"Si resti arrinesci" il libro di chi dice no all'emigrazione. Lotta per restare e resta per lottare

“Si resti arrinesci” il libro di chi dice no all’emigrazione. Lotta per restare e resta per lottare

Rosaria Brancato

“Si resti arrinesci” il libro di chi dice no all’emigrazione. Lotta per restare e resta per lottare

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giovedì 30 Luglio 2020 - 12:31

E' un inno a non arrendersi scritto dai giovani siciliani che hanno deciso di lottare per non andare via

Rusulì partu e tri di venerdì, cu centu deci e lodi, la menzioni e a cunvizioni, di lassari la me terra, pi putiri travagghiari. Haiu i lacrimi o cori, pinsannu a tìa pittata du suli. Viu muntagni di focu, disiannu a tìa curcata cu mari. Ti ti ti, setti fimmini e un tarì, e un tarì è pocu pocu, setti fimmini e un fraccocu, e un fraccocu è duci duci, setti fimmini e na nuci”. (Ti, ti, ti- Angelo Daddelli & i Picciotti).

I giovani di “Si resti arrinesci”

Quella scritta nel 2014 per i giovani di “Sì resti arrinesci”, è una filastrocca moderna ma con strofe antiche, che affondano le radici all’Unità d’Italia. Note cantate dai nostri bisnonni ma con la stessa amarezza che c’è negli abbracci di oggi ai nostri figli, che vanno via col 110 e lode o ancora con il 100 del diploma e lasciano l’isola per “arrinesciri”, farsi una vita altrove. Ed è con questa filastrocca che inizia il libro “Si resti arrinesci. Per fermare l’emigrazione dalla Sicilia”,  edito da DeriveApprodi (collana Input). E’ un’opera corale, un lavoro collettivo della redazione di Antudo.info, portale d’informazione indipendentista 2.0.

Invertire la rotta..migratoria…

A raccontare la voglia d’invertire la rotta ed un “destino imposto” di emigrazione sono i giovani ( e non solo) di “si resti arrinesci”. Un tempo in Sicilia si diceva il contrario, ovvero se esci-arrinesci, se esci “riesci”, se esci dalla Sicilia ce la fai, vinci e ti crei la tua vita. Un tempo erano le braccia e le gambe, adesso sono i cervelli che vanno via. Un tempo erano i padri di famiglia oggi sono i figli ed anzi, quando questi si stabilizzano sono gli anziani genitori a spostarsi. Nel frattempo quegli stessi genitori hanno speso fiumi di risorse per mantenerli al nord.

Il libro di chi dice no

Ma ora c’è chi dice no. Sono nuove generazioni che hanno coniato uno slogan al contrario “se resti arrinesci”, se resti qui vinci. Ed in poco tempo hanno avviato una serie di iniziative concreti, forti, manifestazioni, proposte. I giovani di Antudo realizzano anche un telegiornale, e poi dibattiti, proposte di legge, iniziative all’Università, nel mondo della politica. Non si fermano mai. Da questa esperienza al contrario nasce il libro, che è un inno a cambiare le cose.

Le fasi della deportazione

L’introduzione è di Elio Piazza ed è una sintesi della storia dell’emigrazione siciliana, dal 1861, prima dell’annessione, quando gli emigrati erano poche decine (per lo più piccoli gruppi di contadini o esiliati politici) fino alle successive ondate “costruite” su misura per gli interessi del nord o degli altri Paesi. Subito dopo l’annessione allo Stato Sabaudo in realtà più che di emigrazione si dovrebbe parlare di “deportazione”, legata alla fame, alla repressione dei moti popolari e alla necessità che ad esempio si aveva in America di sostituire gli “schiavi”. L’emigrazione dalla Sicilia dopo l’Unità d’Italia ha avuto circa 4 fasi storiche (ed anche geografiche). Nel ventennio fascista ad esempio, fu vietato emigrare in America perché serviva manodopera al Nord. E dopo la seconda guerra mondiale si assiste alla corsa verso le fabbriche.

