Scuola post Covid. L’ex dirigente Schirò: “Riscoprire il rispetto per sé e gli altri”

Scuola post Covid. L’ex dirigente Schirò: “Riscoprire il rispetto per sé e gli altri”

Emanuela Giorgianni

Scuola post Covid. L’ex dirigente Schirò: “Riscoprire il rispetto per sé e gli altri”

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giovedì 23 Luglio 2020 - 07:32

Ancora tanti gli interrogativi che ruotano intorno alla ripartenza delle scuole post Covid. Ma il virus, secondo Rosalia Schirò, ex dirigente dell’Istituto Manzoni – Dina e Clarenza, accanto a tutti i suoi ostacoli può portare anche delle nuove possibilità, per la scuola e per tutti.

Ancora tanti gli interrogativi che ruotano intorno alla ripartenza delle scuole post Covid. Ma il virus, secondo Rosalia Schirò, ex dirigente dell’Istituto Manzoni – Dina e Clarenza, accanto a tutti i suoi ostacoli può portare anche delle nuove possibilità, per la scuola e per tutti. La dirigente ha operato da sempre nelle e per le scuole e continua a farlo, ancora oggi, in pensione, per amore e passione. Sono tante le sue proposte, infatti, per far tornare a settembre tra i banchi gli studenti, in piena sicurezza.

L’esempio degli Esami di Stato

“A luglio abbiamo svolto gli Esami di Stato, prima esperienza di restrizione notevolissima che farà da esempio fondamentale per la ripartenza a settembre. I banchi erano separati con il plexiglass, massima sicurezza, igienizzazione e distanziamento. Questi sono i presupposti che dobbiamo mantenere in tutti i modi, perché il virus esiste e il contagio avviene, anche se non con gli stessi rischi degli adulti, anche tra i più giovani” dichiara.

Ridurre gli studenti, aumentare i docenti

Per offrire la garanzia di sicurezza è necessario organizzare gli spazi, mettere il plexiglass ovunque, utilizzare aule ampie, sfruttare le palestre per i momenti di condivisione. Ma è inevitabile ridurre fortemente il numero di bambini e aumentare quello dei docenti. “Faccio l’esempio del mio vecchio Istituto Dina e Clarenza, abbiamo aule con 30 alunni, numero improponibile, va ridotto a 12, massimo 15, ci sarebbe bisogno del triplo di aule. Classi dimezzate e personale raddoppiato, per far sì che venga mantenuto lo stesso orario lavorativo” afferma Schirò, proponendo le sue ipotesi risolutive:

Lezioni in presenza e da remoto

“A scuola non può mancare la socializzazione, il rapporto fondamentale tra gli studenti e tra loro e i professori. La mia idea è di fare suddividere l’articolazione delle lezioni tra quelle frontali, elemento prioritario, e quelle di formazione da remoto, lezioni ed interrogazioni, anche i test sono fattibili in questo modo grazie alle piattaforme che realizzano classi a distanza. In modo da non perdere l’elemento cardine della funzione pedagogica e formativa, il rapporto umano, senza il quale nessun contenuto disciplinare può avere valore, ma tutelando la sicurezza di tutti, priorità di questo momento. La classe divisa in gruppi diversi lavorerà a giorni alterni in presenza e distanza, lasciando il tempo necessario alla pulizia e alla sanificazione prima di passare da un gruppo all’altro”.

Figure di sostengo alla progettualità

Per la necessità di un nuovo organico, Schirò propone di ricorrere al sostegno di figure in passato sempre presenti nelle scuole, il personale designato dall’ufficio scolastico per la progettualità. Questo, insieme ai docenti, verrà formato non soltanto su tutte le norme antisismiche ed antincendio, ma anche sulle norme anti Covid, su cui ogni membro del personale si trova a dover essere preparato.

Nuovi percorsi

Bisognerebbe, anche, riavviare opere di strutturazione degli aspetti specifici dell’immobile, diversi caso per caso in base alle esigenze. Il problema che si pone qui è, però, quello delle risorse economiche. “Il Dina e Clarenza per esempio, accoglie 1400 studenti, e tutte le aule sono attrezzate in un determinato modo, le spese sono notevoli e non sufficienti”. Pe questo la dirigente ha un’ulteriore ipotesi: delineare nuovi percorsi all’interno dell’edificio scolastico, per permettere una migliore suddivisione degli ingressi e delle uscite, degli spostamenti per andare in bagno, delle pause.

Le misure di sicurezza

All’ingresso e all’interno ogni scuola dovrà poi essere dotata di tutto il necessario per il controllo e il contenimento del contagio: “la misurazione della temperatura è necessaria anche se non più obbligatoria, è vero che i bambini possono avere tanti sbalzi di temperatura ma noi dobbiamo prevenire il pericolo, i dispositivi per l’igienizzazione, le mascherine, insieme ad una sanificazione quotidiana degli ambienti” evidenzia.

“Sono tutte ipotesi, magari nel frattempo troveremo anche quella del vaccino, ma all’interno di questa grande incognita va fatto tutto il possibile per contrastare un problema con cui ci troveremo ancora a convivere, magari fin quando diventeremo tutti immuni” commenta.

L’aspetto positivo del Covid

Ma un evento di questa portata, che ha stravolto le nostre vite, non ci deve lasciare inermi. Dobbiamo trarre un nuovo insegnamento, scoprire nuove possibilità, sottolinea Schirò: “possiamo solo lavorare su noi stessi per rispettare le regole, tutelando noi e gli altri. Il rispetto per se stessi e per gli altri è da sempre il principio della scuola, aldilà del Covid ed è strettamente connesso alla conoscenza. Se mi conosco, provo rispetto per me stesso e mi viene naturale conoscere l’altro e rispettarlo. Dobbiamo motivare i ragazzi a questo. A scuola, a casa e, adesso, anche ai tempi del Coronavirus. Deve essere un’opportunità maggiore di conoscenza”.

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