Dopo la lettera-appello dei genitori di un disabile arriva la risposta della coop Orsa Maggiore

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Dopo la lettera-appello dei genitori di un disabile arriva la risposta della coop Orsa Maggiore

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giovedì 12 Marzo 2015 - 23:39

Nei giorni scorsi avevamo raccolto lo sfogo di due genitori che denunciavano disagi e difficoltà da quando il servizio è stato assegnato ad una nuova coop ed è rimasta fuori dalle assunzioni l'operatrice che prestava assistenza per il loro figlio affetto da disabilità. La cooperativa risponde alle critiche e difende la professionalità dei suoi lavoratori.

Nei giorni scorsi abbiamo raccolto l’appello della famiglia di un ragazzo disabile che ha scritto a tutte le Istituzioni comunali per raccontare il disagio e le difficoltà vissute a causa della burocrazia che regna anche nei servizi sociali. Un cambio appalto, una nuova cooperative, un nuovo operatore per quell giovane disabile che chiede che possa tornare da lui quella che per tanto tempo è stata la sua assistente (vedi articolo correlate).

Adesso la cooperativa Orsa Maggiore, che gestisce il servizio di assistenza domiciliare disabili, dopo essersi difesa sulle presunte discriminazioni delle donne nelle assunzioni fatte, vuole chiarire la sua posizione anche su questa vicenda e spiegare come stanno le cose dal punto di vista della coop che eroga servizi per centinaia di utenti.

“Riceviamo ogni giorno segnalazioni da parte di famiglie di persone disabili che assistiamo, nelle quali ognuno esprime un proprio bisogno o necessità di assistenza che sia il più possibile adeguata alla loro condizione familiare. I familiari del giovane che assistiamo e che hanno deciso di rivolgersi alla stampa per portare alla pubblica opinione it loro disagio, esprimono certamente un bisogno di assistenza personalizzata, che però deve essere valutato nel complesso delle esigenze di altre 179 famiglie, tutte portatrici di un dolore comune che quello della presenza nel proprio nucleo di persone sofferenti”.

Inizia così la replica del president della coop Orsa Maggiore Giuseppe Cutuli che spiega poi che anche questo ragazzo e la sua famiglia ricevono l'assistenza domiciliare da parte di operatori sociali qualificati e con anni di esperienza alle spalle, quindi perfettamente in grado di dare le risposte di assistenza che meritano. “Se cosi non fosse si aprirebbe uno scenario ben più drammatico che riguarderebbe non tanto la "serietà" della cooperativa che gestisce il servizio, bensì quello della professionalità di ogni singolo operatore sul quale grava ogni giorno la responsabilità di garantire un'assistenza qualitativamente adeguata al servizio che giornalmente provvede ad erogare. Se è vero che ogni famiglia ed utente ha diritto alla continuità del rapporto con l'operatore assegnato, dall'altro vi è la questione della garanzia dell'erogazione del servizio a prescindere dal nome dell'operatore che opera all'interno del nucleo familiar”.

La cooperativa Orsa Maggiore risponde anche alle polemiche sulle assunzioni e sul mancato rispetto della graduatoria. “Fino ad oggi abbiamo garantito l'assunzione del personale fino al monte ore massimo previsto dal capitolato di gara con l'assunzione di 64 operatori. Lo scorrimento nella graduatoria del personale fuori da detto monte ore e la scelta dell'avvio in servizio (in sostituzioni di operatori assenti) dei due operatori uomini riguarda i bisogni di un alto numero di utenti che per ragioni che non sono solo di garanzia del pudore necessitano dell'aiuto di operatori in grado di affrontare tipologie di prestazioni in cui l'impegno fisico è assolutamente necessario. Appare inutile dovere descrivere cosa significa essere una persona allettata e completamente incapace di collaborare con la persona che ti assiste”.

Il presidente della cooperativa rispedisce al mittente tutte le contestazioni per tutelare la diginità di tutti i lavoratori che prestano assistenza per conto dell’Orsa Maggiore e difende a spada tratta la professionalià dell’operatore che si occupa della famiglia che ha scritto quella lettera.

“Gli operatori ogni giorno continuano a rispondere a decine e decine di disagi, urgenze, necessità, problemi ed anche a sentimenti di frustrazione e spesso di inadeguatezza, che inevitabilmente questa professione ti chiama ad affrontare ma che nel più dei casi, meritatamente, è ripagata da tantissimi sorrisi e profondo senso di gratitudine”.

Secondo la cooperative Orsa Maggiore le dichiarazioni riportate nella lettera e dunque le considerazioni che poi ne sono scaturite offendono il lavoro svolto ogni giorno dai lavoratori che si occupano dell’assistenza domiciliare disabili. E ribadisce che nessna discriminazione è stata operata nei confronti del personale.

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