La Fp Cgil stronca Le Donne: "Insopportabile e arrogante"

La Fp Cgil stronca Le Donne: “Insopportabile e arrogante”

La Fp Cgil stronca Le Donne: “Insopportabile e arrogante”

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martedì 08 Novembre 2016 - 10:54

La segretaria della Funzione pubblica denuncia che L'Amministrazione Accorinti suo precari ha perso il contributo regionale di 5 milioni di euro. Unico caso in Sicilia a carico del bilancio Comunale. Mentre tutti gli altri Comuni usufruiscono, a secondo della normativa del 60 o 80 % del contributo. "Fermate Le Donne"

“Qualche distrazione di troppo da parte dell’amministrazione comunale, ed in particolare da parte segretario generale “Balotelli”, al secolo Antonio Le Donne, rischia di lasciare vittime tra i disastrati corridoi di Palazzo Zanca: i precari del Comune. E ciò non possiamo certamente permetterlo”. La segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocé, non lascia spazio a fraintendimenti rispetto alla vociferata prossima pubblicazione dei bandi di concorso per la stabilizzazione del personale precario a 11 ore. Per questo motivo lo scorso venerdì il sindacato e una delegazione di lavoratori precari hanno chiesto e ottenuto un incontro informale al Segretario Le Donne.

"Abbiamo cercato di comprendere i motivi per i quali il Segretario Le Donne abbia così a “cuore" il destino dei precari tanto da esibirsi come il “Santone” venuto da Macerata per salvare dal destino “barbaro e oscuro” i precari che da 28 anni prestano servizio presso gli Enti Locali".

Senza mezzi termini la segretaria Crocè definisce "insopportabili" le frasi pronunciate dal segretario generale è il clima di paura che si sta diffondendo, facendo credere ai precari che l'unica soluzione al licenziamento sia “la fame a 11 ore settimanali". Così come insopportabile viene definito anche l'atteggiamento di Le Donne mentre annunciava ai precari l'imminente pubblicazione dei bandi, del corso di formazione al concorso e dell'assunzione entro il 29 dicembre.

"Inutili i tentativi dei precari di rappresentare il proprio punto di vista, cioè che con 11 ore settimanali non potranno garantire neanche il pane ai loro figli".

La sindacalista ha ancora una volta evidenziato il caso del Comune di Catania che ha stabilizzato i precari a 24 ore settimanali a parità di risorse assunzionali, ha fatto rilevare che sempre Catania utilizza per i tre anni il contributo regionale, ha chiesto se corrisponde al vero che Segretario, ma risponde al vero che il Comune di Messina ha perso il contributo erogato dalla Regione Sicilia per i precari e che gli stessi sono a carico del bilancio comunale rinunciando a 3 milioni annui.

Le Donne ha risposto che in questi giorni andrà a Palermo per chiedere la restituzione del contributo, ma ovviamente questo non basta al sindacato.

La Fp Cgil ha chiesto chiarezza anche sul piano del fabbisogno triennale, i motivi per i quali non vengono calcolate le risorse assunzionali dal 2016 al 2018 e perché dalla stabilizzazione, oltre ai precari dei vigili urbani, rimangono fuori altre 20 unità di personale precario. Ma le risposte non sono arrivate, gli animi si sono surriscaldati, lo scontro è stato durissimo, scrive la sindacalista.

"Siamo abituati all'arroganza del Segretario ma ci siamo chiesti i motivi che lo hanno indotto ad avere una reazione così scomposta ai limiti della maleducazione. La stabilizzazione dei precari a 11 ore settimanali è una copertura per giustificare la perdita in questi anni di quasi sei milioni di euro, in danno ai cittadini messinesi.

Considerati i tagli che toccano i bilanci 2016 e 2017, paradossalmente la stabilizzazione a 11 ore provocherà un risparmio a carico del bilancio, ma a quale prezzo?" chiede Clara Crocè. Per questo il sindacato chiede un immediato confronto con l'Assessore al personale Luca Eller, convinti che questa scelta non possa essere condivisa. "Come possono essere garantiti i servizi con personale a 11 ore settimanali? Possibile che il Sindaco Accorinti non abbia ancora aperto gli occhi? Sono queste le scelte per raggiungere l'equilibrio di bilancio, colpendo precari e servizi sociali? Se così fosse non ci rimane che gridare vergogna".

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