"Fatemi nascere qui", la protesta delle future mamme al Piemonte. VIDEO e FOTO

“Fatemi nascere qui”, la protesta delle future mamme al Piemonte. VIDEO e FOTO

“Fatemi nascere qui”, la protesta delle future mamme al Piemonte. VIDEO e FOTO

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martedì 07 Ottobre 2014 - 09:52

Rivendicano il diritto di partorire nell'ospedale del centro città e temono per la propria salute in caso di trasferimento forzato al Papardo. La paura è che il Piemonte possa fare la stessa fine del Margherita

“Fatemi nascere qui”: questo lo slogan scelto da un gruppo di donne incinte, riunitesi stamani davanti all’ingresso principale dell’Ospedale Piemonte, per dire “no” anche loro alla chiusura della struttura sanitaria.
Una ventina si sono presentate, a rappresentanza delle partorienti che sono seguite presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Piemonte.
Un breve passaparola nei giorni scorsi è bastato per far nascere la manifestazione spontanea odierna di coloro che, definendosi “Le gravidelle dell’Ospedale Piemonte”, hanno voluto lasciare la loro testimonianza di donne che, nel momento più delicato della loro esistenza, hanno scelto il nosocomio per essere assistite e partorire.
“Non vogliamo che il Piemonte chiuda – ha dichiarato Francesca De Liberto, una delle giovani future mamme -: quest’Ospedale è il nostro supporto, il nostro sostegno. E’ un punto di riferimento al centro della città, ma anche sia per la zona nord che la zona sud”.
“Ho già partorito il primo figlio qui – ha riferito Carmela Puglisi -: mi sono trovata bene e per questo ho scelto di farci nascere anche il secondo. Non voglio andare in un altro Ospedale, perché, per qualsiasi emergenza, per me che abito al centro, è il nosocomio più vicino ed, inoltre, è nei medici del Piemonte che ho riposto la mia fiducia”.
“Il Piemonte è necessario – ha aggiunto Aurora Valenza – perché, in una città con quasi 250mila abitanti e così estesa, non possono solo bastare due ospedali, uno a sud ed uno al nord. Questa struttura fa da filtro al Policlinico e se chiudesse sarebbe davvero un caos. Pensiamo poi ai casi di emergenza, come una gravida con complicazioni o una persona con un infarto: come si farebbe ad arrivare in tempo al Papardo? Non possiamo mandare al macero il Piemonte, così come è già stato per il Margherita!”.
Il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” ha considerato l’iniziativa odierna significativa almeno quanto la grande protesta dello scorso 29 settembre.
“E’ davvero indicativa la richiesta delle “gravidelle” di salvare il Piemonte: esse sono l’espressione più delicata e al tempo stesso più profonda della volontà popolare e dell’esigenza di essere assistiti e curati nella struttura che a loro dà fiducia per vicinanza fisica ma anche per quel senso di sicurezza che negli anni i medici e tutto il personale sanitario sono stati capaci di offrire alla cittadinanza”. Così il presidente del Comitato, Marcello Minasi, ha commentato quanto accaduto oggi. “Il reparto di Ginecologia e Ostetricia è stato, inoltre, il primo reparto universitario del genere in tutta Italia: non possono cancellare così una lunga storia fatta di tradizione e professionalità. Il Piemonte è la storia di Messina, è l’Ospedale dei messinesi – ha concluso il magistrato – ed oggi le “gravidelle” ce lo hanno ricordato in modo esemplare”.

12 commenti

  1. ma perchè a Messina nascono ancora bambini?? Poveretti, che futuro che li attende

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  2. ma perchè a Messina nascono ancora bambini?? Poveretti, che futuro che li attende

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  3. ma veramente crediamo che siano motivazioni “ascoltabili”???

    ma dove credono di vivere queste persone? è ridicolo anche solo pensare di giustificare una struttura come il piemonte dicendo che è “necessaria” quando a nord e sud ci sono due ospedali molto grandi e attrezzati.

    si dovrebbe puntare a lasciare al piemonte la lungodegenza (liberando così policlinico e papardo).

    la proposta di lasciare punto nascita al piemonte non è solo antieconomica. è anche illogica e inutile.
    e lo stesso vale per il punto di emergenza, vivo relativamente in centro, ma se i miei bimbi stanno male ci metto poco sia ad arrivare al papardo che (soprattutto) al policlinico. stiamo parlando di pochi minuti di auto in più.

    sono cresciuto in un paese dove c’era solo la guardia medica e l’ospedale più vicino era a 50 km, sentire persone che ritengono impraticabile la chiusura di questa struttura (fatiscente scomoda per parchegggi e, a mio avviso, inutile e costosa) è incredibile.

    su questo tema stanno sbagliando tutti. l’unica strada da percorrere è quella del punto per lungodegenze.

