La Corte si è pronunciata: la leggina “salva Buzzanca” è incostituzionale. Ma non ci saranno dimissioni

La Corte si è pronunciata: la leggina “salva Buzzanca” è incostituzionale. Ma non ci saranno dimissioni

La Corte si è pronunciata: la leggina “salva Buzzanca” è incostituzionale. Ma non ci saranno dimissioni

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mercoledì 09 Novembre 2011 - 16:35

Per la Consulta non bisogna attendere il terzo grado di giudizio per optare tra le cariche di deputato e di sindaco. Catalioto: «Il cerchio si chiude, già due sentenze hanno dichiarato l’incompatibilità». Scurria: «Allo stato nulla impone al sindaco di optare».

L’esito era quasi scontato, ma adesso è ufficiale: la Corte Costituzionale si è pronunciata sul ricorso presentato dall’avvocato messinese Antonio Catalioto contro il doppio incarico del presidente della Provincia di Caltanissetta Federico e, di riflesso, del sindaco Buzzanca, entrambi anche deputati regionali. Il ricorso, nella fattispecie, era riferito alla famosa “leggina” salva doppio-incarico, che rinviava al terzo grado di giudizio l’obbligo di optare tra le due cariche. Leggina che adesso la Corte ha dichiarato incostituzionale. In particolare la Consulta ha dichiarato «l’illegittimità costituzionale della legge (…) nella parte in cui non prevede l’incompatibilità tra l’ufficio di deputato regionale e la sopravvenuta carica di presidente e assessore di una Provincia regionale», così come della legge «nella parte in cui prevede che, “Ove l’incompatibilità sia accertata in sede giudiziale, il termine di dieci giorni per esercitare il diritto di opzione decorre dal passaggio in giudicato della sentenza”».

Secondo Catalioto: «Il cerchio si chiude. Dal punto di vista giuridico, dopo tre anni di battaglie definite con tre sentenze favorevoli della Corte Costituzionale numeri 143, 277 ed oggi 294, ho l’orgoglio di aver contribuito, nell’ambito dei doppi incarichi, a ristabilire la piena legalità a livello nazionale e regionale. Una porcata definitivamente cancellata. Per quanto riguarda il sindaco di Messina, già ci sono due sentenze che hanno pronunciato la sua incompatibilità. Non sta a me indicare le conseguenze».

Ma adesso cosa succederà? Buzzanca si dovrà dimettere da una delle due cariche. Secondo il legale di fiducia del sindaco, Marcello Scurria, non è ancora il momento: «Prendiamo atto della sentenza, allo stato non c’è nulla che impone a Buzzanca di dovere scegliere». In sostanza, la linea che prende corpo nell’entourage del sindaco è che ci vorrà un nuovo ricorso del primo dei non eletti a Palermo, Antonio D’Aquino, e di conseguenza una nuova sentenza. Linea opposta a quella che lascia intendere Catalioto. Il caso, dunque, non è ancora chiuso.

8 commenti

  1. Prendiamo atto della sentenza, allo stato non c’è nulla che impone a Buzzanca di dovere scegliere». E che vuol dire???
    Prima della legge che sancisce quanto già era chiaro per tutti, dovrebbe esserci l’etica e la morale di chi occupa ABUSIVAMENTE un posto non suo…mi attendo SENZA INDUGIO quindi un passo indietro dal sindaco Buzzanca.

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  2. Adesso devi seguire il tuo, PADRONE nel bene o nel male.Fai 2 passi tre passi indietro,xxxxxxx bis.

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  3. Neanche la Corte Costituzionale smuove queste persone che non sono solo incollate alla poltrona, ma letteralmente saldate a tutto quello che gli produce profitto.
    Viva il rispetto delle regole, viva l’insegnamento che il nostro Sindaco/Parlamentare/Coordinatore/Dottore/…. sta dando a tutti i cittadini ed in particolare ai giovani di questa città. Chissa se un poco si vergogna ……… almeno di fronte alle persone a cui veramente tiene.
    L’esempio innanzi tutto……

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  4. chiedi consigli al berluska ma dimettiti,altrimenti finisci a pernacchie come il tuo Kapo.

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  5. in ogni caso o fai un posso indietro,uno avanti o uno di lato,sei un abusivo ed hai accupato l’allogio xxxxx

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  6. Siamo al ridicolo. Un primo cittadino deve dare l’esempio e che esempio dà Buzzanca di illegale rappresentante in almeno una delle cariche cumulate!! Se questo stato di cose viene consentito e perpetrato quale conseguenza devono trarre i cittadini?? Che forse i potenti e solo loro, sono al di sopra della Legge??! Siamo tornati al feudalesimo a Messina??

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  7. ma questo bravo avv. che cura gli interessi dei cittadini, vi siete chiesti qualera in passato la sua poltrona…
    l’invidia e lasedia fa comodo un pò a tutti figuratevi a chi la veve e la PERDE..
    capisco ora perche tanta lotta..

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  8. SONO TUTTI DELLA STESSA PASTA…. NON VOGLIONO PERDERE NESSUNA POLTRONA PER I PROPRI INTERESSI… IL SUO CAPO LO HA FATTO ADESSO TOCCA A LUI….SPERIAMO…!!!! A PROPOSITO, VERGOGNATEVI!!!!!

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