Le parole del ministro delle Infrastrutture all'assemblea Ance. Nel frattempo, continua a far discutere l'idea governativa di "opera strategica militare"
Per il ponte sullo Stretto “manca solo l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess. Ho chiesto una verifica dei tempi e dovrebbe essere entro luglio”. Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, lo sottolinea all’assemblea dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili (fonte Ansa).
Nel frattempo, mentre i venti di guerra spirano forti, in un clima internazionale colmo di figuri che si atteggiano a leader, fa discutere la scelta del governo di dare la priorità al ponte come “opera strategica militare”. Così si legge nel report Iropi approvato dal Consiglio dei ministri, acronimo inglese che sta per “Imperative Reasons of Overriding Pubblic Interest”, ovvero “motivazioni imperative di rilevante interesse pubblico”: “Il Ponte sullo Stretto di Messina ha anche un’importanza strategica per la sicurezza nazionale e internazionale, tanto che assumerà un ruolo chiave in un contesto di difesa e sicurezza, facilitando gli spostamenti delle forze armate italiane e degli alleati Nato. Questo è particolarmente rilevante, considerando il crescente ruolo del Mediterraneo come area geopoliticamente sensibile, con dinamiche complesse legate alla sicurezza marittima, all’immigrazione e alle operazioni di peacekeeping“.
“Il ponte opera strategica militare? Un facile bersaglio”
Come abbiamo già evidenziato, si tratta di un riferimento che appare forzato. Un modo per “blindare” l’opera. Ha messo in rilievo di recente l’economista Guido Signorino, del comitato “Invece del ponte”, con un nuovo dossier: “Senza volere sottolineare l’allarme che nei cittadini ha creato l’enfasi che il documento ha dato alla rilevanza ai fini militari del ponte (e, per conseguenza, dell’intera area dello Stretto di Messina), andiamo ai fatti. Denunciamo che il fatto che il ponte serva la mobilità militare internazionale non è supportato da alcuna evidenza ufficiale. L’uso duale civile-militare dell’infrastruttura non è tecnicamente dimostrato, anzi rischierebbe di diventare un ulteriore problema. E in caso di conflitti il ponte sarebbe certamente un facile bersaglio strategico”.

Ci difenderá Salvini che é anche pilota di aereo…ma chi l’avrebbe detto che questo personaggio avrebbe avuto la capacità di distruggere la nostra bellissima città con la complicità di amministratori, assessori, consiglieri e personaggi ambigui. Messina sarà famosa per essere la città bersaglio più inclusiva
Il prode salvino elmetto in testa e felpa, in caso di guerra difenderà il ponte fino all’ultimo sacrificio.
L’ opera sarà strategica solo per qualche pazzo imbottito di tritolo. Certamente che si parla di luogo strategico, con l’ aria che tira sarà il primo ad essere preso di mira.
Sarà bello vedere carri armati arrancare sul ponte e poi impantanarsi nelle autostrade trazzere , mentre tutto il traffico dovrà traghettare sulle navi che non ci saranno perché tanto ci sta il ponte
avete voluto la bicicletta pedalate
popolo di messina popolo di niente
Tutto risolto con la firma del 5% del pil in armi si chiude definitivamente la disputa sul ponte . Anche su pensioni lavoro e sanità. Dimenticavo anche il green deal..ci sarà da divertirsi.. povera Italia….