Sciacca, del Comitato "Sostenibilità, Sviluppo e Sicurezza", denuncia "lo stallo. Senza il completamento il traffico pesante inquinerà sempre la la città"
MESSINA – “Ancora una volta lo stato di stallo del nuovo porto di Tremestieri, riportando l’amaro commento del segretario generale della Uil, Ivan Tripodi. Una fotografia che conferma ciò che i cittadini vivono ogni giorno e che le istituzioni continuano a eludere”. L’ingegnere Gaetano Sciacca, leader del movimento “Rinascita Messina” e presidente del Comitato civico Messina 3S – Sostenibilità, Sviluppo e Sicurezza, denuncia “una verità ormai evidente: a Messina la sostenibilità viene raccontata, ma non
realizzata. Il mancato completamento del Porto di Tremestieri, opera strategica essenziale per
togliere il traffico pesante dalla città, rappresenta il più grande fallimento infrastrutturale degli ultimi anni”.
L’impresa “Bruno Teodoro” è subentrata al precedente appaltatore “Coedmar”. E l’opera pubblica più importante attualmente in corso di realizzazione a Messina ha un valore di 87 milioni di euro.
Continua Sciacca: “Un fallimento che continua a scaricare camion, smog, rumore e pericolo sulle strade
urbane, compromettendo la salute dei cittadini e la sicurezza collettiva. E mentre questa opera resta incompiuta, la città assiste a una sequenza infinita di inaugurazioni, passerelle e narrazioni autocelebrative, in particolare lungo la Via Don Blasco, presentata come simbolo di una presunta “città green”. Tale rappresentazione risulta però smentita dai fatti. Senza il pieno e definitivo funzionamento del Porto di Tremestieri, si assiste a un traffico pesante che continua ad attraversare la città, l’inquinamento atmosferico e acustico resta elevato, la sicurezza urbana è compromessa e ogni intervento di riqualificazione stradale o urbana risulta parziale, inefficace e meramente cosmetico”.
E ancora: “In questo contesto, parlare di sostenibilità, mobilità dolce, rigenerazione urbana e città green appare come una operazione di comunicazione priva di riscontro sostanziale. Una città non è “green” se non risolve le proprie infrastrutture strategiche, se non elimina le cause strutturali del traffico e dell’inquinamento”.
Il movimento “Rinascita Messina” e il Comitato Messina 3S, “ricordando che questa fondamentale opera è in carico al Comune di Messina, ritengono che il porto di Tremestieri completato e pienamente operativo sia la condizione preliminare e non negoziabile per qualunque seria politica di sostenibilità urbana e per il diritto dei cittadini a una città sicura, sana e vivibile”.
La nomina del commissario Di Sarcina
Nel febbraio 2025 la nomina governativa dell’ingegnere Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità di sistema Pportuale del mare di Sicilia orientale, come commissario straordinario per la realizzazione del porto di Tremestieri. Con l’obiettivo di recuperare il tempo perduto.
“Come Lega abbiamo lavorato sodo per arrivare a ottenere il commissariamento dell’opera – ha evidenziato in quell’occasione il senatore Nino Germanà – precedentemente gestita da Palazzo Zanca. Adesso che è stato completato anche questo passaggio, bisogna muoversi in fretta e recuperare il tempo perduto”.
“I lavori solo al 37%, il porto di Tremestieri rimane un’opera incompleta”
Così di recente Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo e Antonino Di Mento, segretari generali di Feneal Uil e Uil Trasporti Messina: “I fatti sono chiari e non possono essere modificati: oggi le lavorazioni del porto di Tremestieri sono, ad essere generosi, soltanto al 37%. Inoltre, dei lavori della diga foranea, che è il cuore dell’opera, non c’è traccia e, conseguentemente, la data di consegna dell’infrastruttura prevista nell’ottobre 2026 appare, purtroppo, un’assoluta chimera. Inoltre, vi sono anche gravi frizioni tra la ditta appaltatrice e l’attuale concessionaria del porto riguardo addirittura il banale transito dei mezzi nell’area di cantiere. La traduzione di questo caos si può riassumere con una sola parola, vale a dire: incompiuta: è questa la concreta e nefasta prospettiva che incombe pericolosamente. Pertanto, lanciamo un allarme che investe tutti i soggetti istituzionali, a partire dal commissario per la realizzazione del porto, Di Sarcina, al sindaco Federico Basile nella qualità di stazione appaltante e al presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Francesco Rizzo”.

Ancora con sto green?? Ma basta, pensiamo alle cose serie vi prego!!
Come si fa a non concordare? Una città invasa dai tir ad ogni angolo ed ad ogni ora del giorno e della notte. Con evidente pericolo per tutti e costante inquinamento. Altro che green di facciata. È un problema enorme per la nostra città e rende, di fronte a ciò, insignificante ogni altra iniziativa “sostenibile”. È cieco chi non vuole rendersi conto delle conseguenze.
Milioni di euro spesi per cose o non indispensabili o inutili . È vero che il porto in oggetto era ed è indispensabile !
Ripeto quanto scritto ad un’altra testata giornalistica messinese: è ora di raccogliere firme e presentare un esposto in procura.
Bisogna capire se e chi blocca la realizzazione di quest’opera.
L’ex Sindaco De Luca potrebbe (dovrebbe) farsi sentire, poichè la questione politica è fondamentale, indipendentemente dai soggetti istituzionali coinvolti o dal commissariamento.
Che il Porto di Tremestieri debba essere completato è di lapalissiana ovvietà. La tesi di quelli che dicono , come alcuni presunti aspiranti a sindaco, che il problema dei Tir nel centro di Messina dipenda dal completamento del porto di Tremestieri, è un modo per aggirare furbamente l’ostacolo e rimandare il problema alle calende greche favorendo i soliti interessi privati… I TIR si possono scoraggiare dal passaggio nel centro di Messina con semplici multe. I sistemi tecnologici ci sono da tempo per sanzionare chi attraversa il centro senza autorizzazione e, a mio parere, è solo questione di volontà. Vedo che anche i candidati a sindaco del c.d. ” Comitato Sostenibilità, Sviluppo e Sicurezza” fanno finta che il problema sia il Porto di Tremestieri. Il problema è ADESSO. Per risolverlo è necessario 1) Impedire che Tir non autorizzati utilizzino la Rada San francesco sia da Messina che da Villa San Giovanni. 2) Sanzionare anche con strumentazione evoluta da remoto i TIR che attraversano Messina senza autorizzazione. Vedrete che dopo una settimana di multe nessun TIR passerà più dal centro di Messina…