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  4. ma veramente crediamo che siano motivazioni “ascoltabili”???

    ma dove credono di vivere queste persone? è ridicolo anche solo pensare di giustificare una struttura come il piemonte dicendo che è “necessaria” quando a nord e sud ci sono due ospedali molto grandi e attrezzati.

    si dovrebbe puntare a lasciare al piemonte la lungodegenza (liberando così policlinico e papardo).

    la proposta di lasciare punto nascita al piemonte non è solo antieconomica. è anche illogica e inutile.
    e lo stesso vale per il punto di emergenza, vivo relativamente in centro, ma se i miei bimbi stanno male ci metto poco sia ad arrivare al papardo che (soprattutto) al policlinico. stiamo parlando di pochi minuti di auto in più.

    sono cresciuto in un paese dove c’era solo la guardia medica e l’ospedale più vicino era a 50 km, sentire persone che ritengono impraticabile la chiusura di questa struttura (fatiscente scomoda per parchegggi e, a mio avviso, inutile e costosa) è incredibile.

    su questo tema stanno sbagliando tutti. l’unica strada da percorrere è quella del punto per lungodegenze.

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  5. Il Restauratore 7 Ottobre 2014 11:45

    Chissà cosa penseranno le mamme di Capizzi o di Ucria o di Ginostra…..questo diritto a loro è totalmente precluso….e qua si lamentano con 2 ospedali organizzatissimi….mi chiedo se questa iniziativa è farina del proprio sacco o qualcuno le ha consigliate…..

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  6. Il Restauratore 7 Ottobre 2014 11:45

    Chissà cosa penseranno le mamme di Capizzi o di Ucria o di Ginostra…..questo diritto a loro è totalmente precluso….e qua si lamentano con 2 ospedali organizzatissimi….mi chiedo se questa iniziativa è farina del proprio sacco o qualcuno le ha consigliate…..

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  7. Siamo caduti veramente in basso a Messina se delle future mamme sono adescate per la difesa di una struttura fatiscente e dispendiosa. Perchè i medici, gli infermieri e gli ausiliari non vogliono tasferirsi al Papardo? Non rispondetemi con il bla bla bla delle partorienti, quello va benissimo per chi crede all’asino che vola.

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  8. Siamo caduti veramente in basso a Messina se delle future mamme sono adescate per la difesa di una struttura fatiscente e dispendiosa. Perchè i medici, gli infermieri e gli ausiliari non vogliono tasferirsi al Papardo? Non rispondetemi con il bla bla bla delle partorienti, quello va benissimo per chi crede all’asino che vola.

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  9. antonio campanella 7 Ottobre 2014 12:48

    questo è un commento che ha centrato il bersaglio! Con 460 milioni di debiti del Comune, non sarebbe meglio andare altrove, dove non c’è questo pesante fardello?
    E poi, cosa troveranno questi neonati? Un deserto dell’anima, una città senza identità, finta di tutto, le chiese che si chiamano Santuari, teatri chiusi, Ingegneri che gioiscono all’allontanamento di un Capo del Genio Civile che faceva rispettare la legge!
    Giovani scappate finchè siete in tempo!

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  10. antonio campanella 7 Ottobre 2014 12:48

    questo è un commento che ha centrato il bersaglio! Con 460 milioni di debiti del Comune, non sarebbe meglio andare altrove, dove non c’è questo pesante fardello?
    E poi, cosa troveranno questi neonati? Un deserto dell’anima, una città senza identità, finta di tutto, le chiese che si chiamano Santuari, teatri chiusi, Ingegneri che gioiscono all’allontanamento di un Capo del Genio Civile che faceva rispettare la legge!
    Giovani scappate finchè siete in tempo!

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  11. Quanto ci piace la commedia!
    Sguazziamo nel melodramma e nella retorica della peggiore specie.
    Discorsi sensati mai, solo appelli lamentosi e strumentali.
    Stiamo dando il meglio di noi in questa vicenda, la commedia alla messinese è servita.

    Salvatore

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  12. Quanto ci piace la commedia!
    Sguazziamo nel melodramma e nella retorica della peggiore specie.
    Discorsi sensati mai, solo appelli lamentosi e strumentali.
    Stiamo dando il meglio di noi in questa vicenda, la commedia alla messinese è servita.

    Salvatore

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