Salone del Libro di Messina, Raffaele Lindia aspettando l'inaugurazione: «Bisogna ripartire dalla cultura e dalla giustizia»

Salone del Libro di Messina, Raffaele Lindia aspettando l’inaugurazione: «Bisogna ripartire dalla cultura e dalla giustizia»

francesco musolino

Salone del Libro di Messina, Raffaele Lindia aspettando l’inaugurazione: «Bisogna ripartire dalla cultura e dalla giustizia»

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giovedì 12 Aprile 2012 - 10:07

Il taglio del nastro avverrà venerdì 13 alle ore 11. Il Salone sarà aperto lal 13 al 15 aprile (10 alle 22) ad ingresso libero, al Palacultura di Messina.

Il professore Antonino Zichichi, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, il giornalista Gianluigi Nuzzi e il magistrato Antonio Ingroia sono gli ospiti di punta della seconda edizione del Salone del Libro di Messina, kermesse letteraria che prenderà il via venerdì 13 aprile presso il Palacultura di Messina.

Dopo l’esperienza del primo anno, quest’anno il Salone punta con maggiore decisione sul binomio “cultura-impegno civile” e la partecipazione dell’Università di Messina certifica la qualità dell’impegno assunto con la città anche in un’ottica futura. Presenti circa 40 case editrici (fra cui Dario Flaccovio e Orecchio Acerbo) tuttavia pesa ancora la mancata presenza delle grandi case editrici, forse una semplice ma amara conseguenza della crisi editoriale in atto.

Tempostretto.it ha intervistato l’imprenditore Raffaele Lindia, organizzatore della manifestazione nonché “scrittore per passione”, pronto a tornare presto in libreria con un’indagine sulle presunte origini messinesi di Shakespeare, con nuovi documenti storici…

Raffaele perché avete voluto realizzare la seconda edizione del Salone del Libro?

«L’anno scorso è stato un progetto pilota ma sono convinto che Messina abbia bisogno di manifestazioni culturali di questo tipo per riuscire a crescere e a maturare e per tale motivo vi abbiamo scommesso con maggiore impegno e determinazione. Rispetto alla prima edizione, quest’anno possiamo contare sul forte aiuto dell’Università di Messina che promuoverà tutte le pubblicazioni delle varie facoltà e anche per la seconda edizione potremo contare sull’utilizzo gratuito del Palacultura da parte dell’amministrazione comunale. Ciò significa che, eccezion fatta per i ricavi derivanti dall’iscrizione delle case editrici, tutti gli altri sono fondi personali che ho voluto investire».

Oggi è ancora possibile investire sul libro?

«In questo momento la crisi pesa fortemente e in tale situazione le famiglie tendono a tagliare quelle spese considerate superflue, includendovi purtroppo anche il libro e la cultura in generale. Questa crisi pesa anche sul nostro Salone visto che, molte case editrici nazionali hanno declinato la nostra offerta di partecipazione, non potendo affrontare neppure le spese vive. Sinceramente mi aspettavo di triplicare la presenza delle case editrici ma dovendo fare a meno di finanziamenti pubblici abbiamo fatto l’impossibile per realizzare questa seconda edizione».

Che aspettative hai per questa seconda edizione?

«Il progetto finale conferma l’ambizione che questo Salone diventi quello più rappresentativo dell’intero Meridione ma visto il momento di crisi economica in atto e una serie di problematiche relative all’organizzazione dell’evento, quest’anno puntiamo ad una riconferma anche grazie ad alcuni ospiti illustri, fra cui spicca certamente Zichichi che “bloccammo” un anno or sono. Ma ci saranno anche Nuzzi, Grasso, Ingroia, Bruschetta…».

Mancano però le case editrici nazionali…

«È vero. Ci sono anche quest’anno circa 40 piccole case editrici ma Messina sembra non avere ancora l’appeal allettante per attrarre i grandi editori. Bisogna essere anche umili però, siamo piccoli ed evidentemente non offriamo ancora abbastanza garanzie. Ci faremo le ossa».

Nessun contributo da comune, provincia e regione. Deluso?

«Quest’anno, ad essere sinceri, non ho nemmeno chiesto un contributo alle istituzioni. Volevo che il Salone riconfermasse i suoi buoni propositi e che la città potesse contare su esso ma piuttosto che andare a pietire dalle istituzioni, vorrei che queste partecipassero attivamente, non solo elargendo denari a fondo perduto. Noi siamo pronti per un sostegno ma vorrei che arrivasse al momento giusto e con convinzione».

L’impegno civile è forte anche in questa seconda edizione.

«Questo Salone è un messaggio alla città e ai giovani. Perché uno stato possa dirsi civile è necessario ripartire proprio dalla cultura e dalla giustizia. La presenza di Pietro Grasso, Gianluigi Nuzzi e Antonio Ingroia sono un segnale forte, un messaggio contro la criminalità organizzata che si intreccia fortemente con la cultura e i libri».

Si farà una terza edizione?

«Aspettiamo di vedere come risponderà la città. Abbiamo imparato dagli errori della prima edizione, investendo di più e ampliando l’organizzazione e la comunicazione ma adesso aspetto la risposta dei media e delle istituzioni. Sono molto curioso di vedere se anche quest’anno le istituzioni saranno clamorosamente assenti: l’anno scorso venne solo il sindaco eppure quando c’è un evento culinario o una sagra di paese non manca mai nessuno…».

di Francesco Musolino

Un commento

  1. Zichichi è da solo una attrazione… l’iniziativa va aiutata e magari mi aspetterei una partecipazione delle scuole !! i PRESIDI POTREBBERO INCORAGGIARE LA VISITA e nel corso del salone promuovere l’offerta degli istituti …..

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