I sì, i no, i però della prima del Messina. E Lo Monaco ci aveva visto giusto

I sì, i no, i però della prima del Messina. E Lo Monaco ci aveva visto giusto

Pietro Di Paola

I sì, i no, i però della prima del Messina. E Lo Monaco ci aveva visto giusto

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lunedì 27 Agosto 2012 - 09:10

Ottimo esordio per alcuni dei "super ragazzini", qualcosa da rivedere nel gioco ma siamo all'inizio. Spettacolare la curva, ma il resto...

Pietro Lo Monaco, profondo conoscitore di vizi e virtù peloritane, ci aveva visto giusto. Neanche l’incredibile entusiasmo generato dallo sbarco del suo gruppo a Messina, e la spasmodica attesa per l’avvio della nuova stagione, avrebbero fatto il miracolo. Solo una prolungata serie di vittorie potrà spezzare l’incantesimo costruito sulle infinite delusioni, le prolungate amarezze, le inaccettabili umiliazioni lunghe un quadriennio. 2000-2500 spettatori per una gara di Coppa Italia di serie D, intendiamoci, rappresentano un buon punto di partenza. Ma era forse lecito attendersi una risposta più convinta da chi, con l’insediamento della nuova proprietà, è tornato ad informarsi e dilettarsi col Messina, a seguire il suo mercato, le sue stelle, le amichevoli, i progressi salvo poi scegliere di rimanere a casa a seguire la partita in radio (ieri erano veramente tantissimi) piuttosto che tinteggiare di giallorosso i gradoni del San Filippo. Le poche centinaia di tessere di abbonamento sottoscritte a quasi venti giorni dall’avvio della campagna confermano il diffuso attendismo, abbondantemente preventivato da Lo Monaco senior, ieri assente allo stadio.

E chi è rimasto a casa ha avuto torto. Già in forma campionato la variopinta e calorosissima Curva. La “prima” assoluta della nuova maglia biancoscudata, davverso splendida. Un avversario tosto che ha ribattuto colpo su colpo agli affondi di un Messina, che, in affanno nella prima metà del match, per le tante defezioni, ha messo comunque in mostra da subito i suoi gioielli. I super ragazzini attentamente selezionati per Catalano dal direttore sportivo Ferrigno. Il portierino Lagomarsini, reattivo tra i pali, pronto nelle uscite, decisivo in almeno tre occasioni. L’attaccante nostrano Parachì, rapido, coraggioso nel dribbling con l’astuzia della punta navigata. Il centrocampista Cicatiello, l’ultimo arrivato, soprattutto: piedi buoni, grande personalità e visione di gioco. Di emozione dell’esordio neanche a parlarne. Determinante il loro apporto tanto quanto il mestiere di Corona, già in palla, i fendenti e le aperture di Quintoni, l’esperienza e l’equilibrio dei due centrali difensivi Chiavaro e Ignoffo.

Tutto bene? No, assolutamente no. L’inferiorità numerica a centrocampo ha pesato per tutto il primo tempo, rendendo agevole il pressing alto degli avversari. Palese l’assenza di un uomo capace di illuminare la manovra, decisamente poco fluida. Il ritorno in campo di Bucolo e Comegna li in mezzo, e l’inserimento della stella Leon in posizione più avanzata in tal senso potrebbero essere risolutivi. Intanto ci si gode il primo successo stagionale. Un’iniezione di fiducia in vista della prima di campionato con l’Acireale, in programma tra 6 giorni, sempre al San Filippo. Da giocare, magari, davanti ad almeno un migliaio di tifosi in più. Potenza delle vittorie…

PIETRO DI PAOLA

Un commento

  1. bonanno giuseppe 29 Agosto 2012 08:40

    mINCHIA NU SQUADRUNI

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