San Saba, il mosaico che unisce bellezza e pulizia

San Saba, il mosaico che unisce bellezza e pulizia

Pierluigi Siclari

San Saba, il mosaico che unisce bellezza e pulizia

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venerdì 27 Agosto 2021 - 06:50

L'opera nasce dal desiderio - realizzato solo in parte - di ripulire la spiaggia

Nasce da vari fattori il mosaico realizzato qualche giorno fa sul lungomare di San Saba. Dalla ricerca di qualcosa da fare durante una giornata estiva caratterizzata dal maestrale, dalla passione per l’arte e la creatività, e soprattutto dal desiderio di ripulire la spiaggia.

“L’idea nasce appunto dal dispiacere di vedere la spiaggia piena di immondizia ci spiega Andrea Soffli, messinese di quarantasei anni da sempre legato a San Saba. “Purtroppo ogni anno ci troviamo a parlare della situazione in cui versa il nostro litorale, senza vedere miglioramenti”.

“Poco dopo ferragosto, insieme a Alessia Longo e Alessio Zappalà, abbiamo ripulito un tratto di spiaggia, e con le mattonelle raccolte abbiamo decorato il muretto del lungomare continua Andrea. Non è casuale, naturalmente, il messaggio scritto sul mosaico: “In spiaggia lascia solo l’impronta del tuo piede”.

San Saba

La bellezza rimane, ma anche la spazzatura

“Oltre al materiale usato per l’opera, abbiamo riempito anche quattro sacchi di spazzatura. Quattro sacchi per un tratto di spiaggia tutt’altro che esteso, quindi si può immaginare quanto fosse sporco” racconta Andrea. “Ebbene, quei sacchi si trovano ancora a San Saba, nessuno li ha raccolti”.

Chi non pulisce… e chi sporca

“Sono stato spesso critico con l’attuale amministrazione, e continuo a esserlo. È evidente che il servizio di raccolta non funzioni ancora in maniera ottimale, soprattutto per quanto riguarda indifferenziata e plastica”.

Il problema però non è solo politico, ma principalmente sociale. Basti pensare che ogni mattina ripulisco il tratto di spiaggia davanti casa mia, per trovarlo poi ugualmente pieno di rifiuti la mattina dopo. Bottiglie di plastica, avanzi di cibo, mozziconi di sigarette, deiezioni canine vengono quotidianamente lasciati in spiaggia”.

“Non è così solo a San Saba, ma in tutta la città, basta guardarsi intorno per notarlo. La beffa è che se provi tu a raccogliere le sporcizie lasciate da altri, vieni anche guardato male”.

“Personalmente continuo a fare la mia parte, ma devo essere onesto: se un tempo pensavo che certi gesti potessero fare la differenza, ora credo che rimangano solo una goccia nel mare”. C’è sconforto nelle parole di Andrea Soffli, ma dalla sua voce traspare anche un immenso amore per il territorio. Siamo sicuri che porterà ancora  avanti iniziative a difesa dell’ambiente e della bellezza, e ci auguriamo che siano in tanti a emularlo.

San Saba
Andrea e gli altri volontari hanno anche implementato lo schienale di un mosaico realizzato circa dieci anni fa

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2 commenti

  1. San Saba è un paesino turistico molto conosciuto per le sue bellezze naturali e questa scritta indelebile non le esalta per niente.
    Inoltre, visto che parla di amministrazione, vorrei sapere chi gli ha dato il permesso per farlo. È di sua proprietà quel muretto?
    Secondo me il vero problema di questo paesino è che ognuno fa quello che vuole soprattutto quelli che hanno la casa vicino al mare. Quando arriva l’estate si lamentano che devono ripulire la spiaggia dove vanno solitamente, poi nel resto dell’anno San Saba ritorna nel dimenticatoio.

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  2. Come sempre : nessuno si muove, ma se qualche altro decide di rendersi utile ecco subito i commenti , ma negativi. Il muretto vero è non è di proprietà di nessuno , è proprietà di tutti!!!! e se qualcuno lo migliora si deve solo ringraziare. Forse la spiaggia è proprietà degli incivili che la usano come discarica???? In fondo la spiaggia viene usata da tutti anche da quelli che non hanno la casa in prima fila. Io sento odore di acetonemia .Forse la sig. Mariangela dovrebbe organizzare dei turni di guardia durante tutto l’anno. Non sono di parte, Conosco molte famiglie che hanno li casa, mio figlio e cresciuto li ospite sempre dei molti suoi amici. Vivo lontano, ma riconosco la mentalità: quello che non faccio io, non lo devi fare neanche tu. Questo è quello che blocca da secoli la nostra città, anzi ora vostra!!!!

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