Taormina. Consorzio rete fognante, proposto l'inserimento di Gallodoro e Mongiuffi Melia

Taormina. Consorzio rete fognante, proposto l’inserimento di Gallodoro e Mongiuffi Melia

Carmelo Caspanello

Taormina. Consorzio rete fognante, proposto l’inserimento di Gallodoro e Mongiuffi Melia

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sabato 06 Febbraio 2016 - 16:04

L'ipotesi avanzata dal sindaco di Castelmola è contenuta nella bozza del nuovo Statuto che sovrà essere esaminato ed approvato dai Consigli comunali

Il nuovo statuto che presto sarà sottoposto all’esame dei Consiglio comunali, conterrà l’allargamento del Consorzio per la rete fognante di Taormina ad altri due Comuni: Gallodoro e Mongiuffi Melia. Più di una semplice proposta. Il sindaco di Castelmola, Orlando Russo, parla di “Una scelta importante, che va nell'indirizzo anche della salvaguardia delle nostre coste. L’istanza – prosegue Russo . è stata già inserita nella bozza di Statuto che sottoporrò al vaglio del mio Consiglio comunale. Lo considero un passaggio fondamentale quello di allargare la giurisdizione del Consorzio della depurazione che attualmente oltre a Taormina, coinvolge Giardini Naxos, Castelmola e Letojanni”.

Guardando al prossimo futuro, si parla già di una gestione da affidare ad un presidente manager e una assemblea di gestione composta dai sindaci, senza emolumenti. Nelle more del nuovo assetto, nelle casse del Consorzio della rete fognante che serve i Comuni di Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola, mancano oltre 2 milioni e mezzo di euro. Il presidente dell’Ente, Andrea Raneri, parla di una situazione “molto delicata, che potrebbe mettere a rischio l’erogazione del servizio di depurazione. Ci sono da fare interventi ugenti – spiega – sia sulla zona di Letojanni quanto su alcune vasche di Giardini, al momento a basso regime. Parliamo di diffusori che rappresentano una parte essenziale del trattamento biologico dei fanghi, che non funzionano bene. Ci sono grosse cifre da pagare ad una ditta che ha realizzato lavori lo scorso luglio e poi le bollette – conclude Raneri – che qui ammontano, per quanto riguarda l’energia elettrica, a circa 700mila euro l’anno. Sono molto preoccupato”.

Carmelo Caspanello

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