nosocomio sia sempre più a rischio chiusura. Secondo i sindacati a questo destino non sarebbero estranei interessi localizzati nelle altre strutture sanitarie,iniziando dal Policlinico.

Ed è proprio il silenzio di Accorinti ad allarmare Comitato, Cisl e Uil, soprattutto dopo la manifestazione del 29 settembre e le sue dichiarazioni sia a proposito della conferenza dei servizi che in merito alle sue azioni in difesa dell’ospedale.

“Accorinti deve invece finalmente uscire dal letargo e dare risposte alla città in difesa del Piemonteha sintetizzato Calapai, invitando anche il sindaco all’incontro di lunedì che peraltro coincide con una serie di tappe importanti all’Ars: sia il dibattito e la votazione sul ddl Formica che il voto sulla nuova rete ospedaliera, quella che ha stabilito per i posti letto di Messina una cura da cavallo. Ovviamente a spese del Piemonte-Papardo.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Questo è pretendere troppo. Accorinti parla non pensa. E meno male.

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  2. Questo è pretendere troppo. Accorinti parla non pensa. E meno male.

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  3. Il Sindaco non deve dire cosa ne pensa ma cosa intende fare.
    E qui casca l’asino.

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  4. Il Sindaco non deve dire cosa ne pensa ma cosa intende fare.
    E qui casca l’asino.

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