L’emigrazione del 2000

Nel 2018 il Nord è cresciuto sotto il profilo occupazionale di 382 mila unità lavorative. Nello stesso anno il Sud ha perso 276 mila lavoratori (che appunto sono andati al nord). L’emigrazione del duemila interessa la fascia di giovani tra i 20 e i 30 anni. Insomma dall’Unità d’Italia ad oggi il processo inarrestabile è stata la desertificazione della Sicilia. Se vanno via i giovani va via il futuro, le famiglie, le risorse. La sola Messina perde 120 persone ogni mese. Il particolare che troppi tralasciano è che però, prima dell’esodo, prima delle deportazioni, prima dell’annessione, la Sicilia non era depressa. 

Liberi di scegliere

Lo scopo del libro però non è guardare indietro o piangersi addosso. Lo scopo del libro è costruire la nuova Sicilia, cogliere quell’occasione che abbiamo perso con l’Unità d’Italia. Non si tratta di questione meridionale ma di ritorno al territorio, laddove il territorio è molto più di un “luogo” ma è la relazione tra la comunità e lo spazio che “vive”. In quest’ottica la vera libertà è quella di SCEGLIERE se emigrare o restare. Un capitolo di estremo interesse è quello che riguarda il perverso sistema di finanziamento delle Università, fatto appositamente per lasciare marginali quelle del Sud. La Sicilia DEVE RESTARE BACINO per rifornire gli atenei del resto d’Italia. I soldi vanno alle Università del Nord, ne consegue che forniscono servizi migliori e registrano più iscritti. Un circolo vizioso che depaupera i nostri Atenei e li lascia sempre ultimi nelle classifiche.

Le storie di chi resta

La seconda parte del libro è dedicata a loro, ai guerrieri di se resti arrinesci che raccontano storie al contrario. C’è la studentessa dell’Accademia delle Belle arti di Catania che si è alzata in piedi per protestare contro il “silenzio” che avvolge il fenomeno dell’emigrazione. Ci siamo abituati, lo riteniamo “normale”, scontato. Helena è tra i pionieri di questa lotta, di chi resta ogni giorno per lottare e lotta ogni giorno per restare. C’è il racconto di padre Antonio Garau portavoce del movimento Valigie di cartone. Giulia la guida turistica e Giovanni lo studente universitario. Veronica studentessa in una scuola superiore nelle Madonie e che non andrà via, la dottoranda Gabriella e l’insegnante Giuliana.

Ecco il tour di Si resti arrinesci

Il tour per la presentazione del libro “Si resti arrinesci. Per fermare l’emigrazione dalla Sicilia” è già iniziato il 26 luglio con tappe a Mazara del Vallo e Gela.

QUESTE SONO LE ALTRE TAPPE

📌 31 luglio – ore 18:00 – TERMINI IMERESE
https://www.facebook.com/…/a.107417243992…/337557104311403/…

📌 10 agosto – ore 19:15 – MONTELEPRE
https://www.facebook.com/…/a.107417243992…/342173587183088/…

📌 17 agosto – ore 19:00 – MONTEMAGGIORE BELSITO
https://www.facebook.com/…/a.107417243992…/337643480969432/…

📌 21 agosto – ore 18:00 – CONTESSA ENTELLINA
https://www.facebook.com/…/a.107417243992…/333359111397869/…

📌 24 agosto – ore 18:00 – MESSINA
https://www.facebook.com/…/a.106910050709…/340323437368103/…

📌27 agosto – ore 18:30 – VILLAFRANCA TIRRENA
https://www.facebook.com/102982121102237/posts/349681509765629/?d=n

📌 28 agosto – ore 17:00 – MUSSOMELI
https://www.facebook.com/…/a.107417243992…/343162683750845/…

📌 2 settembre – ore 18:00 – SAN VITO LO CAPO
https://www.facebook.com/…/a.107417243992…/340330277367419/…

📌 5 settembre – ore 21:00 – MILENA
https://www.facebook.com/…/a.107417243992…/343619957038451/…

📌 11 settembre- ore 18:30 – CATANIA
https://www.facebook.com/102982121102237/posts/349765516423895/?d=n

📌 20 settembre – ore 17:00 – PARTINICO
https://www.facebook.com/…/a.107417243992…/339752620758518/…

📌 20 settembre – ore 18:00 – TERME VIGLIATORE
https://www.facebook.com/102982121102237/posts/346339280099852/

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Un commento

  1. salvatore bombaci 30 Luglio 2020 14:11

    arrinesci, unni e quannu?pi arrinesciri minn’appannari cassupra se nò a fami facìa

    1
    0

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