La presidente replica a Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa e contesta i numeri della mobilitazione. "Privatizziamo l'azienda? No, la rendiamo più efficiente"
MESSINA – “Di fronte ai dati non veritieri diffusi a mezzo stampa da Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa sento la necessità di intervenire e ripristinare la verità sui numeri reali e certificati relativi allo sciopero di ieri, che – contrariamente a quanto sostengono i tre sindacati – ha coinvolto solo una piccola minoranza dei dipendenti aziendali”. La presidente di Atm, Carla Grillo, replica alla nota diramata dalle tre sigle sindacali a conclusione della protesta svoltasi nella giornata di lunedì 19 maggio.
“Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa – afferma la presidente – dichiarano in modo infondato una adesione che sfiora l’80% dei lavoratori di Atm. Al contrario, le adesioni certificate di coloro che hanno aderito alla protesta sindacale si attestano al 19,47%. A fronte di 534 dipendenti aziendali hanno infatti partecipato allo sciopero 104 lavoratori, di cui 94 operatori di esercizio, 1 addetto alla rimessa, 1 addetto al rifornimento, 4 addetti al lavaggio e alle pulizie e 2 addetti alle officine. A mio avviso, siamo di fronte ad una forma di strumentalizzazione dello sciopero, che mal si concilia con le azioni di chi dovrebbe tutelare i lavoratori. Tra l’altro, vorrei precisare che le tre sigle sindacali in questione non rappresentano la maggioranza dei dipendenti di Atm. Pertanto, i numeri che le organizzazioni sindacali trionfalmente riportano sarebbero improbabili, anche quando tutti i loro iscritti aderissero ad una protesta sindacale”.
“Non stiamo privatizzando ma poteziando i servizi, gli operatori esterni fanno molti più verbali”
“I tre sindacati – sottolinea la presidente Grillo – sostengono in continuazione che Atm stia privatizzando i servizi. Niente di più falso. L’Azienda non sta privatizzando i servizi, ma li sta potenziando, come dimostra il fatto che i livelli occupazionali interni non sono stati toccati né messi in discussione. Anche in questo caso, mi piace fornire alcuni dati che possono spiegare meglio la bontà delle scelte adottate dall’Azienda sul fronte delle esternalizzazioni. Prendiamo il caso delle verifiche a bordo dei bus, che vengono effettuate con 11 operatori interni e 3 operatori esterni. Ebbene, i dati dicono che, nel periodo giugno-gennaio 2024, gli operatori interni hanno elevato, in 10mila ore di lavoro, 2093 verbali, di cui ne sono stati pagati 398; gli operatori esterni, in 2800 ore di lavoro, hanno elevato 4.344 verbali, di cui ne sono stati pagati 1799. Mi astengo da qualsiasi commento, perché voglio che a fare le valutazioni del caso siano i cittadini”.
“La manutenzione dei bus è ora più efficiente”
La presidente Grillo fa poi il punto sul capitolo manutenzione bus: “Innanzitutto è bene ricordare che, fino al 2019, c’erano 50 autobus, mentre oggi Atm ha quasi 200 mezzi. Fatta questa premessa, voglio evidenziare che prima dell’esternalizzazione c’erano ogni giorno circa 40 autobus in fermo tecnico, vale a dire che non uscivano perché necessitavano di manutenzione per guasti vari. Attualmente, chi si occupa della manutenzione riesce a riparare un autobus al giorno, evitando che i cosiddetti fermi tecnici abbiano conseguenze sull’efficienza del servizio. Anche in questo caso, lascio ogni valutazione alla cittadinanza”.
“Stiamo evitando gli errori della vecchia Atm”
La presidente dell’Azienda Trasporti di Messina replica ai sindacati anche a proposito della “narrazione secondo cui oggi l’Atm opera grazie a finanziamenti di cui la vecchia azienda non godeva. Vorrei ricordare a me stessa che anche la vecchia azienda aveva intercettato finanziamenti europei, con i quali aveva acquistato tra l’altro anche 26 bus nuovi. Peccato, però, che già nel 2020 sia stato necessario dismettere quei mezzi, perché l’ officina interna, della quale Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa sottolineano efficienza e produttività, non aveva effettuato adeguata manutenzione, causando l’usura anzitempo dei mezzi. Dal 2018 operiamo per evitare che si ripetano gli errori del passato, consapevoli che non basta intercettare finanziamenti , ma che è doveroso, trattandosi di soldi pubblici, garantire massina efficienza in tutti i processi aziendali , al fine di non sprecare risorse e poter erogare un servizio di qualità. Il management continuerà ad operare avendo sempre l’obbiettivo di efficienza e di qualità del servizio del trasporto pubblico”.

Non è come sostiene la presidente: il giorno dello sciopera dalle 19 in poi dal corso Cavour non è transitato nemmeno un autobus la gente alle fermate chiamava l’Atm e non rispondeva nessuno, quindi altro che efficienza e la gente era disperata perché non aveva informazioni.
Mi chiedo perché dopo anni di lamentele da parte del personale, non vedo nessuna istituzione che possa fare chiarezza e verità.
Forse il 30 o il 30% di adesione allo sciopero è abbastanza realistico, il sindacato diceva 80%, chissà dove avranno letto quelle percentuali.