Tra presidi e proteste arrivano le proroghe ma mancano gli stipendi

Tra presidi e proteste arrivano le proroghe ma mancano gli stipendi

Francesca Stornante

Tra presidi e proteste arrivano le proroghe ma mancano gli stipendi

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mercoledì 20 Febbraio 2013 - 20:52

La segretaria della Fp Cgil Clara Crocè ha chiesto un incontro al commissario Croce perchè i lavoratori delle coop sociali sono ormai alla canna del gas. Per i prossimi 30 giorni è stata concessa una nuova proroga, ma la situazione è al collasso.

Un altro mese di proroga alle cooperative sociali che gestiscono tutti i servizi di assistenza ad anziani, bambini, disabili e centri di aggregazione giovanile, altri 30 giorni di tempo che il Comune concede per lavorare sui nuovi bandi per l’affidamento dei servizi. In altri tempi potrebbe anche essere una buona notizia. Oggi sembra quasi di allungare ancora un vero calvario. Centinaia di lavoratori non ce la fanno più, aspettano gli stipendi da mesi e mesi, i più fortunati, ovviamente si fa per dire, hanno intascato quello di ottobre, altri sono fermi a maggio, giugno, agosto. Dall’inizio dell’anno è iniziato il mistero delle fatture da cui dipendono le retribuzioni dei lavoratori delle cooperative. Prima il Comune e il Dipartimento Servizi Sociali hanno dovuto fronteggiare una serie di situazioni irregolari sul fronte contributivo di alcune coop. Poi è iniziata quella che la segretaria della Funzione Pubblica della Cgil Clara Crocè definisce un’inaccettabile via crucis quotidiana. Non passa giorni che lavoratori e sindacalisti stazionano tra gli uffici di Palazzo Satellite, la Ragioneria di Palazzo Zanca e la Tesoreria comunale per capire se il Dipartimento ha inviato le fatture, se la Ragioneria le ha liquidate e se la Tesoreria è pronta per girarle alle cooperative. Ma a quanto pare è servito a poco, non si comprende neanche più dove sia il corto circuito che di fatto non fa arrivare un centesimo ai lavoratori. La segretaria della Fp Cgil torna a chiedere al Commissario straordinario Croce un incontro urgente per definire tempi e modalità del pagamento di tutte le mensilità arretrate degli stipendi ai lavoratori dei servizi sociali e vista la gravità della situazione chiede che l’incontro venga fissato prima di venerdì. “La situazione economica dei lavoratori delle cooperative è peggiorata notevolmente, gli operatori e le loro famiglie non possono più sopportare oltremodo una simile situazione. La crisi del Comune di Messina non può essere scaricata sulle fasce più deboli”. La sindacalista ricorda al commissario che molti lavoratori sono monoreddito, separati con figli a carico e che la maggior parte di essi ha percepito l’ultimo stipendio ormai mesi fa. Ogni giorno aumenta il carico di disperazione e la perdita di fiducia verso quelle Istituzioni che dovrebbero proteggere i soggetti più fragili, dice la sindacalista.

Non è difficile rendersi conto della situazione. Solo pochi giorni fa sono andati via dagli scalini di Palazzo Zanca i lavoratori delle cooperative Nuova Presenza e Faro 85 che riuniti in un comitato spontaneo hanno presidiato giorno e notte Palazzo Zanca per nove giorni. Ieri è invece iniziata la protesta dei dipendenti della cooperativa Azione Sociale che gestisce Casa Serena. Si sono accampati nel giardino della struttura, anche loro riuniti in un movimento spontaneo hanno dato il via allo sciopero della fame e venerdì pomeriggio celebreranno la “giornata della rabbia” bruciando le schede elettorali. Ancora pochi giorni si erano fermati i lavoratori di Nuove Solidarietà perché ormai non più nelle condizioni di mettere il carburante nelle auto per andare a lavorare. La solita bomba a orologeria. Il solito caos che Messina pare non voler risolvere. (Francesca Stornante)

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