A prescindere dalle eventuali responsabilità, tocca alla politica siciliana fare chiarezza sui metodi nel dare i contributi. E non lasciare zone d'ombra
di Marco Olivieri
“Stiamo studiando i casi Galvagno e Amata. Siamo rigorosi e non facciamo sconti. Girano carte in maniera non regolare: questo genera tristezza. Stiamo cercando di capire i fatti, non vogliamo sostituirci ai giudici che cercano i reati, noi valutiamo i comportamenti, anche se non si configurano reati”. Queste le dichiarazioni del commissario di Fratelli d’Italia in Sicilia, Luca Sbardella, in merito all’inchiesta della Procura di Palermo che ha iscritto nel registro degli indagati per corruzione il presidente dell’Assemblea siciliana Gaetano Galvagno e l’assessora regionale al Turismo Elvira Amata (fonte Ansa).
FdI, a prescindere dalle tante grane in Sicilia, ha un problema evidente di classe dirigente, compensato per ora dall’efficacia nella comunicazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Fa eccezione Francesco Rizzo, commissario dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, che è un’eccellenza. Ma per il il resto il partito meloniano fa fatica a piazzare (a partire dai ministri) figure autorevoli.
Il principio della responsabilità della politica è una priorità
Di certo, i due casi siciliani aggiungono tensioni all’interno della coalizione di centrodestra e nella Giunta Schifani. Tuttavia, il vero nodo centrale è ripristinare il principio della responsabilità della politica. Gli aspetti giudiziari saranno sviscerati ed è doveroso essere garantisti. Ma la politica deve essere rigorosa nel pretendere che non rimangano opacità. Indipendentemente dalle vicende di questi giorni, il sistema dei contributi alla Regione siciliana va cambiato in toto.
La protesta di 103 enti culturali
Tempo fa a invocare criteri oggettivi sono stati 103 enti nel campo della cultura. “Gravi disuguaglianze e disparità di trattamento causate dalle recenti norme emanate dall’Assemblea regionale siciliana nell’ambito dei sostegni finanziari al settore dello spettacolo dal vivo”: questo è il cuore dell’intervento. In primo piano “contributi diretti per un totale di 7.483.550 euro”. Si è messo in evidenza: “Sedici associazioni private sono state beneficiarie di importanti contributi, che vanno dai 97.000 ai 145.000 euro ciascuno. In un caso 194.000 e in un altro 242.500. Un paio di mesi prima, un decreto del 12 dicembre 2023 aveva già generosamente stanziato 5.630.000 euro per eventi natalizi a vario titolo, sempre a vantaggio di un ristretto numero di soggetti pubblici e privati. I contributi per cui si solleva formale contestazione sono stati assegnati ad associazioni di diritto privato, senza una previa emissione e pubblicazione di avviso pubblico”.
Basta discrezionalità nei contributi, la Regione siciliana e la necessità del cambiamento
In quell’occasione sottolineavamo: potrà sembrare utopistico togliere il “giocattolino”, o una potente arma di consenso, a deputati di maggioranza e opposizione. Ma è una necessità etica e politica. Basta con questa dimensione discrezionale. Sì a criteri sempre oggettivi e frutto di leggi sensate. E non ostaggio della burocrazia e della politica che non vola alto. Questo concetto deve permeare ogni angolo di una Regione siciliana spesso inadeguata rispetto alle necessità dei suoi territori. E deve diventare cultura di governo. Utopia? La campana per una politica sorda al bisogno di ripensarsi, a partire dalle sue fondamenta, è suonata da un pezzo.
Galvagno, foto xd8/Italpress.

i 5 stelle, arroganti mistificatori della realtà, dimenticano di dire che l’assessora al turismo non ha commesso alcun reato. Ha ricevuto soltanto un avviso di garanzia il cui scopo è di informare l’interessato che si sta indagando su di lui. Fare passare l’idea che sia un avviso di colpevolezza è una vigliaccata.
Quanto allo sconosciuto Conte, che spero sia un bravo prete il quale ha fatto ottime cose come tanti altri, mi domando come mai i 5 stelle siano tanto interessati al finanziamento di un film su di lui. Forse perché sono ottimi cristiani che si interessano di far conoscere le vite dei buoni? Non credo.
…Direttore, il problema non è se ad amministrare ci sono personaggi senza scrupoli (passati in giudicato magari dopo 15 anni tra rinvii e rinvii). Il problema è sempre lo stesso dalla 1^ repubblica : la mancanza di controllo, puntuale caso per caso !