"Casa di Vincenzo", 3 mesi costo 23mila euro. Tra poco il bando per l'assegnazione definitiva

“Casa di Vincenzo”, 3 mesi costo 23mila euro. Tra poco il bando per l’assegnazione definitiva

Eleonora Corace

“Casa di Vincenzo”, 3 mesi costo 23mila euro. Tra poco il bando per l’assegnazione definitiva

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lunedì 12 Maggio 2014 - 07:44

Da aprile, molti clochard hanno trovato rifugio nella "Casa di Vincenzo",inaugurata al piano terra degli ex Magazzini Generali. é stato reso pubblico dal dipartimento dei servizi sociali l'importo dell'affidamento della gestione pere tre mesi all'associazione Santa Maria della Strada. La Giunta, intanto, lavora al bando per l'assegnazione definitiva

Stazione di Messina. Mezzanotte passata da poco. Un gruppo di persone ha accompagnato un amico a prendere il treno ed attende con lui, dato il ritardo segnato sulla tabella. La stazione è quasi deserta, se non si contano le persone che trascorrono lì la notte, molti delle quali già avvolti nelle loro coperte, in qualche angolo. Rob – nome di fantasia per tutelare la privacy – è un clochard a Messina da pochi giorni. Viene dalla Bosnia, ma ha girato molti paesi e dopo la tappa siciliana di Palermo, è nuovamente in riva allo Stretto fino a quando non troverà il modo per andare a Roma. Nella capitale non l’aspetta altro che la strada, ma lui vuole comunque provare a trovare un posto dove sentirsi “più a casa”. Rob è giovane – sui trent’anni – ma è un clochard da molto tempo. Della durezza della strada ne porta i segni sul corpo – soprattutto sulla schiena, piagata in modo impressionante. Quella sera, però, non è tranquillo. Poco prima, seduto in un angolo della Marittima, ha visto “un tizio tirare fuori un coltello”. È spaventato. Vede il gruppo di amici chiacchierare serenamente, ha bisogno di conforto e di protezione, si avvicina. Dopo aver ascoltato Rob e dopo che il viaggiatore ha preso il suo treno, le persone rimaste hanno accompagnato il ragazzo alla Casa di Vincenzo, ricovero per senza tetto. Qui Rob ha trovato un letto, una doccia, abiti di ricambio, e soprattutto, sicurezza.

La “Casa di Vincenzo” è il ricovero per clochard – allestito su iniziativa dell’Amministrazione Comunale e fortemente voluta dal Sindaco Renato Accorinti e dall’esperta Clelia Marano su proposta del gruppo tematico sui senza fissa dimora di CMDB – nel primo terra degli ex Magazzini Generali ed inaugurato il 17 Aprile scorso. Offre venti posti letto e la possibilità di curare l’igiene e di assistenza ai senza tetto della città. La gestione della casa del popolo è stata affidata sin dal primo momento all’associazione Santa Maria della Strada – con responsabile Padre Franscesco detto Pati – a cui fa capo la Caritas Diocesana di Messina.

Recentemente è stato pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Messina tutto l’iter amministrativo che ha portato all’affidamento del Servizio alla Cooperativa Santa Maria della Strada, con importo di 23.400,00 Iva compresa. La determinazione del Dirigente Giovanni Bruno, ripercorre l’intero iter, anche burocratico, che ha portato alla realizzazione del ricovero e alla decisione di affidarne la gestione alla Caritas. Si legge: “Con deliberazione n°959 del 03/12/2013 è stata affidato al Dipartimento Sociale parte del piano terra dell’immobile comunale ex Magazzini generali per ospitare i senza tetto”. La delibera sottolineava il termine della concessione – 31 Marzo 2014 – specificando “nelle more di una sistemazione definitiva”. La stessa determina che rileva l’importo dell’ affidamento del servizio all’associazione Santa Maria della Strada – l’ultima in ordine cronologico – si riferisce ad un tempo di “tre mesi a decorrenza dalla data di consegna del servizio stesso”. I lavori di ristrutturazione dei luoghi, però, hanno fatto slittare l’apertura del rifugio, così la scadenza del 31 Marzo è stata prorogata a data da destinarsi. Nella delibera del 28/03/2014si legge che “i locali sono stati assegnati al dipartimento Politiche Sociali fino a nuove disposizioni”. Con la delibera del 17/02/214, invece, la gestione è stata affidata a Santa Maria della Strada. Nel frattempo, la Giunta – in particolare l’assessore Mantineo a cui compete il settore – sta lavorando alla realizzazione di un bando per l’affidamento definitivo dei locali a questo scopo.

Vogliamo gente che sappia sporcarsi le mani”- ha esclamato Padre Pati nel giorno dell’inaugurazione. Da allora i membri dell’associazione cattolica hanno garantito ogni notte un presidio di due persone nel rifugio e una squadra che girando per le strade cittadine, suggerendo ai clochard di recarsi alla “Casa di Vincenzo. Da allora, quasi sempre piena ogni notte. L’Associazione Santa Maria della Strada gestisce anche l’Help Center alla Stazione e anche in questi locali, oltre che nella Casa di Vincenzo, viene messa a disposizione la possibilità di curare l’igiene personale, con docce e prodotti utili. I volontari garantiscono, inoltre, la gestione del luogo dalle 20:00 alle 8:00, servizio lavanderia per il materiale utilizzato dagli ospiti e pulizia dei locali compresa.

Eleonora Corace

6 commenti

  1. cara eleonora ma la vogliamo smettere con questo buonismo delle parole?perchè chiamate i barboni closchard e i clandestini migranti,vi fa sentire meglio?

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  2. cara eleonora ma la vogliamo smettere con questo buonismo delle parole?perchè chiamate i barboni closchard e i clandestini migranti,vi fa sentire meglio?

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  3. E’ inutile prendersela con la Signorina che ha redatto l’articolo…
    Domandiamoci invece perchè non parlano di quella ragazza a cui è morto il marito in Marocco e a cui era stato promesso un aiuto dell’assessore ai servizi sociali che non è mai arrivato..quando invece si trovano i soldi per queste iniziative….
    Di questo non mi pare se ne sia parlato….

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  4. E’ inutile prendersela con la Signorina che ha redatto l’articolo…
    Domandiamoci invece perchè non parlano di quella ragazza a cui è morto il marito in Marocco e a cui era stato promesso un aiuto dell’assessore ai servizi sociali che non è mai arrivato..quando invece si trovano i soldi per queste iniziative….
    Di questo non mi pare se ne sia parlato….

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  5. Dunque, 3 mesi di attività ci costano 23 mila euro, ma quanti clochard si sono presentati per chiedere un pasto, una doccia, un letto per una notte?
    Quando vedremo “alla luce del sole” i numeri seguenti:
    – quanti clochard?
    – quanti pasti, con presentazione degli scontrini/fatture per acquisto del cibo/bevande?
    – quante doccie, con presentazione degli scontrini/fatture per acquisto dei detergenti usati a tal scopo?
    – quanti letti, con presentazione delle fatture per acquisto di materassi, cuscini, lenzuola, coperte, e fatture per il lavaggio?
    – quanto viene/se viene – rettribuito il personale interessato all’assistenza?
    Insoma trasparrenza, quando?

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  6. Dunque, 3 mesi di attività ci costano 23 mila euro, ma quanti clochard si sono presentati per chiedere un pasto, una doccia, un letto per una notte?
    Quando vedremo “alla luce del sole” i numeri seguenti:
    – quanti clochard?
    – quanti pasti, con presentazione degli scontrini/fatture per acquisto del cibo/bevande?
    – quante doccie, con presentazione degli scontrini/fatture per acquisto dei detergenti usati a tal scopo?
    – quanti letti, con presentazione delle fatture per acquisto di materassi, cuscini, lenzuola, coperte, e fatture per il lavaggio?
    – quanto viene/se viene – rettribuito il personale interessato all’assistenza?
    Insoma trasparrenza, quando?

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